Rossana Ronchi lavora in banca dal maggio del 2001. Dopo essersi occupata della contabilità e il bilancio dell’allora Banca Popolare di Monza e Brianza, oggi è impegnata della cura della sua bella bambina. La nostra cara collega è una neo mamma e prima di assentarsi per la maternità ricopriva il ruolo di Addetto Operativo presso la Filiale di Turate... |
Quando era bambina Rossana osservava suo papà mentre provava a dipingere qualche quadro guardando con interesse quella bella scatola di legno impiastricciata da qualche pennellata ormai secca dove erano ben custoditi tanti bei tubetti di colore.
Quella “magica valigetta” l’affascinava ed è proprio all’età di 5 anni che Rossana matura il desiderio di utilizzare tutti quei pennelli e tutti quei colori: vuole diventare una brava pittrice.
Una bella estate di qualche anno più tardi, presa una tela bianca e chiesta alla mamma la valigetta del papà, in giardino dipinge il suo primo quadro ad olio.
Prima di allora aveva fatto molti disegni, tempere, acquerelli, a matita, a cera, ma la sua vera passione, l’amore per la tecnica ad olio, quella che preferisce, comincia proprio quel giorno nel giardino di casa sua.
Da quel giorno non ha mai smesso di dipingere.
E’ un’autodidatta, non ha frequentato scuole, associazioni o altro, né ha mai partecipato a mostre, ma dipinge per il semplice piacere che le dona farlo.
Le piace sperimentare molti modi per dipingere o disegnare.
Ha infatti provato a decorare la ceramica a terzo fuoco, il vetro, la stoffa e il legno.
La pittura ad olio su tela è la tecnica che le risulta più istintiva: i colori decisi e le pennellate più morbide la aiutano a esprimere meglio quello che ha in mente, la mano segue più scorrevole il pensiero e il colore crea sulla tela quel senso di tridimensionalità che a lei piace molto.
I suoi quadri ritraggono per lo più paesaggi, fiori e persone stilizzate.
Quasi mai ritratti che preferisce comunque fare a matita.
La sua tecnica si è affinata tela dopo tela. Rossana ci racconta di un bel quadro che ritraeva il lungo lago di Pallanza in cui dipinse una donna in primo piano.
Dilui i colori per far meglio i particolari e il risultato fu abbastanza soddisfacente, se non che, asciugandosi il colore si rovinò completamente: un vero e proprio orrore, ma che non fu sufficiente per scoraggiarla.
La pittura le piace in tutte le sue declinazioni a eccezione delle opere troppo astratte che ci confessa fa fatica a comprendere.
I suoi pittori preferiti? Van Gogh e Picasso.
Quando si accinge a dipingere per lei è come esaudire un desiderio, vedere un’idea nella mente e cercare di tradurla in colore, e mentre lo fa si sente molto felice.
“È questo che mi piace della pittura.”, parola di Rossana.