Cara Fabi, Negli ultimi mesi veniamo continuamente sottoposti a forti pressioni commerciali per la vendita delle polizze vita. Di per sé non ci sarebbe nulla di male, siamo già abituati, se non che, la delibera delle pratiche, appare sempre di più subordinata all’impegno da parte del cliente ad acquistare i nostri prodotti assicurativi. Provo a spiegarmi meglio: se il cliente ci chiede un mutuo senza contestualmente impegnarsi a sottoscrivere una polizza vita, anche non avendo la certezza di ottenere quanto richiesto, è inutile inoltrare la pratica in quanto questa difficilmente verrà valutata e approvata. Vi sembra corretto questo comportamento oltre che rispettoso o no delle normative vigenti? Grazie mille. |
Anche la banca il 2 luglio 2012 ha pubblicato sulla intranet una circolare a tale proposito. L’art 28 comma 1, prevede che nel caso in cui le banche e gli altri intermediari finanziari condizionino l’erogazione di un mutuo immobiliare o di un credito al consumo alla stipulazione di un contratto di assicurazione vita, devono sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi non riconducibili alle banche ed agli intermediari finanziari stessi. Il cliente è, in ogni caso, libero di scegliere sul mercato la polizza vita più conveniente, che deve essere accettata dalla banca o dall’intermediario finanziario senza variare le condizioni per l’erogazione del mutuo immobiliare o del credito al consumo.
Il regolamento individua inoltre i contenuti minimi per un contratto di assicurazione sulla vita, i quali rappresentano l’offerta contrattuale di base e sono gli strumenti che consentono al consumatore il confronto tra le offerte assicurative. L’obiettivo è quello di agevolare il cliente nella ricerca della polizza maggiormente rispondente alle proprie esigenze.
Quindi, nel caso di mutui e prestiti le disposizione aziendali non prevedono nessun obbligo di stipula di contratti assicurativi sulla vita in occasione dell’erogazione di finanziamenti e il cliente dovrebbe avere la facoltà di non sottoscrivere alcun contratto assicurativo, o comunque, di scegliere sul mercato la polizza che più risponde alle proprie esigenze.
Per evitare possibili contestazioni e per tutelarsi su alcuni prodotti è stata posta la seguente dicitura: “Il sottoscritto/Assicurando ‘PRENDE ATTO E CONFERMA che la sottoscrizione della presente proposta non ha in alcun modo condizionato, direttamente o indirettamente, l’erogazione del finanziamento’”.
Come può però difendersi, in sede giudiziale, il collega che, a causa delle forte pressioni, non ha adempiuto alle suddette disposizioni e, per eccesso di zelo, ha forzato il cliente a sottoscrivere una polizza contro la sua volontà?
Invitiamo ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, al rispetto scrupoloso delle norme e
delle disposizioni aziendali per evitare di incorrere in dolorosi provvedimenti disciplinari e sanzioni personali.