Sarà la crisi finanziaria, sarà la certezza che le pensioni del futuro saranno sempre più magre, ma il riscatto degli anni di laurea come delineato dalla legge (la 247 del 2007) piace sempre di più. Lo testimoniano gli ultimi dati Inps che certificano un aumento delle pratiche di riscatto. La normativa di riferimento è quella relative alla circolare dell’I.N.P.S. numero 29 dell’11-3-2008 in merito alle norme in materia di riscatto laurea - Legge 24.12.2007 n. 247 - art 1, comma 77. Riscattare gli anni di università per avere tra qualche anno una pensione più decorosa è possibile versando un importo che viene calcolato dall’Inps in base alla retribuzione media pensionabile alla data della richiesta. Si dovrà pagare una cifra grosso modo pari al 26-27% degli stipendi attuali, moltiplicata per il numero degli anni da riscattare. L’Inps invierà al richiedente i bollettini per effettuare i pagamenti e comunicherà la somma precisa da pagare. Detta cifra potrà essere versata in un’unica soluzione oppure fino a 120 rate mensili senza maggiorazioni. Sembrerebbe palese che prima si presenta la domanda più si risparmia, poiché il calcolo si baserà su stipendi più modesti di quelli che quasi sicuramente arriveranno in seguito. In realtà, il riscatto può essere richiesto anche prima di iniziare a lavorare. In questo caso il contributo per ogni anno da riscattare sarà pari all’importo che deriva applicando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche per i lavoratori dipendenti (33%) al minimale imponibile per artigiani e commercianti (per il 2009 la cifra è stata pari a 14.240 euro, che, moltiplicati per il 33%, corrispondono a 4.699 euro per ogni anno di studi. Il contributo versato è fiscalmente deducibile in misura del 19% dell’importo stesso. Per valutare ulteriormente la convenienza del riscatto degli anni di laurea, bisogna tenere presenti alcuni punti chiave: soprattutto l’anzianità e l’orizzonte temporale lavorativo: per chi andrà in pensione tra 35 anni è oggi praticamente impossibile fare supposizioni su come sarà articolato il sistema pensionistico tra vari decenni, perciò permane una notevole incognita sul rischio. Da non sottovalutare la capacità di risparmio per far fronte alle scadenze dei bollettini INPS per il riscatto. Si noti, infatti, che, se il riscatto viene richiesto da un pensionato, non sarà possibile effettuare un pagamento rateale e l’intero importo dovrà essere pagato entro 60 giorni. Il riscatto degli anni di laurea porterà con sé la possibilità di andare in pensione con alcuni anni di anticipo a parità di contributi previdenziali versati e quindi del probabile assegno pensionistico. Inoltre, riscattare gli anni di laurea nel regime previdenziale obbligatorio aumenta l’anzianità contributiva e aumenta anche l’importo delle prestazioni “complementari” che l’INPS prevede, come assegno di reversibilità in caso di morte dell’interessato e o eventuali prestazioni di invalidità/inabilità. In ogni caso, per attivare il riscatto degli anni impiegati per conseguire la laurea, bisogna presentare una domanda e compilare gli appositi moduli dell’INPS.
Caro collega,
Sarà la crisi finanziaria, sarà la certezza che le pensioni del futuro saranno sempre più magre, ma il riscatto degli anni di laurea come delineato dalla legge (la 247 del 2007) piace sempre di più. Lo testimoniano gli ultimi dati Inps che certificano un aumento delle pratiche di riscatto. La normativa di riferimento è quella relative alla circolare dell’I.N.P.S. numero 29 dell’11-3-2008 in merito alle norme in materia di riscatto laurea - Legge 24.12.2007 n. 247 - art 1, comma 77. Riscattare gli anni di università per avere tra qualche anno una pensione più decorosa è possibile versando un importo che viene calcolato dall’Inps in base alla retribuzione media pensionabile alla data della richiesta. Si dovrà pagare una cifra grosso modo pari al 26-27% degli stipendi attuali, moltiplicata per il numero degli anni da riscattare. L’Inps invierà al richiedente i bollettini per effettuare i pagamenti e comunicherà la somma precisa da pagare. Detta cifra potrà essere versata in un’unica soluzione oppure fino a 120 rate mensili senza maggiorazioni. Sembrerebbe palese che prima si presenta la domanda più si risparmia, poiché il calcolo si baserà su stipendi più modesti di quelli che quasi sicuramente arriveranno in seguito. In realtà, il riscatto può essere richiesto anche prima di iniziare a lavorare. In questo caso il contributo per ogni anno da riscattare sarà pari all’importo che deriva applicando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche per i lavoratori dipendenti (33%) al minimale imponibile per artigiani e commercianti (per il 2009 la cifra è stata pari a 14.240 euro, che, moltiplicati per il 33%, corrispondono a 4.699 euro per ogni anno di studi. Il contributo versato è fiscalmente deducibile in misura del 19% dell’importo stesso. Per valutare ulteriormente la convenienza del riscatto degli anni di laurea, bisogna tenere presenti alcuni punti chiave: soprattutto l’anzianità e l’orizzonte temporale lavorativo: per chi andrà in pensione tra 35 anni è oggi praticamente impossibile fare supposizioni su come sarà articolato il sistema pensionistico tra vari decenni, perciò permane una notevole incognita sul rischio. Da non sottovalutare la capacità di risparmio per far fronte alle scadenze dei bollettini INPS per il riscatto. Si noti, infatti, che, se il riscatto viene richiesto da un pensionato, non sarà possibile effettuare un pagamento rateale e l’intero importo dovrà essere pagato entro 60 giorni. Il riscatto degli anni di laurea porterà con sé la possibilità di andare in pensione con alcuni anni di anticipo a parità di contributi previdenziali versati e quindi del probabile assegno pensionistico. Inoltre, riscattare gli anni di laurea nel regime previdenziale obbligatorio aumenta l’anzianità contributiva e aumenta anche l’importo delle prestazioni “complementari” che l’INPS prevede, come assegno di reversibilità in caso di morte dell’interessato e o eventuali prestazioni di invalidità/inabilità. In ogni caso, per attivare il riscatto degli anni impiegati per conseguire la laurea, bisogna presentare una domanda e compilare gli appositi moduli dell’INPS. Comments are closed.
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