Cari amici della FABI vi scrivo per ringraziarvi. Per me questo è un periodo veramente difficile e non potete immaginare cosa significhi per una persona di 50 anni perdere ogni punto di riferimento e essere costretta a rimettersi in gioco. Cambiare le proprie abitudini dopo aver lavorato per tanti anni nello stesso luogo, insieme agli stessi colleghi, occupandosi delle stesse cose potrebbe apparentemente sembrare una bella opportunità per ritrovare nuovi stimoli. Non è sempre così e sono certo che molti sono i colleghi che si sono trovati nella mia situazione. Ti svegli e non riesci ad alzarti, tutto diventa impossibile, inizi a pensare che non ci sia una via d’uscita. Anche il tuo medico sembra non riuscire a capire e ti prescrive vitamine, ricostituenti, pillole per dormire: non serve a niente! Io, grazie anche a voi, una via ho iniziato a trovarla. Ero molto scettico quando ho letto sul vostro Parola alla FABI di quello strano servizio di sostegno che avevate deciso di dedicare ai vostri iscritti (FABI ti ascolta). Pensavo al solito specchietto per le allodole per attrarre l’attenzione dei colleghi, ma stavo male e un giorno ho deciso di digitare quel numero di telefono nella speranza che qualcuno mi potesse aiutare. Grazie, grazie e ancora grazie. Emanuela mi ha messo subito a mio agio e mi ha permesso di parlare, di dirle cose che non ero riuscito a dire nemmeno a me stesso. Non sto ancora bene, ma penso di potercela fare e per me questo è già molto. |
Dobbiamo ringraziare tutti quanti si sono rivolti a noi con fiducia. Non avremmo mai pensato sareste stati così numerosi, ma lo sappiamo: stiamo attraversando un periodo di importanti cambiamenti e non tutti sono preparati per affrontarli.
Lo stress è alle porte e può essere un nemico molto pericoloso.
Nei contesti lavorativi spesso sono rilevabili i rischi dello stress lavoro-correlato con conseguente degenerazione del clima organizzativo, con conseguenze sulla qualità della vita lavorativa e personale e sul rendimento economico globale.
Lo stress è sicuramente un pessimo collega di lavoro, ecco perché il Ministero ha stabilito l’obbligo per tutte le aziende di valutare il livello di stress dei suoi dipendenti. Si tratta, infatti, di un disturbo da non prendere sotto gamba, e che a lungo andare rischia di compromettere seriamente la salute.
Tra i motivi per cui si soffre di stress sul luogo di lavoro, ci sono l'introduzione continua di cambiamenti legati alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del lavoro, la precarietà del lavoro, l'aumento del carico e dei ritmi di lavoro, le pressioni aziendali, mobbing e le sopraffazioni fino ad arrivare nei casi gravi alla cosiddetta sindrome da burnout.
Tra i sintomi dello stress più frequenti troviamo: frequente sensazione di stanchezza generale, accelerazione del battito cardiaco, difficoltà di concentrazione, attacchi di panico, crisi di pianto, depressione, frustrazione, attacchi di ansia, disturbi del sonno, dolori muscolari, ulcera, diarrea, colite, malfunzionamento della tiroide, facilità ad ammalarsi, sensazione di noia nei confronti di ogni situazione, iperattività, irritabilità, abbassamento delle difese immunitarie.
I ritmi incalzanti e stressanti, spesso imposti dalla società, spingono a lavorare fino al limite delle proprie possibilità fisiche e psichiche e alla fine, si finisce per essere completamente esausti, sia a livello fisico che mentale.
Esistono diverse strategie per fronteggiare lo stress, ad esempio migliorando le nostre relazioni con i colleghi, imparando a comunicare in maniera efficace con coloro con cui abbiamo problemi, in modo attento e accurato, provando a costruire relazioni basate sulla fiducia; imparando a dire di no, riducendo il carico di responsabilità e prendendo consapevolezza dei propri limiti; imparando a chiedere aiuto se necessario o a delegare.
Anche con l’esercizio fisico si può ridurre lo stress, ritagliarsi un paio d’ore a settimana per praticare attività fisica aiuta notevolmente a scaricare le tensioni. Ognuno di noi, in base alle proprie caratteristiche individuali può scegliere l’attività che preferisce, dalle discipline più “attive” alle più “riflessive”, tipo yoga.
Ma ci sono anche esercizi che si possono apprendere per aiutarci a rilassarci.
E’ fondamentale, per combattere lo stress da lavoro, avere un atteggiamento positivo, accettare che non tutti gli eventi si possono controllare, limitare l'aggressività, cercando sempre di argomentare il proprio malcontento in modo razionale. Estremamente preventivo è il concedersi anche il tempo del gioco e del rilassamento che consente, inoltre, l’instaurarsi di trame sociali interne più efficaci.
Sicuramente avere interessi al di fuori dell’ambito lavorativo e una buona rete sociale aiuta, ad esempio dovreste provare a dedicare almeno 30 minuti al giorno ai rapporti sociali, come una telefonata ad un amico o prendere un aperitivo con i colleghi (senza parlare di lavoro) o con gli amici. Passare del tempo con i figli dedicandosi a loro, senza preoccuparsi dei compiti, senza guardare la televisione, ma semplicemente giocando o facendo una passeggiata insieme. Siete voi i primi a dover lavorare per combattere lo stress, con un atteggiamento più positivo e consapevole!