Ciao Ivano, ti ho visto ieri a Intra, ma ero con una persona e non potevo lasciare a metà il discorso, così ho pensato di scriverti oggi. So già che quello che risponderai avrà per me una valenza importante e quindi ecco quello che voglio chiederti: avendo io ancora più di 20 anni di lavoro (non ci voglio pensare alla pensione…) cosa mi devo aspettare per il futuro? In generale e in questa banca e in particolare qui a Intra, dove lavoro oggi? |
ti rispondo volentieri e lo faccio qui, pubblicamente, perché so che come te sono molti quelli che si pongono uguali domande. Pur confessando che per sfortuna al momento non ho con me la famosa sfera, parto dalla prima tua affermazione: “non ci voglio pensare alla pensione”. E‟ un errore! … ma tu sai che, al contrario di quello che dici, ci hai già pensato e non importa se non lo hai fatto tu personalmente, poiché lo abbiamo fatto collettivamente. Proprio per questo motivo e anche per il tuo futuro, molti anni fa abbiamo voluto e creato il Fondo Pensioni Aziendale in B.P.Intra. Dal lontano 1989 partecipiamo e contribuiamo, insieme alla Banca che in questo modo ha dimostrato un vero interesse per i propri dipendenti, al Fondo Pensioni B.P.Intra. Per questo motivo quelli come te che, al momento di andare in pensione, avranno dalla Previdenza Aziendale una discreta integrazione alla pensione Inps (sistema contributivo spalmato su tutti gli anni di lavoro), non correranno il rischio, che ormai diviene certezza, di vivere con una pensione in percentuale assai vicina alla metà dello stipendio di uscita. Grazie al Fondo Aggiuntivo sarà possibile collocarsi su una percentuale più vicina al 70/75 % che non al 40/50 %. Non sappiamo cosa il futuro ci aspetta: sappiamo che la vita si allungherà, ma aumenteranno le necessità mediche/assistenziali, inoltre in quale contesto economico vivremo? Chi può dirlo… Tra gli impegni assunti dopo la fusione di B.P.Intra in Veneto Banca c‟è quello di definire cosa fare della Previdenza Aziendale nella nostra Azienda Veneto Banca e pure nel nostro Gruppo. Oggi nel Gruppo abbiamo una molteplicità di forme previdenziali:
- 2 fondi integrativi aziendali chiusi “pre-esistenti”: B.P.Intra e Carifac;
- 3 fondi aperti: ARCA, GENERALI e INSIEME di RAS;
- 1 fondo interno ad una ns. controllata: SYMPHONIA Sgr, per i colleghi di B.I.M..
Dovendo optare per un sistema che sfrutti le economie di scala e contribuisca a uniformare le condizioni tra i colleghi dei vari istituti del Gruppo, con il fine di ottenere i migliori benefici per tutti quanti, dobbiamo oggi stesso prendere una decisione molto importante. In questi giorni Sindacati e Azienda, secondo gli impegni sottoscritti, devono condividere la decisione di scegliere quale forma di previdenza complementare privilegiare per i dipendenti della Veneto Banca e del Gruppo Veneto Banca. Nei mesi scorsi abbiamo discusso ed esaminato proposte diverse, ascoltato tutti i referenti dei Fondi interni e delle Compagnie assicurative presenti. Abbiamo volutamente scartato l’ipotesi di prendere decisioni senza aver prima analizzato accuratamente ogni alternativa ed e per questo motivo che abbiamo chiesto un aiuto a tecnici esperti, consulenti sindacali a livello nazionale, i quali si sono occupati di previdenza aziendale per numerosi istituti bancari tra quelli più importanti. Abbiamo la responsabilità di prendere la strada giusta e lo vogliamo fare non in modo superficiale, ma a ragion veduta e con convinzione. Io personalmente avrei già individuato la scelta migliore: far si che il Fondo Pensioni Banca Popolare di Intra possa divenire il Fondo Pensioni di Veneto Banca e del Gruppo Veneto Banca. In questo modo ritengo che anche l’Azienda confermerebbe un forte segnale di attenzione verso i propri dipendenti. Naturalmente per raggiungere questo risultato sarà necessario effettuare alcune operazioni e in particolare adeguare l’attuale Fondo B.P.Intra alle attuali normative di legge. La gestione del Fondo dovrà essere esternalizzata e affidata a un gestore scelto con un regolare bando di gara e valutato sia per i costi, ma ancor più per la una riconosciuta competenza e professionalità. Il gestore dovrà operare sotto la stretta sorveglianza di una commissione di vigilanza (composta da colleghi eletti dal personale nel C.d.A.). Dovrà inoltre essere individuata una Banca Depositaria presso la quale verrà conferito il patrimonio del Fondo. Caro collega nella tua mail mi chiedi anche cosa potrai aspettarti per il tuo futuro. In generale, mettendo da parte i misteriosi teoremi Maja che lasciano il tempo che trovano, direi che, se ritroviamo tutti quanti insieme la strada, negli ultimi anni abbondantemente smarrita, possiamo sperare di cavarcela. Ci sono pero alcuni ma e se e, senza voler urtare le suscettibilità personali, le tendenze politiche, di credo o di altro genere, mi limiterei ad un brevissimo e personalissimo elenco di buoni auspici: cacciare (in senso letterale) le infami odierne caste di politicanti affaristi e malaffaristi, che usurpano e inquinano la ¡°politica¡±, se cosi si può ancora definire ("politica" dovrebbe significare l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano); sconfiggere i distruttori della solidarietà civile: cosche, consorterie, logge, evasori, ecc.; introdurre un art. 41 ter (carcere con regime particolare) per tutti coloro che compromettono la salute del genere umano (inquinatori, contraffattori) e quelli che non rispettano la persona (a partire dai minori e dalle donne); infine riformare le regole fondamentali della convivenza civile sgombrando il campo da pregiudizi (razziali o religiosi che siano). Io sono tra quelli convinti che, prima o poi, saranno i Giovani quelli a cui spetta salvare questa società malata. Perciò cari giovani rimboccatevi le maniche e prendetevi più responsabilità! Veniamo al tuo futuro in questa Banca, qui dove lavori. Beh, in questa banca non vedo in discussione il tuo futuro! Il futuro delle Banche difficilmente potrà divenire a rischio avendo le stesse, a dispetto di quanto avviene oggi in tema di stretta creditizia, un ruolo comunque fondamentale per sostenere l’economia e sapendo anche che non converrà loro dimostrarsi impreparate a cogliere le opportunità della ripresa, quando questa ritornerà nonostante oggi si allunghino i tempi della ripresa. Probabilmente cambierà il modo di lavorare, si assisterà a una contrazione generale dei servizi e ad una spinta al maggior utilizzo di strumenti elettronici: moneta elettronica, home banking e servizi automatici che via via sostituiranno molti tra quelli che fino ad ora si potevano effettuare solo allo sportello. Autorevoli previsioni dicono che ci si relazionerà con la clientela in modo diverso, per telefono, per e-mail e, non e da escludere, potremmo assistere ad una contrazione dell’affluenza allo sportello. Sia ben chiaro: non dobbiamo farci spaventare! Tutti questi cambiamenti, che si dovrebbero realizzare in tempi medio-lunghi, potranno essere affrontati con serenità, purché rientrino nel quadro di relazioni e regole trasparenti che valorizzino le persone attraverso la soddisfazione e la motivazione. Per quel che riguarda la tranquillità di poter continuare negli anni a lavorare qui a Intra, dove ti trovi: non possiamo che attenerci, fiduciosi, alle assicurazioni ricevute dalla Banca, anche nel recente passato, tuttora finalizzate a salvaguardare il grande valore, umano prima che economico, di una storica presenza bancaria.