Da Treviso a Cosenza, da Rimini a Salerno, sono dieci le banche italiane (come Banca Network, che ha bloccato i conti correnti) in procedura di amministrazione straordinaria. Lo indica il servizio vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d'Italia, sottolineando che si tratta delle procedure «in essere all'8 maggio 2012». Ecco l'elenco: |
- Delta/SediciBanca spa (Bologna-Roma)
- Bcc di Cosenza (Cosenza)
- Cassa di Risparmio di Rimini (Rimini)
- Bcc di Tarsia (Cosenza)
- Bcc "Luigi Sturzo" di Caltagirone (Catania)
- Bcc di Altavilla Silentina e Calabritto (Salerno)
- Banca Network Investimenti spa (Milano)
- Istituto per il Credito Sportivo (Roma)
- Banca Tercas - Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo (Teramo)
- Bcc Monastir e del Sile (Treviso)
- Total Return SGR (Mantova)
- Cape Regione Siciliana SGR (Palermo)
L'amministrazione straordinaria viene disposta quando le criticità di un istituto di credito (che spaziano dalla gravità delle perdite patrimoniali, alle irregolarità e alle violazioni normative e amministrative) «non presentano caratteri di irreversibilità».
Obiettivo della procedura è accertare la situazione aziendale e avviare soluzioni nell'interesse dei depositanti. Se ci sono ragioni di assoluta urgenza, la Banca d'Italia può nominare uno o più commissari che assumono i poteri di amministrazione dell'intermediario per un massimo di due mesi ("gestione provvisoria").
La garanzia del Fondo interbancario di tutela fino a 100mila euro
Quando la crisi assume caratteri di irreversibilità, l'intermediario viene assoggettato a liquidazione coatta amministrativa, con provvedimento del ministro dell'Economia (sempre emanato su proposta della Banca d'Italia, che nomina anche gli organi liquidatori). Nei casi di liquidazione coatta amministrativa i sistemi di garanzia dei depositanti, ai quali le banche italiane sono tenute ad aderire, effettuano i rimborsi nel limite di 100mila euro per ciascun depositante.