La prima riunione del nuovo Organismo di Sorveglianza del Fondo Pensioni Arca si è tenuta il 17 luglio 2013 a Milano presso la nuova sede di Arca SGR in Via Disciplini. Tre rappresentanti FABI sono entrati a farne parte. Arca è il Fondo pensioni aperto più grande d’Italia con i suoi 110 mila lavoratori iscritti, di cui circa 20 mila bancari. |
I membri dell'Organismo di Sorveglianza, tra cui, già da anni anche Giovanni Bellese, dipendente di Veneto Banca, rimarranno in carica fino al 2015 e rappresenteranno gli interessi dei lavoratori.
Al Fondo Pensioni Arca, pur essendo aperto a tutte le categorie, aderiscono molte aziende bancarie di media e piccola grandezza, in tutto circa 70.
Tra queste diversi istituti popolari: dalla Banca Popolare di Vicenza a Veneto Banca, dalla Popolare dell’Emilia Romagna alla Popolare dell’Etruria fino alla Popolare di Sondrio.
“Il Fondo attualmente”, spiegano i neo-eletti in quota FABI Vincenzo Saporito, Giuliano Xausa e Giuseppe Algeri, “offre ai propri iscritti rendimenti e costi competitivi rispetto alla media di mercato. Nostro obiettivo, adesso che sediamo nel Consiglio di sorveglianza, sarà quello di amministrare al meglio le risorse e di garantire ai lavoratori iscritti servizi tagliati sulle loro esigenze”.
Da tempo la FABI riserva particolare attenzione alla questione della Previdenza integrativa, soprattutto dopo che le ultime riforme pensionistiche hanno disposto un taglio delle prestazioni pubbliche, destinato ad aumentare nei prossimi anni e a interessare quindi in particolar modo i più giovani. In questo contesto quindi, diventa strategica la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori negli organismi che amministrano la previdenza complementare.
“Differenziazione del portafoglio investimenti e gestione oculata dei soldi degli iscritti sono le parole d’ordine”, dice Vincenzo Saporito, Responsabile Nazionale Dipartimento Welfare FABI.
La nomina di tre consiglieri FABI nel Fondo Arca giunge peraltro a pochi mesi di distanza dall’elezioni di altri uomini del sindacato sempre negli organismi direttivi di alcuni importanti fondi integrativi di settore, come Previbank e il Fondo Pensione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo.