I bancari italiani possono tirare un sospiro di sollievo in vista del caldo autunno che li aspetta. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, nei giorni scorsi il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, avrebbe firmato i decreti attuativi che consentiranno al nuovo Fondo di Solidarietà di entrare a regime. La notizia arriva oltre un anno dopo la riforma dell'ammortizzatore sociale del comparto bancario e non trova ancora conferme ufficiali. |
L'accordo raggiunto l'anno scorso dopo una lunga trattativa prevedeva una serie di misure utili a gestire in maniera morbida le ristrutturazioni aziendali.
A fronte della salvaguardia del principio della volontarietà delle uscite, ossia della libertà concessa al lavoratore di aderire o meno ai piani di prepensionamento, l'accordo raggiunto tra Abi e sindacati stabiliva una piccola decurtazione dell'assegno d'esodo, con l'obiettivo di rendere il fondo economicamente più sostenibile per le banche.
Senonché finora i ministri del Lavoro e dell'Economia non avevano emanato alcun decreto attuativo che consentisse al nuovo fondo di entrare a regime. In assenza dei decreti e di disposizioni chiare da parte del governo, a partire da gennaio l'Inps aveva sospeso l'erogazione dell'assegno di sostegno al reddito a tutti quei bancari andati in prepensionamento in base ad accordi firmati dopo l'8 luglio 2011.
Le stime parlano di circa mille bancari rimasti senza assegno e la situazione potrebbe aggravarsi presto.
Pertanto a luglio Sindacati e Abi hanno scritto ai ministri del Lavoro e dell'Economia Elsa Fornero e Vittorio Grilli.
L'appello non è caduto nel vuoto e adesso resta solo da capire quali siano i reali contenuti del decreto.
I circa 325 mila dipendenti del settore sono presi tra l'incudine della crisi, che azzoppa i rendimenti delle banche e impone tagli nei costi, e il martello della riforma delle pensioni che ha privato gli istituti della tradizionale valvola di sfogo dei prepensionamenti.
In questo quadro, il via libera al nuovo Fondo di Solidarietà costituisce quanto meno una garanzia per evitare le conseguenze più drammatiche della crisi.