Lavoratori del Credito Fondiario (Fonspa) in sciopero. I dipendenti contestano a Domenico Siniscalco, il presidente di Morgan Stanley Italia, il ramo del colosso americano che controlla il Credito Fondiario, “quattro anni di colpevole inerzia”. Per questo il 13 giugno 2012, contestualmente allo stato di mobilitazione proclamato dalla FABI e dalle altre sigle sindacali, è stato organizzato a Milano, dalle 11 alle 15, proprio un sit in davanti alla sede italiana della grande banca d’affari statunitense, in Corso Venezia. |
Senza certezze sul futuro della loro azienda e senza alcun referente cui chiedere ragguagli .
La banca, specializzata in mutui e cartolarizzazioni e con un’unica filiale sulla piazza di Roma, è stata messa in vendita nel 2008 nel pieno della tempesta finanziaria, ma ad oggi nessun acquirente si è fatto avanti per rilevarne le azioni.
Nonostante l’azienda risulti perfettamente operativa da un punto di visto produttivo.
Da quel momento in poi la FABI e le altre organizzazioni sindacali hanno ingaggiato una dura battaglia per salvare azienda e dipendenti: scioperi, sit in, manifestazioni di protesta, richieste d’incontri con il presidente Domenico Siniscalco.
Iniziative che si sono sempre scontrate con l’indifferenza dei vertici aziendali, i quali si sono rifiutati di avere il men che minimo confronto con le organizzazioni sindacali.
“Vogliamo continuare a lavorare”, rimarca Vittorio Saccoman, responsabile sindacale aziendale della FABI, domani presente al sit in, “e vogliamo continuare a farlo in maniera etica e corretta, per aiutare l’economia di questo Paese e per contribuire, nel nostro piccolo, a combattere quella crisi finanziaria ed economica che vede nello spregiudicato modo di agire di Morgan Stanley, di cui siamo tra le vittime, uno dei motivi scatenanti”.
“Che Morgan Stanley e Domenico Siniscalco decidano”, conclude Saccoman, “o rilanciano le nostre attività o definiscano il processo di vendita a favore di un interlocutore serio ed affidabile che garantisca quanto sopra!”.