Scioperiamo per la nostra sopravvivenza, perché senza un contratto nazionale le banche potrebbero farsi i loro contratti aziendali e di gruppo, eliminando l’unico strumento che abbiamo per garantire tutta la categoria e per difendere l’occupazione, cioè il contratto nazionale.
È necessario aprire un confronto con le banche per condividere un nuovo modello di banca che ripulisca i bilanci in modo drastico e convincente, un nuovo modello per valutare con realismo l’esposizione immobiliare e il sostegno economico dato ai tanti gruppi industriali del paese.
È necessario valutare con altrettanto realismo le posizioni immobilizzate e la dinamica futura delle sofferenze. Le banche devono recuperare redditività tagliando i costi inutili come le sponsorizzazioni e le consulenze, devono eliminare le costosissime strutture di direzione generale e dare un taglio netto agli stipendi milionari dei banchieri e dei top manager.
Le banche devono smetterla di collocare prodotti di risparmio opachi e costosi. Devono tornare e investire nella capacità di valutare il rischio di credito.
Continuare ad agire sui prepensionamenti e sul mancato turn over è mortificante ed inutile. Vanno costruite subito le professionalità necessarie per un prossimo futuro.
Gli enormi portafogli di titoli di stato vanno liquidati, va ridotto il rischio degli attivi perché la disintermediazione oggi è nell’interesse delle banche.
Gli istituti di credito devono ritornare con convinzione alla consulenza e all’assistenza sui territori delle imprese e delle famiglie e il concetto di meritocrazia non deve rimanere uno slogan ma dev’essere praticato in ogni istituto di credito.
Le banche popolari devono rimanere un riferimento dei territori di appartenenza, la banca online deve diventare un’opportunità e non l’occasione per tagliare posti di lavoro.
Per questi e altri argomenti abbiamo proposto un confronto con le banche attraverso una cabina di regia nella quale personaggi indipendenti ma di alto profilo culturale e professionale possano contribuire a disegnare un nuovo modello di banca.
Vogliamo raggiungere due obiettivi.
1) Il mantenimento degli attuali 309mila addetti del settore
2) Un contratto nazionale dignitoso a tutela di tutti i lavoratori del settore.
Siamo pronti ad ulteriori azioni di lotta se le banche continueranno imperterrite nel loro folle e scellerato disegno.
Ai banchieri e ai loro accoliti diciamo: giù le mani dalla categoria."