Lusingati che la FABI venga citata in qualche riunione aziendale, onde evitare inopportune stumentalizzazioni o decontestualizzazioni della posizione espressa da Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, riportiamo alcune sue dichiarazioni pubblicate nei giorni scorsi sulla stampa nazionale: |
Al leader della FABI è chiaro che per evitare i tagli al personale le banche devono inventarsi nuovo lavoro.
Anzi, se possibile devono rubarlo agli altri: alle Poste, ai consulenti, ai commercialisti, e anche alle reti finanziarie. Sileoni apre alla riconversione dei bancari in consulenti finanziari a una condizione, anzi due: "I bancari che cambiano mestiere devono essere formati e ricompensati in busta paga".
Di condizione ce ne sarebbe anche una terza: "Niente esternalizzazioni. E il contratto deve restare quello dei bancari".
Il sindacato ha qualche punto dalla sua: "Il settore bancario deve affrontare una straordinaria fase di cambiamento. Le banche lo sanno. Sanno anche che con una concertazione leale il nostro settore può farcela. Mentre una fase di conflittualità renderebbe tutto più difficile".
I banchieri aprano un serio confronto sui costi, puntino sulle riduzioni delle consulenze e sul ridimensionamento dei compensi dei top manager da contenere nel rapporto uno a 20.
Diffidate da chi vi racconta un'altra storia.