Cecilia Pellacchia
Cara Cecilia, anche se si può dire tranquillamente che i colleghi di Carifac ti conoscano già, vuoi raccontarci qualcosa di te?
E’ sempre molto difficile parlare di sé stessi, ma voglio provarci. Sono nata e vissuta a Perugia fino all’età di 27 anni. In questa splendida città mi sono laureata in Legge, ho effettuato praticantato Legale e Notarile presso lo Studio dell’Avvocatessa De Bellis. Mio papà, che ricordo con tanto affetto, era un poliziotto e mi ha cresciuta con un grande senso civico e una grande maturità democratica. Dopo l’improvvisa e prematura morte di mio papà, nel 1990 io e mia mamma ci siamo trasferite a Fabriano. I miei genitori sono nativi di Albacina e di Cerreto d’Esi, due incantevoli cittadine in provincia di Ancona. Dal 1990 al 1995 ho lavorato presso lo Studio Commercialistico di mia cugina. Nel novembre del 1995 ho iniziato la mia esperienza in Carifac. Ho lavorato sempre presso grandi filiali e da circa 2 mesi lavoro presso la Filiale di Cerreto d’Esi dove ricopro il ruolo di Gestore Small Business.
Se la FABI è arrivata anche in Carifac il merito è solo tuo. Perché questa scelta?
Mi sono iscritta alla Fabi nel luglio 2010. Ho sempre creduto nel sindacato e per tanti anni sono stata iscritta a un’altra sigla. Cambiare non è stato semplice e questa decisione è nata insieme a Cristiano Tesei che, oltra a essere un collega, è un caro amico. Fondamentale è stato l’incontro con Massimo Buonanno, Segretario Coordinatore Provinciale di Ancona e Regionale delle Marche: insieme abbiamo portato la FABI nella Carifac.
Hai notato un modo diverso di fare sindacato rispetto a quello a cui eravate abituati nella “Cassa”?
Nella FABI ho trovato un sindacato che ha veramente a cuore gli interessi dei colleghi, di tutti e non solo di coloro che decidono di darci la loro fiducia. E’ un sindacato che cerca di rispondere concretamente a tutti coloro che chiedono di poter lavorare in tranquillità per un futuro sereno.
Io considero, come molti altri dei miei colleghi, questo istituto la mia seconda casa e per questo ho sempre dedicato il massimo impegno, la massima disponibilità, un grande entusiasmo, cercando di migliorare ogni giorno, di rispettare i nostri clienti, di
portarne dei nuovi, ma sempre consapevole che il vero tesoro della Carifac siete voi colleghi che, lavorando bene, con coscienza e impegno, meritate grande rispetto e potete chiedere che vi vengano riconosciuti i vostri diritti.
I colleghi pensi abbiamo già capito cosa ci differenzia dalle altre sigle?
La strada è sicuramente ancora lunga, ma quando per la prima volta, ho incontrato Massimo Buonanno e ci siamo stretti la mano e guardati in faccia ho capito che nella FABI avrei trovato qualcosa di diverso e sono convinto che anche i colleghi se ne renderanno conto, presto.
Tu e i colleghi siete preoccupati per l’annunciata fusione della “Cassa” in Veneto Banca?
Sicuramente stiamo attraversando tempi incerti. L’annunciata fusione della Cassa in Veneto Banca che si prospetta all’orizzonte suscita molto interesse. Ci si augura che ciò porti solo benefici al nostro lavoro.
Sappiamo che come FABI avete voluto presentare una vostra lista di colleghi in occasione dell’elezione dell’Organismo di Sorveglianza del Fondo Pensione Interno Carifac, cosa puoi dire dei candidati che si sono proposti?
Come FABI cerchiamo di essere molto attenti e vogliamo che ogni cosa venga fatta nel migliore dei modi nel rispetto delle regole. E’ per questo motivo che abbiamo voluto fortemente che venissero indette nuove elezioni. Abbiamo cercato colleghi che fossero veramente interessati a tutelare gli interessi degli aderenti al nostro Fondo Pensione e i 4 candidati che si sono proposti vi assicuro che sono bravissime persone, di cui ho molta fiducia e che lavoreranno veramente con impegno.
Hai altro da aggiungere?
Non posso non ringraziare in maniera particolare Giuseppe Algeri e Massimo Buonanno, perchè nell’amicizia quello che conta non è il dire, ma il non aver mai bisogno di dire. Cari amici e colleghi, concludo con una frase che mi diceva sempre mio papa’, “l’amicizia aumenta la felicità ed allevia la miseria, raddoppiando la nostra gioia e dividendo il nostro dolore”. Buon lavoro a tutti, e mi raccomando: per fare meglio il nostro lavoro di rappresentanti dei lavoratori abbiamo bisogno soprattutto del vostro sostegno.
da Parola alla Fabi - Giugno 2012
E’ sempre molto difficile parlare di sé stessi, ma voglio provarci. Sono nata e vissuta a Perugia fino all’età di 27 anni. In questa splendida città mi sono laureata in Legge, ho effettuato praticantato Legale e Notarile presso lo Studio dell’Avvocatessa De Bellis. Mio papà, che ricordo con tanto affetto, era un poliziotto e mi ha cresciuta con un grande senso civico e una grande maturità democratica. Dopo l’improvvisa e prematura morte di mio papà, nel 1990 io e mia mamma ci siamo trasferite a Fabriano. I miei genitori sono nativi di Albacina e di Cerreto d’Esi, due incantevoli cittadine in provincia di Ancona. Dal 1990 al 1995 ho lavorato presso lo Studio Commercialistico di mia cugina. Nel novembre del 1995 ho iniziato la mia esperienza in Carifac. Ho lavorato sempre presso grandi filiali e da circa 2 mesi lavoro presso la Filiale di Cerreto d’Esi dove ricopro il ruolo di Gestore Small Business.
Se la FABI è arrivata anche in Carifac il merito è solo tuo. Perché questa scelta?
Mi sono iscritta alla Fabi nel luglio 2010. Ho sempre creduto nel sindacato e per tanti anni sono stata iscritta a un’altra sigla. Cambiare non è stato semplice e questa decisione è nata insieme a Cristiano Tesei che, oltra a essere un collega, è un caro amico. Fondamentale è stato l’incontro con Massimo Buonanno, Segretario Coordinatore Provinciale di Ancona e Regionale delle Marche: insieme abbiamo portato la FABI nella Carifac.
Hai notato un modo diverso di fare sindacato rispetto a quello a cui eravate abituati nella “Cassa”?
Nella FABI ho trovato un sindacato che ha veramente a cuore gli interessi dei colleghi, di tutti e non solo di coloro che decidono di darci la loro fiducia. E’ un sindacato che cerca di rispondere concretamente a tutti coloro che chiedono di poter lavorare in tranquillità per un futuro sereno.
Io considero, come molti altri dei miei colleghi, questo istituto la mia seconda casa e per questo ho sempre dedicato il massimo impegno, la massima disponibilità, un grande entusiasmo, cercando di migliorare ogni giorno, di rispettare i nostri clienti, di
portarne dei nuovi, ma sempre consapevole che il vero tesoro della Carifac siete voi colleghi che, lavorando bene, con coscienza e impegno, meritate grande rispetto e potete chiedere che vi vengano riconosciuti i vostri diritti.
I colleghi pensi abbiamo già capito cosa ci differenzia dalle altre sigle?
La strada è sicuramente ancora lunga, ma quando per la prima volta, ho incontrato Massimo Buonanno e ci siamo stretti la mano e guardati in faccia ho capito che nella FABI avrei trovato qualcosa di diverso e sono convinto che anche i colleghi se ne renderanno conto, presto.
Tu e i colleghi siete preoccupati per l’annunciata fusione della “Cassa” in Veneto Banca?
Sicuramente stiamo attraversando tempi incerti. L’annunciata fusione della Cassa in Veneto Banca che si prospetta all’orizzonte suscita molto interesse. Ci si augura che ciò porti solo benefici al nostro lavoro.
Sappiamo che come FABI avete voluto presentare una vostra lista di colleghi in occasione dell’elezione dell’Organismo di Sorveglianza del Fondo Pensione Interno Carifac, cosa puoi dire dei candidati che si sono proposti?
Come FABI cerchiamo di essere molto attenti e vogliamo che ogni cosa venga fatta nel migliore dei modi nel rispetto delle regole. E’ per questo motivo che abbiamo voluto fortemente che venissero indette nuove elezioni. Abbiamo cercato colleghi che fossero veramente interessati a tutelare gli interessi degli aderenti al nostro Fondo Pensione e i 4 candidati che si sono proposti vi assicuro che sono bravissime persone, di cui ho molta fiducia e che lavoreranno veramente con impegno.
Hai altro da aggiungere?
Non posso non ringraziare in maniera particolare Giuseppe Algeri e Massimo Buonanno, perchè nell’amicizia quello che conta non è il dire, ma il non aver mai bisogno di dire. Cari amici e colleghi, concludo con una frase che mi diceva sempre mio papa’, “l’amicizia aumenta la felicità ed allevia la miseria, raddoppiando la nostra gioia e dividendo il nostro dolore”. Buon lavoro a tutti, e mi raccomando: per fare meglio il nostro lavoro di rappresentanti dei lavoratori abbiamo bisogno soprattutto del vostro sostegno.
da Parola alla Fabi - Giugno 2012