CHI SIAMO: UN PO' DI STORIA...
La nascita del Coordinamento della Fabi del Gruppo Veneto Banca

Saltando a piè pari la nostra storia nel Gruppo Veneto Banca (fin dai tempi delle Popolari di Asolo e Montebelluna, del debellato tentativo di cessione della Banca al San Paolo, del consolidamento della realtà Veneto Banca nel Sud Italia e nell’est Europa) e, per par-condicio, saltando la nostra storia nel Gruppo Banca Popolare di Intra (fin dai tempi in cui si è affacciata sul mercato, dapprima per effettuare acquisti: B.P.Ticino, B.P.Monza e Brianza, I.P.B., ecc… e infine per cercare un acquirente a cui consegnare le proprie sorti, compromesse dai risultati di una insana e irresponsabile gestione).
Vi vogliamo intrattenere sul presente, ovvero: LA FABI NEL GRUPPO VENETO BANCA.
"Ci siamo conosciuti, frequentati, innamorati, fidanzati, sposati, ecc….": questo succede tra gli umani per un naturale stimolo riproduttivo che con il tempo gradualmente si trasforma in rafforzativo….
"Ci hanno messi assieme, aggregati, hanno tentato di renderci simili ecc…. questo succede tra i soggetti economico-giuridici denominati Istituti di credito: più appropriatamente "banche".
Non sempre chi si assomiglia…si piglia, ma l’alternativa non sempre è possibile.
Nel caso che ci concerne (i sindacati nelle banche, appunto) più che alla "figura" del partner occorre guardare ai suoi "valori".
Per fortuna la caratteristica nostra, il nostro essere FABI, sta nel riconoscerci senza difficoltà per i nostri valori, nell’ esistere in ragione degli interessi dei nostri rappresentati!
E così è accaduto che noi rappresentanti Fabi ci siamo dati appuntamento in campo neutro (a Milano) convenuti da Intra e da Montebelluna; ci siamo presentati, abbiamo rappresentato i problemi e le istanze dei colleghi delle rispettive banche, abbiamo condiviso le differenti esperienze e, alla fine… ci siamo dati un altro appuntamento affinché la "storia" potesse continuare….
In seguito, in una piovosissima giornata di aprile del 2008 a Intra, abbiamo deciso di unirci in…Coordinamento! Testimoni di eccezione: i coordinatori delle Segreterie Provinciali FABI di Novara e Treviso (R.Angelo e B.Tommaso).
In un documento dell’epoca scrivevamo: "…..sicché divenga ancora più efficace l’azione sindacale della Fabi per la migliore possibilità di difesa e di valorizzazione dei lavoratori di ciascuna Banca……siamo certi che Fabi ha aperto una strada importante e auspichiamo che anche le altre Sigle ne possano prendere esempio…"
Le elezioni degli organismi del coordinamento, le regole, ecc…sarebbero poi state fatte, come è avvenuto, nella prima Riunione del Coordinamento FABI avvenuta il 27 giugno 2008, sempre a Milano.
Oggi il Coordinamento FABI Veneto Banca è una bella realtà, la quale si poggia, con pari dignità, sul rispetto e il riconoscimento reciproco legittimamente dovuto alle singole componenti sindacali aziendali e agli sforzi compiuti dalle nostre donne e dai nostri uomini che rappresentano l’organizzazione in nome e per conto dei colleghi.
Altre OO.SS. hanno seguito il nostro esempio, incoraggiate e stimolate dall'efficacia con la quale abbiamo contrapposto a visioni prettamente aziendali (e quindi parziali) una visione complessiva sulle politiche sindacali e non, come avviene in tutti i Gruppi Bancari. Altre OO.SS. si stanno concentrando per accingersi a fare il.... passo.
Ivano Parola
Nelle foto i "Padri Fondatori" del Coordinamento: Ivano Parola e Finn Masciovecchio.
Vi vogliamo intrattenere sul presente, ovvero: LA FABI NEL GRUPPO VENETO BANCA.
"Ci siamo conosciuti, frequentati, innamorati, fidanzati, sposati, ecc….": questo succede tra gli umani per un naturale stimolo riproduttivo che con il tempo gradualmente si trasforma in rafforzativo….
"Ci hanno messi assieme, aggregati, hanno tentato di renderci simili ecc…. questo succede tra i soggetti economico-giuridici denominati Istituti di credito: più appropriatamente "banche".
Non sempre chi si assomiglia…si piglia, ma l’alternativa non sempre è possibile.
Nel caso che ci concerne (i sindacati nelle banche, appunto) più che alla "figura" del partner occorre guardare ai suoi "valori".
Per fortuna la caratteristica nostra, il nostro essere FABI, sta nel riconoscerci senza difficoltà per i nostri valori, nell’ esistere in ragione degli interessi dei nostri rappresentati!
E così è accaduto che noi rappresentanti Fabi ci siamo dati appuntamento in campo neutro (a Milano) convenuti da Intra e da Montebelluna; ci siamo presentati, abbiamo rappresentato i problemi e le istanze dei colleghi delle rispettive banche, abbiamo condiviso le differenti esperienze e, alla fine… ci siamo dati un altro appuntamento affinché la "storia" potesse continuare….
In seguito, in una piovosissima giornata di aprile del 2008 a Intra, abbiamo deciso di unirci in…Coordinamento! Testimoni di eccezione: i coordinatori delle Segreterie Provinciali FABI di Novara e Treviso (R.Angelo e B.Tommaso).
In un documento dell’epoca scrivevamo: "…..sicché divenga ancora più efficace l’azione sindacale della Fabi per la migliore possibilità di difesa e di valorizzazione dei lavoratori di ciascuna Banca……siamo certi che Fabi ha aperto una strada importante e auspichiamo che anche le altre Sigle ne possano prendere esempio…"
Le elezioni degli organismi del coordinamento, le regole, ecc…sarebbero poi state fatte, come è avvenuto, nella prima Riunione del Coordinamento FABI avvenuta il 27 giugno 2008, sempre a Milano.
Oggi il Coordinamento FABI Veneto Banca è una bella realtà, la quale si poggia, con pari dignità, sul rispetto e il riconoscimento reciproco legittimamente dovuto alle singole componenti sindacali aziendali e agli sforzi compiuti dalle nostre donne e dai nostri uomini che rappresentano l’organizzazione in nome e per conto dei colleghi.
Altre OO.SS. hanno seguito il nostro esempio, incoraggiate e stimolate dall'efficacia con la quale abbiamo contrapposto a visioni prettamente aziendali (e quindi parziali) una visione complessiva sulle politiche sindacali e non, come avviene in tutti i Gruppi Bancari. Altre OO.SS. si stanno concentrando per accingersi a fare il.... passo.
Ivano Parola
Nelle foto i "Padri Fondatori" del Coordinamento: Ivano Parola e Finn Masciovecchio.
La storia della Fabi nella Banca Popolare di Intra

In Banca Popolare di Intra la FABI fa la sua comparsa nei primi anni del dopoguerra (nata dalla scissione dalla CGIL bancari) e da subito viene percepita dai colleghi di allora come un Sindacato indipendente, fiero di essere al servizio delle esigenze dei colleghi bancari, al di là della loro appartenenza a questa o quella ideologia.
Erano anni nei quali l’attività della Banca era concentrata in pochi sportelli e dove tutto veniva rigorosamente "fatto a mano". La conoscenza del cliente, il linguaggio quasi sempre espresso in dialetto, la grande fiducia che veniva riposta nel bancario di allora - le colleghe erano pochissime e portavano il grembiule sopra il vestito - caratterizzavano l’attività e il prestigio della categoria.
Ma in quegli anni parlare di "diritti" era riservato esclusivamente ai colleghi più anziani e perciò con più carriera alle spalle. L’anzianità di servizio era di gran lunga il valore più riconosciuto. L’anzianità coincideva infatti con l’esperienza, la conoscenza…ed il rispetto.
Ancora…. la concorrenza era un fatto marginale. Lo è rimasto, per la verità, per parecchi decenni.
Le Pressioni commerciali erano ovviamente sconosciute; non così le pressioni lavorative: infatti i carichi di lavoro, i ritmi di lavoro, gli straordinari, il lavoro al sabato, erano i temi "caldi" sui quali il Sindacato combatteva le sue battaglie.
La conquista del primo Contratto Integrativo ancora desta impressione nella memoria per il confronto acceso, la partecipazione corale, le nottate trascorse al tavolo (dove le resistenze fisiche delle parti avverse finivano con il determinare il risultato migliore). E dove la proclamazione dello sciopero determinava una spontanea e generosa partecipazione dei colleghi, alla quale aderiva sia pur simbolicamente, la genuina e convinta partecipazione della clientela stessa.
Per me, entrato in Banca nel 1974 (compio in questi giorni i 35 anni di servizio) conoscere e vedere all’opera i sindacalisti della FABI, sul posto di lavoro e in Azienda, reagire personalmente a qualche atteggiamento prepotente da parte di qualche direttore di allora (ottime persone, come poi si sono rivelate; ma che abbinavano quasi sempre l’autorevolezza con l’autoritarismo) ha costituito un rapido processo interiore che ha ben presto prodotto l’iscrizione alla Fabi e il mio impegno nella Rappresentanza sindacale interna e, pochi mesi dopo, al Direttivo Fabi della Provincia di Novara.
Una ricostruzione, sia pure un distillato di ricostruzione come questa, non può escludere un riferimento a quei colleghi che, negli anni, hanno costituito -- esempio da seguire per l’onestà individuale, la correttezza, la coerenza, la capacità di ascolto e di sintesi, l’efficacia e il tratto nel porsi all’interlocutore oltre alla capacità di ottenere quei risultati che hanno distinto l’attività della Fabi; per questo, a conclusione di queste reminescenze, sento il dovere di rendere omaggio a quanti, nelle differenti funzioni , hanno dato il meglio di loro stessi al servizio dei colleghi:
in ordine non predeterminato né cronologico: Giovanni Codini (Giancarlo), Marco Moscatelli, Vittorio Pernechele, Giuseppe Miglio, Liberante Paggi, Mario Boschetti, Giorgio Balossini, Luciano Teruggi, Ruggero Scesa, Egidio Righetti, Eugenio Bona, Pietro Desiderato (alcuni, prematuramente scomparsi, purtroppo non sono più tra noi).
Di molti altri non si è potuto far cenno: sarebbe impossibile ricordare tutti quanti hanno fatto risaltare l’Organizzazione e dato ai colleghi testimonianza di solidarietà e di impegno.
Ivano Parola
Erano anni nei quali l’attività della Banca era concentrata in pochi sportelli e dove tutto veniva rigorosamente "fatto a mano". La conoscenza del cliente, il linguaggio quasi sempre espresso in dialetto, la grande fiducia che veniva riposta nel bancario di allora - le colleghe erano pochissime e portavano il grembiule sopra il vestito - caratterizzavano l’attività e il prestigio della categoria.
Ma in quegli anni parlare di "diritti" era riservato esclusivamente ai colleghi più anziani e perciò con più carriera alle spalle. L’anzianità di servizio era di gran lunga il valore più riconosciuto. L’anzianità coincideva infatti con l’esperienza, la conoscenza…ed il rispetto.
Ancora…. la concorrenza era un fatto marginale. Lo è rimasto, per la verità, per parecchi decenni.
Le Pressioni commerciali erano ovviamente sconosciute; non così le pressioni lavorative: infatti i carichi di lavoro, i ritmi di lavoro, gli straordinari, il lavoro al sabato, erano i temi "caldi" sui quali il Sindacato combatteva le sue battaglie.
La conquista del primo Contratto Integrativo ancora desta impressione nella memoria per il confronto acceso, la partecipazione corale, le nottate trascorse al tavolo (dove le resistenze fisiche delle parti avverse finivano con il determinare il risultato migliore). E dove la proclamazione dello sciopero determinava una spontanea e generosa partecipazione dei colleghi, alla quale aderiva sia pur simbolicamente, la genuina e convinta partecipazione della clientela stessa.
Per me, entrato in Banca nel 1974 (compio in questi giorni i 35 anni di servizio) conoscere e vedere all’opera i sindacalisti della FABI, sul posto di lavoro e in Azienda, reagire personalmente a qualche atteggiamento prepotente da parte di qualche direttore di allora (ottime persone, come poi si sono rivelate; ma che abbinavano quasi sempre l’autorevolezza con l’autoritarismo) ha costituito un rapido processo interiore che ha ben presto prodotto l’iscrizione alla Fabi e il mio impegno nella Rappresentanza sindacale interna e, pochi mesi dopo, al Direttivo Fabi della Provincia di Novara.
Una ricostruzione, sia pure un distillato di ricostruzione come questa, non può escludere un riferimento a quei colleghi che, negli anni, hanno costituito -- esempio da seguire per l’onestà individuale, la correttezza, la coerenza, la capacità di ascolto e di sintesi, l’efficacia e il tratto nel porsi all’interlocutore oltre alla capacità di ottenere quei risultati che hanno distinto l’attività della Fabi; per questo, a conclusione di queste reminescenze, sento il dovere di rendere omaggio a quanti, nelle differenti funzioni , hanno dato il meglio di loro stessi al servizio dei colleghi:
in ordine non predeterminato né cronologico: Giovanni Codini (Giancarlo), Marco Moscatelli, Vittorio Pernechele, Giuseppe Miglio, Liberante Paggi, Mario Boschetti, Giorgio Balossini, Luciano Teruggi, Ruggero Scesa, Egidio Righetti, Eugenio Bona, Pietro Desiderato (alcuni, prematuramente scomparsi, purtroppo non sono più tra noi).
Di molti altri non si è potuto far cenno: sarebbe impossibile ricordare tutti quanti hanno fatto risaltare l’Organizzazione e dato ai colleghi testimonianza di solidarietà e di impegno.
Ivano Parola