CRISTIANO TESEI
UN FIDATO RAPPRESENTANTE FABI NELLA DIREZIONE TERRITORIALE CENTRO
Ciao Cristiano, cosa vuoi raccontare di te alle tue colleghe e ai tuoi colleghi?
Cari amici, mi chiamo Cristiano Tesei, ho 45 anni, vivo a Fabriano in provincia di Ancona, sono sposato e ho un magnifico bambino di 18 mesi che si chiama Nicolò. Fino a 18 mesi fa amavo andare in montagna, la passione è rimasta ma devo dire che il poco tempo libero che ho sono contento di trascorrerlo con mio figlio. Vorrà dire che fra qualche anno in montagna ci andrò con lui.
Da quanto tempo lavori in banca?
Lavoro in banca dal 1997 e attualmente ricopro il ruolo di Responsabile di Filiale presso la Filiale di Fabriano-Piano.
Perché ti sei iscritto alla FABI e hai deciso di rappresentare la FABI in Carifac?
Mi sono iscritto alla FABI verso la fine del 2010, più o meno da quando questa Organizzazione Sindacale ha fatto il suo ingresso nella Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, ora Veneto Banca. Venivo da precedenti esperienze sindacali, ma dopo aver conosciuto Ivano Parola, l’allora Coordinatore della FABI del Gruppo Veneto Banca, e Massimo Buonanno, Coordinatore della FABI di Ancona, mi sono reso conto che la FABI era il sindacato che stavo cercando: autonomo, libero, diverso dagli altri e onesto. La FABI è un sindacato veramente di aiuto ai colleghi; senza alcun tipo di pregiudizio o interesse se non quello di garantire e tutelare quelli delle colleghe e dei colleghi.
Come hai vissuto il passaggio dalla Carifac a una banca come Veneto Banca?
Il passaggio dalla Carifac a Veneto Banca è stato piuttosto impegnativo, seppur necessario.
Il pericolo, come capita in tutte le fasi di passaggio, è quello di sentirsi smarriti.
La FABI a questo riguardo cosa può fare?
La funzione del sindacato è proprio quella di aiutare a non sentirsi soli, un organismo che si sforza di capire le nostre preoccupazioni, i nostri problemi e che cerca in tutti i modi di proteggerci, un’associazione che rispetta e considera ognuno di noi non come un semplice numero di matricola, ma come persone con una loro specifica individualità; non come un costo, ma come risorse nel vero senso della parola.
Che opinione hanno i colleghi della Ex Carifac della FABI e del sindacato in genere e cosa ti senti di dire loro?
Nelle assemblee a cui ho partecipato negli ultimi anni ho percepito in alcuni colleghi un sentimento di distacco nei confronti del sindacato. Il tempo che stiamo vivendo dovrebbe spingere tutti ad essere più uniti e solidali, responsabili verso noi stessi, i nostri colleghi e il NOSTRO lavoro. Dovremmo allontanarci da quello stato di apatia che ci fa credere di vivere in una sfera di cristallo impenetrabile. I colleghi dovrebbero confidare un po’ di più nel sindacato perché ne sono la parte vitale: senza il loro contributo e supporto il sindacato può poco o nulla; solo insieme saremo in grado di ridare un po’ di colore al nostro futuro.
Ci vuole almeno un po’ più di fiducia perché, citando Madeleine Ouellette-Michalska, una nota scrittrice canadese, “La fine del mondo è quando si cessa di aver fiducia”.
da Parola alla FABI - Gennaio 2014
Cari amici, mi chiamo Cristiano Tesei, ho 45 anni, vivo a Fabriano in provincia di Ancona, sono sposato e ho un magnifico bambino di 18 mesi che si chiama Nicolò. Fino a 18 mesi fa amavo andare in montagna, la passione è rimasta ma devo dire che il poco tempo libero che ho sono contento di trascorrerlo con mio figlio. Vorrà dire che fra qualche anno in montagna ci andrò con lui.
Da quanto tempo lavori in banca?
Lavoro in banca dal 1997 e attualmente ricopro il ruolo di Responsabile di Filiale presso la Filiale di Fabriano-Piano.
Perché ti sei iscritto alla FABI e hai deciso di rappresentare la FABI in Carifac?
Mi sono iscritto alla FABI verso la fine del 2010, più o meno da quando questa Organizzazione Sindacale ha fatto il suo ingresso nella Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, ora Veneto Banca. Venivo da precedenti esperienze sindacali, ma dopo aver conosciuto Ivano Parola, l’allora Coordinatore della FABI del Gruppo Veneto Banca, e Massimo Buonanno, Coordinatore della FABI di Ancona, mi sono reso conto che la FABI era il sindacato che stavo cercando: autonomo, libero, diverso dagli altri e onesto. La FABI è un sindacato veramente di aiuto ai colleghi; senza alcun tipo di pregiudizio o interesse se non quello di garantire e tutelare quelli delle colleghe e dei colleghi.
Come hai vissuto il passaggio dalla Carifac a una banca come Veneto Banca?
Il passaggio dalla Carifac a Veneto Banca è stato piuttosto impegnativo, seppur necessario.
Il pericolo, come capita in tutte le fasi di passaggio, è quello di sentirsi smarriti.
La FABI a questo riguardo cosa può fare?
La funzione del sindacato è proprio quella di aiutare a non sentirsi soli, un organismo che si sforza di capire le nostre preoccupazioni, i nostri problemi e che cerca in tutti i modi di proteggerci, un’associazione che rispetta e considera ognuno di noi non come un semplice numero di matricola, ma come persone con una loro specifica individualità; non come un costo, ma come risorse nel vero senso della parola.
Che opinione hanno i colleghi della Ex Carifac della FABI e del sindacato in genere e cosa ti senti di dire loro?
Nelle assemblee a cui ho partecipato negli ultimi anni ho percepito in alcuni colleghi un sentimento di distacco nei confronti del sindacato. Il tempo che stiamo vivendo dovrebbe spingere tutti ad essere più uniti e solidali, responsabili verso noi stessi, i nostri colleghi e il NOSTRO lavoro. Dovremmo allontanarci da quello stato di apatia che ci fa credere di vivere in una sfera di cristallo impenetrabile. I colleghi dovrebbero confidare un po’ di più nel sindacato perché ne sono la parte vitale: senza il loro contributo e supporto il sindacato può poco o nulla; solo insieme saremo in grado di ridare un po’ di colore al nostro futuro.
Ci vuole almeno un po’ più di fiducia perché, citando Madeleine Ouellette-Michalska, una nota scrittrice canadese, “La fine del mondo è quando si cessa di aver fiducia”.
da Parola alla FABI - Gennaio 2014