DIMITRI CICARDI : UN RAPPRESENTANTE DELLA FABI MOLTO RISERVATO

Caro Dimitri, anche se sappiamo bene che sei una persona che non ama molto raccontarsi è arrivato anche il tuo turno: coraggio parlaci un po’ di te.
Alla fine ci siete riusciti. Che cosa volete che vi dica? Sono una persona semplice, vivo a Triuggio, un comune di 8.537 abitanti della provincia di Monza e Brianza, con mia mamma, due sorelle minori più giovani e 2 gatte: beato tra le donne!!! Svolgo una vita abbastanza tranquilla tra casa, lavoro, la passione della bicicletta e per il trekking che pratico sulle montagne lombarde. Amo la natura e i viaggi, sia quelli veri sia quelli di fantasia che vivo attraverso i racconti degli amici giramondo e le letture.
Da quanto tempo lavori in banca?
Lavoro in banca da luglio del 1998 quando sono stato assunto nella ex Banca Popolare di Monza e Brianza. Ormai da anni svolgo l’attività di back office nella filiale di Monza.
Da quanto fai parte della squadra della FABI?
Sono rappresentante provinciale FABI presso il Sab di Monza dal 2009 circa. A quel tempo Erminio Manzi aveva bisogno di una persona a cui i colleghi delle filiali della provincia di Monza potessero far riferimento. Lui era stato trasferito ad altra dipendenza e dopo averci riflettuto un po’ ho deciso di mettermi in gioco. Anche se non partecipo direttamente alle trattative mi piace tenermi aggiornato per poter sempre rispondere adeguatamente alle domande dei colleghi.
Cosa vorresti dire ai tuoi colleghi?
Semplicemente che il delicato momento che la categoria dei bancari sta attraversando non è certamente dei più semplici. Subiamo le conseguenze di una crisi iniziata nel 2008 ma, a chi ha qualche anno di banca, non sarà sfuggito che è da almeno 10 anni che il settore sta cambiando, con una lenta e graduale riduzione di diritti e privilegi. L’opinione pubblica non lo percepisce e spesso tende a confondere noi bancari con i banchieri convinta che per noi siano sempre rose e fiori. Sappiamo bene che non è così. La concorrenza delle banche estere ma soprattutto la riduzione dei ricavi ha generato un’ossessione per i costi il cui contenimento avviene sì attraverso l’innovazione tecnologica, che effettivamente riesce a creare una maggiore efficienza, ma purtroppo anche con una incomprensibile significativa riduzione del personale che ha reso pessime la qualità di vita e di lavoro. Eppure ci sarebbero numerosi altri centri di costo su cui intervenire. Ci troviamo alla vigilia di una nuova fase per il nostro settore e la contrattazione nazionale si presenta difficile e impegnativa. Speriamo porti a soluzioni equilibrate perché probabilmente nulla sarà più come prima.
Alla fine ci siete riusciti. Che cosa volete che vi dica? Sono una persona semplice, vivo a Triuggio, un comune di 8.537 abitanti della provincia di Monza e Brianza, con mia mamma, due sorelle minori più giovani e 2 gatte: beato tra le donne!!! Svolgo una vita abbastanza tranquilla tra casa, lavoro, la passione della bicicletta e per il trekking che pratico sulle montagne lombarde. Amo la natura e i viaggi, sia quelli veri sia quelli di fantasia che vivo attraverso i racconti degli amici giramondo e le letture.
Da quanto tempo lavori in banca?
Lavoro in banca da luglio del 1998 quando sono stato assunto nella ex Banca Popolare di Monza e Brianza. Ormai da anni svolgo l’attività di back office nella filiale di Monza.
Da quanto fai parte della squadra della FABI?
Sono rappresentante provinciale FABI presso il Sab di Monza dal 2009 circa. A quel tempo Erminio Manzi aveva bisogno di una persona a cui i colleghi delle filiali della provincia di Monza potessero far riferimento. Lui era stato trasferito ad altra dipendenza e dopo averci riflettuto un po’ ho deciso di mettermi in gioco. Anche se non partecipo direttamente alle trattative mi piace tenermi aggiornato per poter sempre rispondere adeguatamente alle domande dei colleghi.
Cosa vorresti dire ai tuoi colleghi?
Semplicemente che il delicato momento che la categoria dei bancari sta attraversando non è certamente dei più semplici. Subiamo le conseguenze di una crisi iniziata nel 2008 ma, a chi ha qualche anno di banca, non sarà sfuggito che è da almeno 10 anni che il settore sta cambiando, con una lenta e graduale riduzione di diritti e privilegi. L’opinione pubblica non lo percepisce e spesso tende a confondere noi bancari con i banchieri convinta che per noi siano sempre rose e fiori. Sappiamo bene che non è così. La concorrenza delle banche estere ma soprattutto la riduzione dei ricavi ha generato un’ossessione per i costi il cui contenimento avviene sì attraverso l’innovazione tecnologica, che effettivamente riesce a creare una maggiore efficienza, ma purtroppo anche con una incomprensibile significativa riduzione del personale che ha reso pessime la qualità di vita e di lavoro. Eppure ci sarebbero numerosi altri centri di costo su cui intervenire. Ci troviamo alla vigilia di una nuova fase per il nostro settore e la contrattazione nazionale si presenta difficile e impegnativa. Speriamo porti a soluzioni equilibrate perché probabilmente nulla sarà più come prima.