Fabio De Regibus

E’ arrivato il tuo turno, presentati ai colleghi.
Ciao a tutti, sono nato il 27/10/73 a Domodossola. Nel 1999 mi sono laureato in giurisprudenza all'università statale di Milano. La mia più grande passione e' la musica che mi ha accompagnato fin da quando ero piccolo. Ho suonato infatti per 20 anni nella banda cittadina di Domodossola e ho collaborato con bande dei paesi limitrofi come Villadossola e Omegna. Per ora lo strumento e' nell'armadio: mi sono preso una pausa! In banca sono arrivato nel 2001, insieme all’euro.
Da quanto tempo fai il sindacalista?
Sono diventato RSA a Gravellona Toce nel settembre 2011 quindi sono un rappresentante sindacale alle prime armi, ma con tanta voglia di fare qualcosa di buono a favore di tutti noi lavoratori.
Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione e come mai hai scelto proprio la FABI?
Ammetto che all'inizio la scelta FABI è stata "casuale". Come quasi tutti sono entrato in banca con il ruolo di cassiere e per assicurarmi mi sono rivolto a un sindacalista che lavorava nella mia stessa filiale. Il caso vuole si trattasse di un sindacalista della FABI, ma oggi mi sento di sostenere di essere stato fortunato: con il senno di poi "scelta" migliore non potevo farla. La FABI è il sindacato dei bancari per eccellenza e basta leggere la stampa per accorgersi che è l’unica sigla che si sta impegnando al massimo per difendere la nostra categoria. L’autonomia, che è uno dei pilastri fondamentali della FABI, rispecchia molto la mia persona. Nella FABI si ragiona con la propria testa senza condizionamenti esterni di qualsivoglia natura e ognuno può esprimere serenamente la propria opinione. Chi mi conosce sa che la scelta di diventare sindacalista è maturata nel tempo e non è stata presa in una giornata, così alla leggera. Il motivo e' molto semplice: fare il sindacalista significa assumersi una grande responsabilità. Ho constatato che il coordinamento FABI del Gruppo Veneto Banca è composto da gente giovane, capace e volenterosa e, dopo un incontro a Milano dove ho potuto conoscere alcuni giovani colleghi sindacalisti, persone motivate che credono fermamente in quello che fanno e che mi hanno spiegato le conseguenza derivanti da questa scelta, eccomi qua. Sono sempre più convinto dell’importanza che ci sia qualcuno disposto a esporsi per tutelare e garantire gli interessi dei lavoratori. Cosa accadrebbe se venisse lasciato tutto alla libera discrezione della banca? Ve lo siete mai chiesto? Inoltre, durante i miei studi universitari, gli esami di diritto, quello del lavoro e sindacale, sono stati sicuramente tra i più interessanti. Nel cammino da poco iniziato nella FABI mi auguro di riuscire a mettere a frutto le molte ore passate sui libri.
Quale pensi dovrebbe essere il modo giusto di fare sindacato?
Credo che il modo giusto sia quello di saper ascoltare. Per saper ascoltare intendo saper recepire le esigenze, i malumori, le idee che i colleghi ti confidano anche giornalmente. Solo così si può organizzare meglio l'azione sindacale e di conseguenza dare delle risposte adeguate. Lavorando in filiale e avendo la fortuna di conoscere personalmente molti colleghi questa per me è diventata un’attività naturale e senza forzature.
Approfittando di questa occasione cosa ti piacerebbe dire ai colleghi?
Vorrei dire che la FABI siete tutti voi. Non mi sono bevuto il cervello ma è così: le vostre segnalazioni ci permettono di intraprendere iniziative mirate là dove c'è un problema. In che modo voi colleghi potete aiutarci? Semplicemente contattandoci! Inoltre voglio ritornare su un argomento di cui ha parlato Nino Chiesa nel numero di “Parola alla FABI” dello scorso mese: bisogna lavorare nel pieno rispetto di norme e regolamenti. Solo in questo modo possiamo metterci al riparo da esperienze poco piacevoli. "E’ da anni che facciamo così": questa è la frase che più mi fa irritare, a prescindere da chi te la dice, soprattutto quando nasconde un'attività border-line che non tiene conto delle leggi e dei regolamenti. Esiste una sola risposta giusta da dare a chi insiste in questi atteggiamenti: “è da anni che si sbaglia!” Su questo argomento non c’è budget che tenga e la banca medesima è dello stesso avviso.
Hai altro da aggiungere?
Voglio ringraziare pubblicamente Luca Ruffoni, dato che e' stato lui ad avvicinarmi al sindacato, Ivano Parola e Giuseppe Algeri che mi hanno dato fiducia e che mi hanno accolto come se avessi fatto parte della squadra FABI da sempre. In ultimo volevo dire una cosa anche se non c'entra nulla né con il sindacato né tantomeno con il lavoro: il 12 settembre sono diventato papà di Alice, una bellissima bambina... volevo dirlo al mondo! Grazie e un saluto a tutti.
da Parola alla FABI - novembre 2012
Ciao a tutti, sono nato il 27/10/73 a Domodossola. Nel 1999 mi sono laureato in giurisprudenza all'università statale di Milano. La mia più grande passione e' la musica che mi ha accompagnato fin da quando ero piccolo. Ho suonato infatti per 20 anni nella banda cittadina di Domodossola e ho collaborato con bande dei paesi limitrofi come Villadossola e Omegna. Per ora lo strumento e' nell'armadio: mi sono preso una pausa! In banca sono arrivato nel 2001, insieme all’euro.
Da quanto tempo fai il sindacalista?
Sono diventato RSA a Gravellona Toce nel settembre 2011 quindi sono un rappresentante sindacale alle prime armi, ma con tanta voglia di fare qualcosa di buono a favore di tutti noi lavoratori.
Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione e come mai hai scelto proprio la FABI?
Ammetto che all'inizio la scelta FABI è stata "casuale". Come quasi tutti sono entrato in banca con il ruolo di cassiere e per assicurarmi mi sono rivolto a un sindacalista che lavorava nella mia stessa filiale. Il caso vuole si trattasse di un sindacalista della FABI, ma oggi mi sento di sostenere di essere stato fortunato: con il senno di poi "scelta" migliore non potevo farla. La FABI è il sindacato dei bancari per eccellenza e basta leggere la stampa per accorgersi che è l’unica sigla che si sta impegnando al massimo per difendere la nostra categoria. L’autonomia, che è uno dei pilastri fondamentali della FABI, rispecchia molto la mia persona. Nella FABI si ragiona con la propria testa senza condizionamenti esterni di qualsivoglia natura e ognuno può esprimere serenamente la propria opinione. Chi mi conosce sa che la scelta di diventare sindacalista è maturata nel tempo e non è stata presa in una giornata, così alla leggera. Il motivo e' molto semplice: fare il sindacalista significa assumersi una grande responsabilità. Ho constatato che il coordinamento FABI del Gruppo Veneto Banca è composto da gente giovane, capace e volenterosa e, dopo un incontro a Milano dove ho potuto conoscere alcuni giovani colleghi sindacalisti, persone motivate che credono fermamente in quello che fanno e che mi hanno spiegato le conseguenza derivanti da questa scelta, eccomi qua. Sono sempre più convinto dell’importanza che ci sia qualcuno disposto a esporsi per tutelare e garantire gli interessi dei lavoratori. Cosa accadrebbe se venisse lasciato tutto alla libera discrezione della banca? Ve lo siete mai chiesto? Inoltre, durante i miei studi universitari, gli esami di diritto, quello del lavoro e sindacale, sono stati sicuramente tra i più interessanti. Nel cammino da poco iniziato nella FABI mi auguro di riuscire a mettere a frutto le molte ore passate sui libri.
Quale pensi dovrebbe essere il modo giusto di fare sindacato?
Credo che il modo giusto sia quello di saper ascoltare. Per saper ascoltare intendo saper recepire le esigenze, i malumori, le idee che i colleghi ti confidano anche giornalmente. Solo così si può organizzare meglio l'azione sindacale e di conseguenza dare delle risposte adeguate. Lavorando in filiale e avendo la fortuna di conoscere personalmente molti colleghi questa per me è diventata un’attività naturale e senza forzature.
Approfittando di questa occasione cosa ti piacerebbe dire ai colleghi?
Vorrei dire che la FABI siete tutti voi. Non mi sono bevuto il cervello ma è così: le vostre segnalazioni ci permettono di intraprendere iniziative mirate là dove c'è un problema. In che modo voi colleghi potete aiutarci? Semplicemente contattandoci! Inoltre voglio ritornare su un argomento di cui ha parlato Nino Chiesa nel numero di “Parola alla FABI” dello scorso mese: bisogna lavorare nel pieno rispetto di norme e regolamenti. Solo in questo modo possiamo metterci al riparo da esperienze poco piacevoli. "E’ da anni che facciamo così": questa è la frase che più mi fa irritare, a prescindere da chi te la dice, soprattutto quando nasconde un'attività border-line che non tiene conto delle leggi e dei regolamenti. Esiste una sola risposta giusta da dare a chi insiste in questi atteggiamenti: “è da anni che si sbaglia!” Su questo argomento non c’è budget che tenga e la banca medesima è dello stesso avviso.
Hai altro da aggiungere?
Voglio ringraziare pubblicamente Luca Ruffoni, dato che e' stato lui ad avvicinarmi al sindacato, Ivano Parola e Giuseppe Algeri che mi hanno dato fiducia e che mi hanno accolto come se avessi fatto parte della squadra FABI da sempre. In ultimo volevo dire una cosa anche se non c'entra nulla né con il sindacato né tantomeno con il lavoro: il 12 settembre sono diventato papà di Alice, una bellissima bambina... volevo dirlo al mondo! Grazie e un saluto a tutti.
da Parola alla FABI - novembre 2012
FABIO DE REGIBUS ricopre la carica di RSA in Veneto Banca a Gravellona Toce
tel. 349.1744980
e.mail: fabio.dere73@gmail.com
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