Gianfilippo Mattachini
VALIDO RAPPRESENTANTE SINDACALE FABI E VERO "GENTLEMAN"

Caro Filippo, è arrivato anche il tuo turno. Raccontaci un po’ di te.
Ho 59 anni e una splendida famiglia, abito in un paesino di campagna a 24 km da Novara e avendo un vasto giardino con alberi da frutta, anziché dedicare le ore libere al passeggio cittadino mi occupo, con mia maggior soddisfazione, della cura del verde e della frutta (tra cui un’uva niente male per una piccola produzione di un vinello nostrano). Sono appassionato di viaggi in Sicilia, di escursionismo in montagna e soprattutto di ciclismo, attività che svolgo intensamente appena mi è possibile.
Da quanto tempo lavori in banca? E in Veneto Banca?
Nel settore bancario e finanziario sono entrato nel 1982 presso la Banca Popolare di Novara ad Aosta, poi a Milano, Agrate Conturbia, Varallo Pombia ed Oleggio, dove ho ricoperto il ruolo di responsabile. Ho svolto esperienze diversificate sia come bancario che come promotore finanziario. Sono abbastanza bravo (questo a detta dei miei colleghi) nella materia finanziaria, grazie anche all’esperienza acquisita e alla spontaneità del rapporto professionale/umano con i clienti. Nel mondo Veneto Banca sono entrato nel 2002 presso la filiale di Oleggio della Banca Popolare di Intra, una piazza da me ben conosciuta.
Da dicembre 2007 lavoro presso la Filiale di Novara con mansione di gestore privati.
Cosa è cambiato nel tuo lavoro in questi anni?
Soprattutto è cambiato il contesto economico/sociale. Alle tensioni sulle minori disponibilità economiche è nata anche una maggior attenzione delle famiglie su come investire i propri risparmi. Inoltre c’è una più forte insistenza da parte delle banche verso un sistema commerciale basato su campagne prodotto mirate al raggiungimento dei budget con gli effetti, anche negativi, sul personale e sulla qualità del lavoro
Credi che senza il Sindacato la situazione oggi sarebbe diversa?
Molto probabilmente ci sarebbe una ancor maggiore esasperazione delle spinte commerciali e come conseguenza una minor attenzione alla professionalità delle risorse umane e al rispetto dell’etica nella vendita.
Fare il sindacalista è stata una buona decisione?
Si, anche se c’è voluto un po’ di coraggio...
Ammetto che non avrei mai pensato di dover assumere il ruolo di rappresentante sindacale, perlomeno fino a quando non si è dovuto pensare al passaggio di testimone con l’amico Ivano Parola storico Rappresentante della FABI a Novara e grande artefice della nascita del Coordinamento della FABI del Gruppo Veneto Banca che, da li a qualche mese, sarebbe andato in pensione. Il rapporto con Ivano è sempre stato solido. Ivano si è impegnato molto per convincermi, facendo leva anche sui colleghi a me più cari.
Alla fine c’è riuscito: il suo esempio e la sua passione sono state determinanti e mi hanno contagiato.
Come hanno vissuto i tuoi colleghi questa tua scelta?
All'inizio con grande curiosità e con qualche collega che mi domandava: "...ma chi te l'ha fatto fare?". Strada facendo mi sono reso conto di quanto le colleghe e i colleghi si aspettano dal Sindacato e perciò anche da me...
Devo dire che oggi ricevo molti attestati di apprezzamento e vengo ormai considerato un punto di riferimento nel frequente confronto sindacale con la Direzione e l’Area di Novara.
Perché hai scelto la FABI?
Sono iscritto alla FABI dal 1982 e non ho mai avuto rimpianti per quella prima scelta fatta.
Ritieni che la FABI stia lavorando come dovrebbe?
Ne sono certo! La mia partecipazione al confronto interno alla FABI di Veneto Banca e i contatti costanti con la Segreteria Aziendale FABI mi fanno dire che le esigenze dei colleghi sono tenute nella massima considerazione e vengono portate avanti con determinazione (posso dare testimonianza diretta di più casi pratici). Sono tempi difficili e di certo lo saranno anche di più nei mesi che verranno, per questo motivo le aspettative non possono essere rosee, tuttavia la FABI c’è!
I colleghi, secondo te, possono contribuire a rendere l'attività sindacale più efficace?
C’è molto bisogno di solidarietà e unione di intenti. Bisogna che i colleghi riportino al Sindacato, con obiettività, le situazioni anomale che vivono sui posti di lavoro. Non si deve sottovalutare nessun problema o carenza e non sottacere tutte le forme di pressione e tutti i tentativi, messi in atto dai vertici delle strutture aziendali territoriali, di scaricare la responsabilità di eventuali errori esclusivamente sui lavoratori.
Approfittando di questa occasione cosa ti piacerebbe dire ai colleghi?
Mi è sempre piaciuto uno slogan che dice: aiutaci ad aiutarti! Voglio anche dire che sono orgoglioso delle colleghe e dei colleghi che conosco e con cui lavoro. Non solo riempiono il tempo della mia vita lavorativa; ma mi gratificano abbondantemente con la loro stima e amicizia; con questo sentimento desidero abbracciarli tutti.
Voglio concludere con un’affermazione a me cara, anche se in apparenza non si sposa con i momenti attuali: SERENITA’.
da Parola alla FABI - Novembre 2013
Ho 59 anni e una splendida famiglia, abito in un paesino di campagna a 24 km da Novara e avendo un vasto giardino con alberi da frutta, anziché dedicare le ore libere al passeggio cittadino mi occupo, con mia maggior soddisfazione, della cura del verde e della frutta (tra cui un’uva niente male per una piccola produzione di un vinello nostrano). Sono appassionato di viaggi in Sicilia, di escursionismo in montagna e soprattutto di ciclismo, attività che svolgo intensamente appena mi è possibile.
Da quanto tempo lavori in banca? E in Veneto Banca?
Nel settore bancario e finanziario sono entrato nel 1982 presso la Banca Popolare di Novara ad Aosta, poi a Milano, Agrate Conturbia, Varallo Pombia ed Oleggio, dove ho ricoperto il ruolo di responsabile. Ho svolto esperienze diversificate sia come bancario che come promotore finanziario. Sono abbastanza bravo (questo a detta dei miei colleghi) nella materia finanziaria, grazie anche all’esperienza acquisita e alla spontaneità del rapporto professionale/umano con i clienti. Nel mondo Veneto Banca sono entrato nel 2002 presso la filiale di Oleggio della Banca Popolare di Intra, una piazza da me ben conosciuta.
Da dicembre 2007 lavoro presso la Filiale di Novara con mansione di gestore privati.
Cosa è cambiato nel tuo lavoro in questi anni?
Soprattutto è cambiato il contesto economico/sociale. Alle tensioni sulle minori disponibilità economiche è nata anche una maggior attenzione delle famiglie su come investire i propri risparmi. Inoltre c’è una più forte insistenza da parte delle banche verso un sistema commerciale basato su campagne prodotto mirate al raggiungimento dei budget con gli effetti, anche negativi, sul personale e sulla qualità del lavoro
Credi che senza il Sindacato la situazione oggi sarebbe diversa?
Molto probabilmente ci sarebbe una ancor maggiore esasperazione delle spinte commerciali e come conseguenza una minor attenzione alla professionalità delle risorse umane e al rispetto dell’etica nella vendita.
Fare il sindacalista è stata una buona decisione?
Si, anche se c’è voluto un po’ di coraggio...
Ammetto che non avrei mai pensato di dover assumere il ruolo di rappresentante sindacale, perlomeno fino a quando non si è dovuto pensare al passaggio di testimone con l’amico Ivano Parola storico Rappresentante della FABI a Novara e grande artefice della nascita del Coordinamento della FABI del Gruppo Veneto Banca che, da li a qualche mese, sarebbe andato in pensione. Il rapporto con Ivano è sempre stato solido. Ivano si è impegnato molto per convincermi, facendo leva anche sui colleghi a me più cari.
Alla fine c’è riuscito: il suo esempio e la sua passione sono state determinanti e mi hanno contagiato.
Come hanno vissuto i tuoi colleghi questa tua scelta?
All'inizio con grande curiosità e con qualche collega che mi domandava: "...ma chi te l'ha fatto fare?". Strada facendo mi sono reso conto di quanto le colleghe e i colleghi si aspettano dal Sindacato e perciò anche da me...
Devo dire che oggi ricevo molti attestati di apprezzamento e vengo ormai considerato un punto di riferimento nel frequente confronto sindacale con la Direzione e l’Area di Novara.
Perché hai scelto la FABI?
Sono iscritto alla FABI dal 1982 e non ho mai avuto rimpianti per quella prima scelta fatta.
Ritieni che la FABI stia lavorando come dovrebbe?
Ne sono certo! La mia partecipazione al confronto interno alla FABI di Veneto Banca e i contatti costanti con la Segreteria Aziendale FABI mi fanno dire che le esigenze dei colleghi sono tenute nella massima considerazione e vengono portate avanti con determinazione (posso dare testimonianza diretta di più casi pratici). Sono tempi difficili e di certo lo saranno anche di più nei mesi che verranno, per questo motivo le aspettative non possono essere rosee, tuttavia la FABI c’è!
I colleghi, secondo te, possono contribuire a rendere l'attività sindacale più efficace?
C’è molto bisogno di solidarietà e unione di intenti. Bisogna che i colleghi riportino al Sindacato, con obiettività, le situazioni anomale che vivono sui posti di lavoro. Non si deve sottovalutare nessun problema o carenza e non sottacere tutte le forme di pressione e tutti i tentativi, messi in atto dai vertici delle strutture aziendali territoriali, di scaricare la responsabilità di eventuali errori esclusivamente sui lavoratori.
Approfittando di questa occasione cosa ti piacerebbe dire ai colleghi?
Mi è sempre piaciuto uno slogan che dice: aiutaci ad aiutarti! Voglio anche dire che sono orgoglioso delle colleghe e dei colleghi che conosco e con cui lavoro. Non solo riempiono il tempo della mia vita lavorativa; ma mi gratificano abbondantemente con la loro stima e amicizia; con questo sentimento desidero abbracciarli tutti.
Voglio concludere con un’affermazione a me cara, anche se in apparenza non si sposa con i momenti attuali: SERENITA’.
da Parola alla FABI - Novembre 2013
Gianfilippo Mattachini è RSA a Novara in Veneto Banca SCPA
gianfilippo.mattachini@venetobanca.it
gianfilippo.mattachini@venetobanca.it