JENNIFER ZORDAN

Cara Jennifer, è arrivato anche il tuo turno: racconta ai colleghi chi sei.
Sono veneta, originaria di Schio in provincia di Vicenza, dove sono nata 36 anni fa e dove la mia famiglia e i miei parenti vivono tutt’oggi. Sono felicemente fidanzata da più di 2 anni. Da ormai 10 anni vivo a Milano, cittadina milanese a tutti gli effetti da quando un anno fa ho acquistato casa. Dopo il liceo ho deciso di iscrivermi all’università e ho scelto la Cattolica, mi sono laureata in scienze politiche internazionali e da allora Milano è diventata la mia città. A quell’epoca il mio sogno era di poter ottenere una funzione presso il Parlamento Europeo. Ho visitato più volte le sedi del Parlamento, sia a Strasburgo sia in Lussemburgo. La “folgorazione” di lavorarci, se possiamo dire così, mi venne proprio in seguito a un viaggio a Città di Lussemburgo. In effetti, prima di allora avevo sempre aspirato a poter diventare un architetto d’interni perché l’interior design mi ha sempre affascinata.
Posso definirmi una grande viaggiatrice, nel profondo dell’animo e del cuore: ogni momento è buono per partire e appena posso disporre di qualche soldino e di qualche giorno di ferie, di certo li spendo per viaggiare. Non ho mai rimpianto un centesimo dei soldi spesi così: il mondo è meraviglioso, tutto da scoprire, emozionante, così come le diverse culture, i colori, i sapori... Ormai molti mi considerano una vera esperta e mi capita anche di organizzare viaggi per amici e parenti: una sorta di non professional tour operator (è proprio una passione, che ci posso fare???).
Come e quando è iniziata la tua esperienza in Veneto Banca?
Ho iniziato a lavorare per la ex Banca Popolare di Monza e Brianza nel 2004. Assunta come cassiere ancora oggi, per vocazione, come sono solita dire io, ma in fondo anche per piacere, continuo a svolgere questo ruolo, che considero non meno importante di tanti altri, e che mi consente di avere un continuo contatto con la clientela. Su segnalazione di un’amica/collega, che già lavorava in Banca Popolare di Intra e che mi avvisò che stavano facendo delle selezioni a Verbania ho deciso di partecipare, anche se, essendo veneta non è che fossi proprio comoda, ma desideravo tornare a vivere a Milano, dove avevo trascorso gli anni dell’università.
Cosa ti ha spinto a avvicinarti al sindacato?
Mi sono avvicinata al sindacato poco meno di 4 anni fa, anche se sarebbe più corretto dire che è la FABI che è stata molto vicina a me. Qualche anno fa ho infatti avuto bisogno di assistenza per una situazione di disagio che stavo vivendo in quel momento. Quell’esperienza, conclusasi positivamente, mi ha fatto capire l’importanza dell’esistenza di persone che rappresentano chi lavora. Per questo motivo ho deciso di provare a dare anch’io il mio piccolo contributo per ottenere un ambiente di lavoro più sereno, oggi senza alcun dubbio quello di cui c’è maggior necessità. In un certo senso mi piaceva anche l’idea di ricambiare, mettendomi al servizio degli altri, quanto era stato fatto per me.
Da semplice iscritta a rappresentante dei lavoratori, sei contenta della scelta che hai fatto?
Sono molto contenta della scelta che ho fatto, pur se mi rendo perfettamente conto che essere nel sindacato non è una passeggiata, anzi. Le cose da sapere sono moltissime e con i colleghi non si può essere pressappochisti. Qualche volta veniamo accusati di inerzia: non è sempre facile far comprendere che anche quando tutto sembra statico, in realtà c’è sempre un’attività, spesso intensa di confronto a livello sindacale.
Nella FABI hai trovato quello che cercavi? Credi che i colleghi comprendano l'importanza del ruolo svolto dal sindacato?
La cosa positiva che ho trovato nella FABI è che si ha sempre l’impressione di essere in una grande famiglia e che c’è sempre qualcuno pronto a supportarti.
Per ogni dubbio o problematica che i colleghi ti sottopongono c’è sempre la persona competente in grado di fornirti delle risposte.
A essere sincera, credo che, in fondo in fondo, i colleghi sappiano quanto importante sia per loro avere un sindacato sempre sul pezzo, specie in momenti così delicati come quello che stiamo attraversando... e la FABI lo è.
Ti piacerebbe dire qualcosa di particolare ai tuoi colleghi?
Vorrei ribadire ancora una volta l’importanza di segnalare sempre qualsiasi difficoltà ci si trovi ad affrontare all’interno del luogo di lavoro, senza vivere sempre nell’angoscia di ripercussioni o di essere l’unico/a ad avere un problema.
L’unione fa la forza sarà una frase scontata, però rimane l’unica grande verità!
da Parola alla Fabi - settembre 2013
Sono veneta, originaria di Schio in provincia di Vicenza, dove sono nata 36 anni fa e dove la mia famiglia e i miei parenti vivono tutt’oggi. Sono felicemente fidanzata da più di 2 anni. Da ormai 10 anni vivo a Milano, cittadina milanese a tutti gli effetti da quando un anno fa ho acquistato casa. Dopo il liceo ho deciso di iscrivermi all’università e ho scelto la Cattolica, mi sono laureata in scienze politiche internazionali e da allora Milano è diventata la mia città. A quell’epoca il mio sogno era di poter ottenere una funzione presso il Parlamento Europeo. Ho visitato più volte le sedi del Parlamento, sia a Strasburgo sia in Lussemburgo. La “folgorazione” di lavorarci, se possiamo dire così, mi venne proprio in seguito a un viaggio a Città di Lussemburgo. In effetti, prima di allora avevo sempre aspirato a poter diventare un architetto d’interni perché l’interior design mi ha sempre affascinata.
Posso definirmi una grande viaggiatrice, nel profondo dell’animo e del cuore: ogni momento è buono per partire e appena posso disporre di qualche soldino e di qualche giorno di ferie, di certo li spendo per viaggiare. Non ho mai rimpianto un centesimo dei soldi spesi così: il mondo è meraviglioso, tutto da scoprire, emozionante, così come le diverse culture, i colori, i sapori... Ormai molti mi considerano una vera esperta e mi capita anche di organizzare viaggi per amici e parenti: una sorta di non professional tour operator (è proprio una passione, che ci posso fare???).
Come e quando è iniziata la tua esperienza in Veneto Banca?
Ho iniziato a lavorare per la ex Banca Popolare di Monza e Brianza nel 2004. Assunta come cassiere ancora oggi, per vocazione, come sono solita dire io, ma in fondo anche per piacere, continuo a svolgere questo ruolo, che considero non meno importante di tanti altri, e che mi consente di avere un continuo contatto con la clientela. Su segnalazione di un’amica/collega, che già lavorava in Banca Popolare di Intra e che mi avvisò che stavano facendo delle selezioni a Verbania ho deciso di partecipare, anche se, essendo veneta non è che fossi proprio comoda, ma desideravo tornare a vivere a Milano, dove avevo trascorso gli anni dell’università.
Cosa ti ha spinto a avvicinarti al sindacato?
Mi sono avvicinata al sindacato poco meno di 4 anni fa, anche se sarebbe più corretto dire che è la FABI che è stata molto vicina a me. Qualche anno fa ho infatti avuto bisogno di assistenza per una situazione di disagio che stavo vivendo in quel momento. Quell’esperienza, conclusasi positivamente, mi ha fatto capire l’importanza dell’esistenza di persone che rappresentano chi lavora. Per questo motivo ho deciso di provare a dare anch’io il mio piccolo contributo per ottenere un ambiente di lavoro più sereno, oggi senza alcun dubbio quello di cui c’è maggior necessità. In un certo senso mi piaceva anche l’idea di ricambiare, mettendomi al servizio degli altri, quanto era stato fatto per me.
Da semplice iscritta a rappresentante dei lavoratori, sei contenta della scelta che hai fatto?
Sono molto contenta della scelta che ho fatto, pur se mi rendo perfettamente conto che essere nel sindacato non è una passeggiata, anzi. Le cose da sapere sono moltissime e con i colleghi non si può essere pressappochisti. Qualche volta veniamo accusati di inerzia: non è sempre facile far comprendere che anche quando tutto sembra statico, in realtà c’è sempre un’attività, spesso intensa di confronto a livello sindacale.
Nella FABI hai trovato quello che cercavi? Credi che i colleghi comprendano l'importanza del ruolo svolto dal sindacato?
La cosa positiva che ho trovato nella FABI è che si ha sempre l’impressione di essere in una grande famiglia e che c’è sempre qualcuno pronto a supportarti.
Per ogni dubbio o problematica che i colleghi ti sottopongono c’è sempre la persona competente in grado di fornirti delle risposte.
A essere sincera, credo che, in fondo in fondo, i colleghi sappiano quanto importante sia per loro avere un sindacato sempre sul pezzo, specie in momenti così delicati come quello che stiamo attraversando... e la FABI lo è.
Ti piacerebbe dire qualcosa di particolare ai tuoi colleghi?
Vorrei ribadire ancora una volta l’importanza di segnalare sempre qualsiasi difficoltà ci si trovi ad affrontare all’interno del luogo di lavoro, senza vivere sempre nell’angoscia di ripercussioni o di essere l’unico/a ad avere un problema.
L’unione fa la forza sarà una frase scontata, però rimane l’unica grande verità!
da Parola alla Fabi - settembre 2013