NICOLA ALBENZIO

Caro Nicola, i colleghi vorrebbero sapere qualcosa di più di te...
Mi chiamo Albenzio Nicola e ho 56 anni. Risiedo a Bari con la mia famiglia composta dal sottoscritto, coniuge e due figli entrambi universitari. La mia passione è il calcio essendo praticante di tale sport sin da bambino. Confesso che sono tifoso della Juventus: a tal proposito a marzo del corrente anno, tramite il CRAL di Bancapulia, assieme ad altri 50 colleghi, ho partecipato alla gita a Torino di 2 giorni per assistere all’incontro Juventus – Catania e sinceramente è stata una esperienza fantastica.
Come e quando è iniziata la tua esperienza di lavoro in Bancapulia?
La mia esperienza lavorativa con Bancapulia è iniziata nel 2002 in qualità di Responsabile di filiale a Bari sino al 2006. Successivamente ho ricoperto nuovi incarichi in Direzione Generale dapprima ai Crediti Speciali e attualmente in Segreteria Fidi.
Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al sindacato?
Mi sono avvicinato al sindacato poiché sono convinto che anche se le cose non si può dire vadano molto bene, se non ci fosse il sindacato andrebbero sicuramente peggio. Ho scelto la FABI in quanto lo considero il miglior sindacato dei bancari ed inoltre perché ho riscontrato nei suoi rappresentanti, soprattutto nell’operato di Sergio Caldarola, rappresentante Fabi della Direzione Generale a Bari, un’autonomia di pensiero che, da iscritto, non avevo mai riscontrato in precedenti esperienze sindacali.
Da semplice iscritto a rappresentante dei lavoratori, come hai vissuto questo delicato passaggio?
Ho deciso di impegnarmi nel ruolo di sindacalista in quanto posso dare il mio contributo per garantire condizioni di lavoro decenti. Il mio passaggio da iscritto a rappresentante dei lavoratori non è stato dei più semplici: mi sono reso conto delle difficoltà che si incontrano sia nei rapporti con l’azienda sia nei rapporti con le altre sigle sindacali soprattutto di quelle che in apparenza tengono meno alla specificità dei bancari.
Come giudichi le relazioni sindacali in Bancapulia?
Le relazioni sindacali in Bancapulia sono caratterizzate da momenti di tensione alternati a momenti di distensione. Noto una certa permalosità: a volte basta una frase, detta o scritta, mal interpretata per dare vita a discussioni sterili che non portano nessun vantaggio né ai colleghi né all’azienda.
Come si relazionano i colleghi di Bancapulia con il sindacato?
I colleghi di Bancapulia stanno vivendo un momento di criticità verso il sindacato in genere, in quanto sono disorientati dall’annuncio della mancata fusione in Veneto Banca (più volte assicurata) e particolarmente dal mancato accordo sul VAP (siamo ormai l’unica banca del gruppo a non averlo sottoscritto). Per quanto riguarda la fusione vorrei fosse chiaro che si tratta di una scelta che non dipende dal sindacato, ma dall’azienda. Ci sono probabilmente delicati equilibri che rendono questa operazione più complicata di quello che si potrebbe pensare.
C'è un tuo messaggio che vorresti dare ai colleghi?
A causa del momento, tutt’altro che buono, sia per i bancari che per il resto dei lavoratori italiani, a parer mio è necessaria una grande condivisione delle problematiche da affrontare, con un grande equilibrio mentale per cercare di risolverle in maniera soddisfacente per il bene di tutti i colleghi.
da Parola alla Fabi - Luglio 2013
Mi chiamo Albenzio Nicola e ho 56 anni. Risiedo a Bari con la mia famiglia composta dal sottoscritto, coniuge e due figli entrambi universitari. La mia passione è il calcio essendo praticante di tale sport sin da bambino. Confesso che sono tifoso della Juventus: a tal proposito a marzo del corrente anno, tramite il CRAL di Bancapulia, assieme ad altri 50 colleghi, ho partecipato alla gita a Torino di 2 giorni per assistere all’incontro Juventus – Catania e sinceramente è stata una esperienza fantastica.
Come e quando è iniziata la tua esperienza di lavoro in Bancapulia?
La mia esperienza lavorativa con Bancapulia è iniziata nel 2002 in qualità di Responsabile di filiale a Bari sino al 2006. Successivamente ho ricoperto nuovi incarichi in Direzione Generale dapprima ai Crediti Speciali e attualmente in Segreteria Fidi.
Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al sindacato?
Mi sono avvicinato al sindacato poiché sono convinto che anche se le cose non si può dire vadano molto bene, se non ci fosse il sindacato andrebbero sicuramente peggio. Ho scelto la FABI in quanto lo considero il miglior sindacato dei bancari ed inoltre perché ho riscontrato nei suoi rappresentanti, soprattutto nell’operato di Sergio Caldarola, rappresentante Fabi della Direzione Generale a Bari, un’autonomia di pensiero che, da iscritto, non avevo mai riscontrato in precedenti esperienze sindacali.
Da semplice iscritto a rappresentante dei lavoratori, come hai vissuto questo delicato passaggio?
Ho deciso di impegnarmi nel ruolo di sindacalista in quanto posso dare il mio contributo per garantire condizioni di lavoro decenti. Il mio passaggio da iscritto a rappresentante dei lavoratori non è stato dei più semplici: mi sono reso conto delle difficoltà che si incontrano sia nei rapporti con l’azienda sia nei rapporti con le altre sigle sindacali soprattutto di quelle che in apparenza tengono meno alla specificità dei bancari.
Come giudichi le relazioni sindacali in Bancapulia?
Le relazioni sindacali in Bancapulia sono caratterizzate da momenti di tensione alternati a momenti di distensione. Noto una certa permalosità: a volte basta una frase, detta o scritta, mal interpretata per dare vita a discussioni sterili che non portano nessun vantaggio né ai colleghi né all’azienda.
Come si relazionano i colleghi di Bancapulia con il sindacato?
I colleghi di Bancapulia stanno vivendo un momento di criticità verso il sindacato in genere, in quanto sono disorientati dall’annuncio della mancata fusione in Veneto Banca (più volte assicurata) e particolarmente dal mancato accordo sul VAP (siamo ormai l’unica banca del gruppo a non averlo sottoscritto). Per quanto riguarda la fusione vorrei fosse chiaro che si tratta di una scelta che non dipende dal sindacato, ma dall’azienda. Ci sono probabilmente delicati equilibri che rendono questa operazione più complicata di quello che si potrebbe pensare.
C'è un tuo messaggio che vorresti dare ai colleghi?
A causa del momento, tutt’altro che buono, sia per i bancari che per il resto dei lavoratori italiani, a parer mio è necessaria una grande condivisione delle problematiche da affrontare, con un grande equilibrio mentale per cercare di risolverle in maniera soddisfacente per il bene di tutti i colleghi.
da Parola alla Fabi - Luglio 2013