Sara Rogora

Sara, raccontaci qualcosa di te.
Sono nata e cresciuta a Legnano, laboriosa cittadina dell’asse del Sempione, dove tuttora vivo, felicemente sposata, con due splendidi bimbi. Ho iniziato a lavorare al Banco Ambrosiano Veneto appena dopo la laurea a pieni voti in Scienze Politiche e una specializzazione alla Buffalo State University. Qualche mese di gavetta amministrativa poi ho iniziato a occuparmi di aziende: PMI e Corporate. Nel 2001 ho accettato la proposta di lavoro offertami dalla Banca Popolare di Intra e da allora lavoro in questo istituto, oggi Veneto Banca. Nel 2008 ho sostenuto e superato l’esame di Promotore finanziario: non si finisce mai di imparare!
Da quando ti occupi di sindacato?
Mi sono iscritta al sindacato appena ho iniziato a lavorare in banca. Avevo scelto la FABI in quanto preferivo un sindacato che fosse indipendente e apartitico. Nel 2003 mi sono rivolta a Ivano Parola, rappresentante sindacale della FABI, in seguito ad una reazione assolutamente ingiusta nei miei confronti, da parte di un mio responsabile, ad una mia richiesta di potermi assentare mezz’ora dall’ufficio per accompagnare mio figlio, che allora aveva un anno, a fare una vaccinazione. E’ stata proprio la conoscenza di Ivano e della FABI presente in B.P.Intra che mi ha convinta ad impegnarmi nel sindacato; posso dire che sono stata ben lieta di assumermi questa responsabilità di impegno nella tutela dei diritti dei colleghi; in particolar modo i diritti delle colleghe e delle lavoratrici madri.
Qual è un tuo desiderio o obiettivo?
Ne ho diversi, uno fra tutti, quello di riuscire a conciliare famiglia, lavoro e sindacato cercando di dare sempre il più possibile.
Dopo il Congresso della FABI del Gruppo Veneto Banca ci sono stati diversi cambiamenti nella FABI stessa, cosa ne pensi?
Non vi nascondo che quando Ivano Parola, durante il Congresso ha salutato tutti annunciando che non si sarebbe ricandidato per il ruolo di Coordinatore, per favorire il ricambio generazionale, ho trattenuto a stento, come molti altri presenti, le lacrime. Ivano non è stato solo un mentore, ma soprattutto un amico. In Banca Popolare di Intra è sempre stato il simbolo della FABI, una guida, un esempio da seguire. Fortunatamente è stato capace di costruire una bella squadra e di scegliere un degno successore. Giuseppe Algeri è un collega molto capace, disponibile, sempre pronto ad ascoltare le opinioni di tutti noi per poi rielaborarle con successo: il risultato è sempre all’altezza delle nostre aspettative.
Abbiamo letto, nell’intervista a Parola (cfr. notiziario giugno 2011) “…grande attenzione verso la rappresentanza femminile della FABI nel gruppo Veneto Banca”: avete già qualche idea in merito?
Sono stata molto contenta di essere stata eletta nella Segreteria della FABI del Gruppo Veneto Banca e anche di essere stata eletta nel Direttivo quale referente per le Pari Opportunità. Non ho perso tempo e poco dopo il Congresso mi sono coordinata con le altre colleghe sindacaliste con le quali abbiamo creato un gruppo impegnato in particolar modo nello studio e nell’analisi delle problematiche lavorative femminili. Colgo in questa intervista l’occasione per ringraziare le colleghe Emanuela Porta, Emanuela Viganò di Veneto Banca e Milena Lambertino di BIM per la loro disponibilità. Assieme abbiamo scelto un motto che si può riassumere in due semplici parole: vicinanza e disponibilità. Quotidianamente ci troviamo ad affrontare problemi che riguardano le colleghe ed è nostra intenzione fornire loro esaurienti informazioni e consulenza sindacale. Quindi, care Colleghe del Gruppo Veneto Banca vi invitiamo a scriverci, chiamarci, inviarci le vostre mail; insomma “aiutateci ad aiutarvi”.
Com’è nata la decisione di creare questo gruppo con tanta motivazione?
Per me l’attività sindacale è molto importante perché, soprattutto in momenti difficili come questi, offre l’opportunità di fare qualcosa di davvero utile, soprattutto per le colleghe e per i “giovani”. Ho già accennato prima alla mia aspirazione di acquisire un’adeguata preparazione per poter raggiungere la conquista di autentiche PARI OPPORTUNITA’ e aiutare le colleghe nel delicato periodo della MATERNITA’ e di quanto ne consegue al rientro in Banca. Un passo sicuramente importante nella salvaguardia dei diritti delle neo mamme si è fatto grazie all’estensione, anche alle colleghe ex B.P.Intra, della norma che sancisce il riconoscimento del PART TIME a tutte le lavoratrici madri delle aree professionali fino al 31 dicembre dell’anno in cui il bambino
compie tre anni. E’ stato un passo importante, ma occorrerà farne altri; è necessario, non solo stabilire i diritti, ma renderli effettivamente ESIGIBILI. Mi ha colpito infatti constatare che spesso, al rientro dalla maternità obbligatoria, alcune neo mamme rinunciano alla riduzione di orario previsto dalla legge fino al compimento del primo anno di vita del bambino (il c.d. permesso per allattamento). Spesso lo fanno per paura di venire demansionate oppure in seguito a indebite pressioni, ma così facendo queste colleghe rinunciano a un diritto sacrosanto e a stare vicine ai propri bambini, proprio quando loro hanno maggiormente bisogno della mamma. Per assicurare questa tutela siamo determinate ad impegnarci a fondo. Le donne devono comprendere che esistono a loro favore alcuni diritti, frutto di lotte sindacali durate decenni, che non possono essere messi in discussione.E’ quindi nostro compito informarle e rassicurare: la FABI è vicina a loro e pronta ad assisterle con tanta attenzione e competenza.
Vuoi aggiungere altro?
Approfitto per rinnovare l’invito caloroso, rivolto alle colleghe, a contattarci per qualsiasi necessità, dubbio o problema.
da: Parola alla Fabi - settembre 2011
Sono nata e cresciuta a Legnano, laboriosa cittadina dell’asse del Sempione, dove tuttora vivo, felicemente sposata, con due splendidi bimbi. Ho iniziato a lavorare al Banco Ambrosiano Veneto appena dopo la laurea a pieni voti in Scienze Politiche e una specializzazione alla Buffalo State University. Qualche mese di gavetta amministrativa poi ho iniziato a occuparmi di aziende: PMI e Corporate. Nel 2001 ho accettato la proposta di lavoro offertami dalla Banca Popolare di Intra e da allora lavoro in questo istituto, oggi Veneto Banca. Nel 2008 ho sostenuto e superato l’esame di Promotore finanziario: non si finisce mai di imparare!
Da quando ti occupi di sindacato?
Mi sono iscritta al sindacato appena ho iniziato a lavorare in banca. Avevo scelto la FABI in quanto preferivo un sindacato che fosse indipendente e apartitico. Nel 2003 mi sono rivolta a Ivano Parola, rappresentante sindacale della FABI, in seguito ad una reazione assolutamente ingiusta nei miei confronti, da parte di un mio responsabile, ad una mia richiesta di potermi assentare mezz’ora dall’ufficio per accompagnare mio figlio, che allora aveva un anno, a fare una vaccinazione. E’ stata proprio la conoscenza di Ivano e della FABI presente in B.P.Intra che mi ha convinta ad impegnarmi nel sindacato; posso dire che sono stata ben lieta di assumermi questa responsabilità di impegno nella tutela dei diritti dei colleghi; in particolar modo i diritti delle colleghe e delle lavoratrici madri.
Qual è un tuo desiderio o obiettivo?
Ne ho diversi, uno fra tutti, quello di riuscire a conciliare famiglia, lavoro e sindacato cercando di dare sempre il più possibile.
Dopo il Congresso della FABI del Gruppo Veneto Banca ci sono stati diversi cambiamenti nella FABI stessa, cosa ne pensi?
Non vi nascondo che quando Ivano Parola, durante il Congresso ha salutato tutti annunciando che non si sarebbe ricandidato per il ruolo di Coordinatore, per favorire il ricambio generazionale, ho trattenuto a stento, come molti altri presenti, le lacrime. Ivano non è stato solo un mentore, ma soprattutto un amico. In Banca Popolare di Intra è sempre stato il simbolo della FABI, una guida, un esempio da seguire. Fortunatamente è stato capace di costruire una bella squadra e di scegliere un degno successore. Giuseppe Algeri è un collega molto capace, disponibile, sempre pronto ad ascoltare le opinioni di tutti noi per poi rielaborarle con successo: il risultato è sempre all’altezza delle nostre aspettative.
Abbiamo letto, nell’intervista a Parola (cfr. notiziario giugno 2011) “…grande attenzione verso la rappresentanza femminile della FABI nel gruppo Veneto Banca”: avete già qualche idea in merito?
Sono stata molto contenta di essere stata eletta nella Segreteria della FABI del Gruppo Veneto Banca e anche di essere stata eletta nel Direttivo quale referente per le Pari Opportunità. Non ho perso tempo e poco dopo il Congresso mi sono coordinata con le altre colleghe sindacaliste con le quali abbiamo creato un gruppo impegnato in particolar modo nello studio e nell’analisi delle problematiche lavorative femminili. Colgo in questa intervista l’occasione per ringraziare le colleghe Emanuela Porta, Emanuela Viganò di Veneto Banca e Milena Lambertino di BIM per la loro disponibilità. Assieme abbiamo scelto un motto che si può riassumere in due semplici parole: vicinanza e disponibilità. Quotidianamente ci troviamo ad affrontare problemi che riguardano le colleghe ed è nostra intenzione fornire loro esaurienti informazioni e consulenza sindacale. Quindi, care Colleghe del Gruppo Veneto Banca vi invitiamo a scriverci, chiamarci, inviarci le vostre mail; insomma “aiutateci ad aiutarvi”.
Com’è nata la decisione di creare questo gruppo con tanta motivazione?
Per me l’attività sindacale è molto importante perché, soprattutto in momenti difficili come questi, offre l’opportunità di fare qualcosa di davvero utile, soprattutto per le colleghe e per i “giovani”. Ho già accennato prima alla mia aspirazione di acquisire un’adeguata preparazione per poter raggiungere la conquista di autentiche PARI OPPORTUNITA’ e aiutare le colleghe nel delicato periodo della MATERNITA’ e di quanto ne consegue al rientro in Banca. Un passo sicuramente importante nella salvaguardia dei diritti delle neo mamme si è fatto grazie all’estensione, anche alle colleghe ex B.P.Intra, della norma che sancisce il riconoscimento del PART TIME a tutte le lavoratrici madri delle aree professionali fino al 31 dicembre dell’anno in cui il bambino
compie tre anni. E’ stato un passo importante, ma occorrerà farne altri; è necessario, non solo stabilire i diritti, ma renderli effettivamente ESIGIBILI. Mi ha colpito infatti constatare che spesso, al rientro dalla maternità obbligatoria, alcune neo mamme rinunciano alla riduzione di orario previsto dalla legge fino al compimento del primo anno di vita del bambino (il c.d. permesso per allattamento). Spesso lo fanno per paura di venire demansionate oppure in seguito a indebite pressioni, ma così facendo queste colleghe rinunciano a un diritto sacrosanto e a stare vicine ai propri bambini, proprio quando loro hanno maggiormente bisogno della mamma. Per assicurare questa tutela siamo determinate ad impegnarci a fondo. Le donne devono comprendere che esistono a loro favore alcuni diritti, frutto di lotte sindacali durate decenni, che non possono essere messi in discussione.E’ quindi nostro compito informarle e rassicurare: la FABI è vicina a loro e pronta ad assisterle con tanta attenzione e competenza.
Vuoi aggiungere altro?
Approfitto per rinnovare l’invito caloroso, rivolto alle colleghe, a contattarci per qualsiasi necessità, dubbio o problema.
da: Parola alla Fabi - settembre 2011
Sara Rogora lavora presso la Filiale di Gallarate (Veneto Banca Scpa).
E' RSA e Segretaria del Coordinamento Fabi del Gruppo Veneto Banca.
Tel. 393 9960467
Mail. sara.rogora@yahoo.it
E' RSA e Segretaria del Coordinamento Fabi del Gruppo Veneto Banca.
Tel. 393 9960467
Mail. sara.rogora@yahoo.it