Stefano Pera
Caro Stefano, è arrivato anche il tuo turno: presentati ai colleghi.
Ho 43 anni, sono nato a Torino, ma vivo ai piedi delle Alpi nella piccola provincia di Biella. Lavoro in Symphonia SGR a Milano dall’estate del 2007. Faccio parte di quella schiera di italiani che ogni giorno devono fare oltre 100 km per andare in ufficio, ma amo dove vivo e anche se la pendolarità è un grande sacrificio non mi riesco ad immaginare più vicino alla grande città.
Da quanto tempo fai il sindacalista?
Sono approdato alla FABI e al ruolo di sindacalista in tempi recenti quando, nella primavera scorsa, in contemporanea alle prime riorganizzazioni di gruppo che hanno coinvolto il Gruppo BIM appena entrato nell’orbita di Veneto Banca, in Symphonia SGR, anche negli uffici di Milano, abbiamo pensato fosse opportuno avere un nostro rappresentante.
Perché fare il sindacalista e perché proprio per la FABI?
Domanda impegnativa! In un momento che si preannunciava complesso ci sembrava opportuno che in Symphonia SGR a Milano recuperassimo la figura del rappresentante sindacale che era vacante da qualche tempo. Erano i giorni in cui voci, spesso incontrollate e poco verificabili, sembravano preannunciare ogni sorta di riassetto. Sembrava importante che anche a Milano si recuperassero “orecchie ed occhi” propri e soprattutto ci si dotasse di una “voce”. Il passo successivo è stato abbastanza breve: una candidatura presentata in un’ottica di disponibilità e al servizio dei colleghi e una conseguente elezione democratica.
La scelta della FABI era invece già stata fatta precedentemente, scegliendo una sigla che non fosse direttamente collegata a questo o quel partito politico, ma fosse sinonimo di indipendenza ed autonomia... e poi la mamma, anche lei bancaria, era iscritta alla FABI.
Come è stato il tuo ingresso nella FABI del Gruppo Veneto Banca?
Una vera sorpresa. Oggi i legami più stretti sono quelli con i rappresentanti già presenti nel Gruppo BIM, Milena Lambertino e Fabio Baldini, con i quali, anche se si tratta solo di pochi mesi finora, sono riuscito a lavorare bene, sia nelle attività svolte che nei momenti di confronto con l’azienda. Anche il resto dei rappresentanti del Gruppo Veneto Banca non mi fanno mai mancare il loro supporto e la propria consulenza. Siamo una bella squadra ben motivata e affiatata.
Quali sono le principali problematiche che ti sei trovato a dover affrontare?
Ho avuto quello che si potrebbe definire un battesimo di fuoco: a poco più di una settimana dall’elezione ho dovuto subito affrontare la procedura di cessione di ramo d’azienda del back office del servizio di gestione individuale.
E’ stato un modo brusco ma estremamente costruttivo di affrontare problematiche importanti che mi ha immediatamente proiettato in attività a supporto di un gruppo di colleghi colti alla sprovvista da una decisione aziendale inattesa, con le immaginabili ripercussioni anche psicologiche sulle persone coinvolte, soprattutto uscendo da un gruppo bancario ed entrando in una società di servizi. Questa prima esperienza mi ha insegnato molto e mi ha spinto ad alzare il livello di guardia ricercando, di concerto con gli altri rappresentanti, a un dialogo continuo con l’azienda. E’ notizia di questi giorni un analogo provvedimento di Symphonia per la cessione del secondo back office, quello della gestione collettiva (i fondi, per capirci) ad un’altra entità bancaria: gestiremo al meglio anche questa operazione.
Symphonia è oggetto di un'importante ristrutturazione, credi che la presenza del sindacato sia importante in questa fase?
Sicuramente avere una rappresentanza è importante. In momenti di profonda trasformazione come questo essere ciechi, sordi e soprattutto muti non è un bene. Ci si trova in balia di provvedimenti unilaterali cui diventa quasi impossibile fare fronte in modo adeguato. Il ruolo del sindacato è estremamente utile: fa da tramite fra i colleghi e l’azienda. L’azienda in un’ottica di razionalizzazione, ottimizzazione o semplice contenimento costi compie scelte precise, si fissa obiettivi e tende a perseguirli. Senza il confronto con le OO.SS verrebbe meno un interlocutore preparato capace di porsi in modo critico nei confronti delle decisioni prese.
Vorresti dire qualcosa ai tuoi colleghi?
Non lasciatevi andare al disfattismo o al pessimismo ad oltranza. Nella breve esperienza maturata sinora ho visto spesso persone subire molto la pressione del momento lasciandosi andare ad atteggiamenti profondamente negativi.
E’ il modo peggiore per affrontare qualsiasi situazione.
Stefano Pera è RSA di Symphonia SGR - B.I.M. a Milano e fa parte del Direttivo della FABI del Gruppo Veneto Banca
Mail: [email protected] ; [email protected]
da: Parola alla FABI - dicembre 2012
Ho 43 anni, sono nato a Torino, ma vivo ai piedi delle Alpi nella piccola provincia di Biella. Lavoro in Symphonia SGR a Milano dall’estate del 2007. Faccio parte di quella schiera di italiani che ogni giorno devono fare oltre 100 km per andare in ufficio, ma amo dove vivo e anche se la pendolarità è un grande sacrificio non mi riesco ad immaginare più vicino alla grande città.
Da quanto tempo fai il sindacalista?
Sono approdato alla FABI e al ruolo di sindacalista in tempi recenti quando, nella primavera scorsa, in contemporanea alle prime riorganizzazioni di gruppo che hanno coinvolto il Gruppo BIM appena entrato nell’orbita di Veneto Banca, in Symphonia SGR, anche negli uffici di Milano, abbiamo pensato fosse opportuno avere un nostro rappresentante.
Perché fare il sindacalista e perché proprio per la FABI?
Domanda impegnativa! In un momento che si preannunciava complesso ci sembrava opportuno che in Symphonia SGR a Milano recuperassimo la figura del rappresentante sindacale che era vacante da qualche tempo. Erano i giorni in cui voci, spesso incontrollate e poco verificabili, sembravano preannunciare ogni sorta di riassetto. Sembrava importante che anche a Milano si recuperassero “orecchie ed occhi” propri e soprattutto ci si dotasse di una “voce”. Il passo successivo è stato abbastanza breve: una candidatura presentata in un’ottica di disponibilità e al servizio dei colleghi e una conseguente elezione democratica.
La scelta della FABI era invece già stata fatta precedentemente, scegliendo una sigla che non fosse direttamente collegata a questo o quel partito politico, ma fosse sinonimo di indipendenza ed autonomia... e poi la mamma, anche lei bancaria, era iscritta alla FABI.
Come è stato il tuo ingresso nella FABI del Gruppo Veneto Banca?
Una vera sorpresa. Oggi i legami più stretti sono quelli con i rappresentanti già presenti nel Gruppo BIM, Milena Lambertino e Fabio Baldini, con i quali, anche se si tratta solo di pochi mesi finora, sono riuscito a lavorare bene, sia nelle attività svolte che nei momenti di confronto con l’azienda. Anche il resto dei rappresentanti del Gruppo Veneto Banca non mi fanno mai mancare il loro supporto e la propria consulenza. Siamo una bella squadra ben motivata e affiatata.
Quali sono le principali problematiche che ti sei trovato a dover affrontare?
Ho avuto quello che si potrebbe definire un battesimo di fuoco: a poco più di una settimana dall’elezione ho dovuto subito affrontare la procedura di cessione di ramo d’azienda del back office del servizio di gestione individuale.
E’ stato un modo brusco ma estremamente costruttivo di affrontare problematiche importanti che mi ha immediatamente proiettato in attività a supporto di un gruppo di colleghi colti alla sprovvista da una decisione aziendale inattesa, con le immaginabili ripercussioni anche psicologiche sulle persone coinvolte, soprattutto uscendo da un gruppo bancario ed entrando in una società di servizi. Questa prima esperienza mi ha insegnato molto e mi ha spinto ad alzare il livello di guardia ricercando, di concerto con gli altri rappresentanti, a un dialogo continuo con l’azienda. E’ notizia di questi giorni un analogo provvedimento di Symphonia per la cessione del secondo back office, quello della gestione collettiva (i fondi, per capirci) ad un’altra entità bancaria: gestiremo al meglio anche questa operazione.
Symphonia è oggetto di un'importante ristrutturazione, credi che la presenza del sindacato sia importante in questa fase?
Sicuramente avere una rappresentanza è importante. In momenti di profonda trasformazione come questo essere ciechi, sordi e soprattutto muti non è un bene. Ci si trova in balia di provvedimenti unilaterali cui diventa quasi impossibile fare fronte in modo adeguato. Il ruolo del sindacato è estremamente utile: fa da tramite fra i colleghi e l’azienda. L’azienda in un’ottica di razionalizzazione, ottimizzazione o semplice contenimento costi compie scelte precise, si fissa obiettivi e tende a perseguirli. Senza il confronto con le OO.SS verrebbe meno un interlocutore preparato capace di porsi in modo critico nei confronti delle decisioni prese.
Vorresti dire qualcosa ai tuoi colleghi?
Non lasciatevi andare al disfattismo o al pessimismo ad oltranza. Nella breve esperienza maturata sinora ho visto spesso persone subire molto la pressione del momento lasciandosi andare ad atteggiamenti profondamente negativi.
E’ il modo peggiore per affrontare qualsiasi situazione.
Stefano Pera è RSA di Symphonia SGR - B.I.M. a Milano e fa parte del Direttivo della FABI del Gruppo Veneto Banca
Mail: [email protected] ; [email protected]
da: Parola alla FABI - dicembre 2012