STEFANO VAGLINI
NEL GRUPPO BIM UN RAPPRESENTANTE DELLA FABI
PRONTO A DONARE UN SORRISO A TUTTI QUANTI.
Caro Stefano, i colleghi vorrebbero sapere qualcosa
di più su di te....
Ciao a tutti, sono Stefano Vaglini, classe 1966, quindi quarantasettenne, ma con lo spirito di un venticinquenne. Torinese da sempre, con sangue tosco/piemontese nelle vene mi riconosco molto di più nel fare toscano, scanzonato e allegro. Sono separato, padre di due gemelli di ormai 13 anni e mezzo.
Tutti i miei amici e colleghi li conoscono come “I Nani” anche se oggi sono alti un metro e sessanta.
Da qualche settimana mi hanno fatto scoprire il mondo del Football Americano visto che, dopo dieci anni di nuoto, hanno deciso di cambiare sport e di entrare nei Giaguari Torino.
Quali sono le tue passioni?
La prima sono i miei figli e, ve lo posso assicurare, essendo due maschi tredicenni, di impegno ne richiedono molto. La seconda sono i cani. E’ più forte di me, quando vedo un cane non mi so trattenere dal fargli qualche coccola, figuriamoci poi quando sono cuccioli.
Per vari motivi ho dovuto attendere di avere 25 anni prima di poter avere un cane tutto mio.
Axel è stato il mio primo boxer, un amore durato purtroppo solo 9 anni, ma che mi resterà sempre nel cuore.
Ora i miei figli hanno due labrador, io purtroppo non ho né gli spazi né la possibilità di averne e mi coccolo quelli dei miei amici.
Ma quando andrò in pensione...
In ogni modo amo la vita in tutte le sue forme, gli amici, le gite, gli sport, le emozioni, tutto, ma proprio tutto quello che uno potrebbe pensare di fare.
Ogni giorno cerco di avere un sorriso per tutti, anche quando a volte non se ne avrebbe voglia, ma sento che un sorriso è una delle cose più belle che si possano donare.
Come e quando è iniziata la tua esperienza in BIM?
Lavoro nel mondo BIM dal 1987, inizialmente nelle fila della Gestinter, l’attuale Symphonia SGR in seguito a tutte le fusioni societarie.
Sono cresciuto tra fondi comuni, gestioni, back office titoli, sala operativa, in poche parole un tutto fare.
Attualmente sono il Responsabile della Funzione Segnalazioni di Vigilanza.
Considerata la mia innata capacità di relazionarmi con gli altri, ricopro inoltre la carica di vice presidente del nostro CRAL.
Credo di essere stato il primo dei tanti “raccomandati” della BIM visto che mio padre già lavorava in questa società.
Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al sindacato e a diventare rappresentante dei lavoratori?
Da anni mi si diceva che avrei dovuto fare il Rappresentante Sindacale, ma non mi sono mai fatto coinvolgere, forse anche per quella dimensione “familiare” che si viveva all’interno della nostra banca e la quasi totale assenza di problematiche per le quali potesse servire “realmente” una forza sindacale. Con il passare degli anni e anche nel contesto macro economico che si è venuto a presentare, vedi fresca fresca la disdetta del CCNL, mi sono detto che era meglio scendere in campo.
Inizialmente mi sono iscritto alla FABI perché conoscevo Milena Lambertino, attuale RSA in Symphonia SGR.
Ora posso dire che non potevo sostenere un’Organizzazione Sindacale più seria e trasparente di questa.
Dopo essere passato sotto le dipendenze di BIM ho deciso poi di candidarmi anche io per ricoprire il ruolo di Rappresentante Sindacale Aziendale.
Peccato però che sulla mia strada ci fosse un certo Fabio Baldini (scherzo Fabione, sai che ti ho spinto io a candidarti) che i colleghi hanno democraticamente eletto per un voto solo di distacco.
I colleghi e la FABI mi hanno comunque chiesto di non rinunciare a dare la mia collaborazione e e quindi faccio anch’io parte della FABI, coadiuvando sia Fabio sia Milena e fornendo loro il mio pensiero e l’attenzione sulle varie problematiche.
Il sindacato, anche per merito tuo, in BIM sta crescendo. Pensi che i colleghi comprendano l’importanza di avere qualcuno che difende e tutela i loro interessi?
Credo che stia veramente crescendo la coscienza di quanto la FABI ha fatto e sta facendo per la nostra realtà. Basti pensare alle tutele garantite dagli accordi sindacali sottoscritti per tutti i colleghi che sono stati distaccati. I risultati dello sciopero ne sono un ulteriore dimostrazione.
Ho avuto il piacere di notare come ci sia un interessamento sui temi che riguardano il contratto aziendale, le strategie del sindacato, e come finire nel libro degli iscritti faccia sempre meno “paura”.
Qualche anno fa chi prendeva la tessera sindacale rischiava di venire etichettato dall’azienda come un “reazionario”.
Io vorrei dire una cosa a chi ci legge: quello che ancora oggi è il mio diretto responsabile, e che lo è dal 23 giugno 1987, mi ha sempre etichettato come un “rompiballe”. Eppure oggi sono ancora qui a fare, come sempre, il mio dovere in azienda, ma anche a far valere le mie ragioni per il rispetto delle
regole, con spirito costruttivo. Questo credo sia la missione che hanno scelto di svolgere i vostri Rappresentanti Sindacali, sempre pronti a dialogare con tutti voi, iscritti o meno: permetteteci di di darvi conto del nostro lavoro.
Un caro saluto e buon lavoro a tutti.
Ciao a tutti, sono Stefano Vaglini, classe 1966, quindi quarantasettenne, ma con lo spirito di un venticinquenne. Torinese da sempre, con sangue tosco/piemontese nelle vene mi riconosco molto di più nel fare toscano, scanzonato e allegro. Sono separato, padre di due gemelli di ormai 13 anni e mezzo.
Tutti i miei amici e colleghi li conoscono come “I Nani” anche se oggi sono alti un metro e sessanta.
Da qualche settimana mi hanno fatto scoprire il mondo del Football Americano visto che, dopo dieci anni di nuoto, hanno deciso di cambiare sport e di entrare nei Giaguari Torino.
Quali sono le tue passioni?
La prima sono i miei figli e, ve lo posso assicurare, essendo due maschi tredicenni, di impegno ne richiedono molto. La seconda sono i cani. E’ più forte di me, quando vedo un cane non mi so trattenere dal fargli qualche coccola, figuriamoci poi quando sono cuccioli.
Per vari motivi ho dovuto attendere di avere 25 anni prima di poter avere un cane tutto mio.
Axel è stato il mio primo boxer, un amore durato purtroppo solo 9 anni, ma che mi resterà sempre nel cuore.
Ora i miei figli hanno due labrador, io purtroppo non ho né gli spazi né la possibilità di averne e mi coccolo quelli dei miei amici.
Ma quando andrò in pensione...
In ogni modo amo la vita in tutte le sue forme, gli amici, le gite, gli sport, le emozioni, tutto, ma proprio tutto quello che uno potrebbe pensare di fare.
Ogni giorno cerco di avere un sorriso per tutti, anche quando a volte non se ne avrebbe voglia, ma sento che un sorriso è una delle cose più belle che si possano donare.
Come e quando è iniziata la tua esperienza in BIM?
Lavoro nel mondo BIM dal 1987, inizialmente nelle fila della Gestinter, l’attuale Symphonia SGR in seguito a tutte le fusioni societarie.
Sono cresciuto tra fondi comuni, gestioni, back office titoli, sala operativa, in poche parole un tutto fare.
Attualmente sono il Responsabile della Funzione Segnalazioni di Vigilanza.
Considerata la mia innata capacità di relazionarmi con gli altri, ricopro inoltre la carica di vice presidente del nostro CRAL.
Credo di essere stato il primo dei tanti “raccomandati” della BIM visto che mio padre già lavorava in questa società.
Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al sindacato e a diventare rappresentante dei lavoratori?
Da anni mi si diceva che avrei dovuto fare il Rappresentante Sindacale, ma non mi sono mai fatto coinvolgere, forse anche per quella dimensione “familiare” che si viveva all’interno della nostra banca e la quasi totale assenza di problematiche per le quali potesse servire “realmente” una forza sindacale. Con il passare degli anni e anche nel contesto macro economico che si è venuto a presentare, vedi fresca fresca la disdetta del CCNL, mi sono detto che era meglio scendere in campo.
Inizialmente mi sono iscritto alla FABI perché conoscevo Milena Lambertino, attuale RSA in Symphonia SGR.
Ora posso dire che non potevo sostenere un’Organizzazione Sindacale più seria e trasparente di questa.
Dopo essere passato sotto le dipendenze di BIM ho deciso poi di candidarmi anche io per ricoprire il ruolo di Rappresentante Sindacale Aziendale.
Peccato però che sulla mia strada ci fosse un certo Fabio Baldini (scherzo Fabione, sai che ti ho spinto io a candidarti) che i colleghi hanno democraticamente eletto per un voto solo di distacco.
I colleghi e la FABI mi hanno comunque chiesto di non rinunciare a dare la mia collaborazione e e quindi faccio anch’io parte della FABI, coadiuvando sia Fabio sia Milena e fornendo loro il mio pensiero e l’attenzione sulle varie problematiche.
Il sindacato, anche per merito tuo, in BIM sta crescendo. Pensi che i colleghi comprendano l’importanza di avere qualcuno che difende e tutela i loro interessi?
Credo che stia veramente crescendo la coscienza di quanto la FABI ha fatto e sta facendo per la nostra realtà. Basti pensare alle tutele garantite dagli accordi sindacali sottoscritti per tutti i colleghi che sono stati distaccati. I risultati dello sciopero ne sono un ulteriore dimostrazione.
Ho avuto il piacere di notare come ci sia un interessamento sui temi che riguardano il contratto aziendale, le strategie del sindacato, e come finire nel libro degli iscritti faccia sempre meno “paura”.
Qualche anno fa chi prendeva la tessera sindacale rischiava di venire etichettato dall’azienda come un “reazionario”.
Io vorrei dire una cosa a chi ci legge: quello che ancora oggi è il mio diretto responsabile, e che lo è dal 23 giugno 1987, mi ha sempre etichettato come un “rompiballe”. Eppure oggi sono ancora qui a fare, come sempre, il mio dovere in azienda, ma anche a far valere le mie ragioni per il rispetto delle
regole, con spirito costruttivo. Questo credo sia la missione che hanno scelto di svolgere i vostri Rappresentanti Sindacali, sempre pronti a dialogare con tutti voi, iscritti o meno: permetteteci di di darvi conto del nostro lavoro.
Un caro saluto e buon lavoro a tutti.
da PAROLA ALLA FABI - Dicembre 2013 |