Michela Cerizza è una bancaria anomala. Dopo essersi laureata nel 1994 al D.a.m.s. di Bologna si lancia in concorsi e approda alla Banca Popolare di Intra nel 1996, dapprima all’Ufficio Estero, poi in filiale, dal 2001 come Responsabile del Back Office Operativo Centrale, poi come Analista di Organizzazione e, dal 2008 di nuovo in filiale come Addetto Opertivo. Oggi lavora presso la Filiale di Pallanza. Michela ha sempre pensato che a fine giornata si senta il bisogno di scaricare le tensioni accumulate e lo stress dando sfogo al corpo con l’attività fisica, non solo con la ginnastica, ma anche con un massaggio che può trasmettere energia e rigenerare dalle fatiche del quotidiano. |
Michela da anni voleva iniziare un corso di massaggio, ma solo l’estate scorsa, dopo aver frequentato degli open day olistici presso il parco termale di Bognanco e, qualche mese dopo, a Ghiffa, dopo essersi sottoposta a un trattamento shiatsu che la rigenera, capisce che è giunto il momento di iniziare questa sua nuova avventura: un percorso di studio accademico della durata di 3 anni, durante il quale sosterrà anche numerosi esami per imparare l’arte della manipolazione.
Si iscrive anche a un corso di massaggio antistress, della durata di 30 ore, all’Enaip di Omegna, con esame finale che supera brillantemente guadagnandosi il meritato Attestato.
Due tipologie di massaggi completamente diversi.
Lo shiatsu si basa sui fondamenti del maestro giapponese Masunaga, improntato sui meridiani della medicina tradizionale cinese, che agisce su più piani energetici, andando a ristabilire l’equilibrio psicofisico e apportando benessere. Non occorre spogliarsi, ci si sdraia su un futon (materassino giapponese) o tatami (tappeto più rigido giapponese) e si viene manipolati dallo shiatsuka con l’uso dei palmi delle mani, dei pollici e dei gomiti.
Il massaggio antistress invece, è un trattamento molto rilassante, a pelle nuda con l’uso di oli essenziali, che si esegue su un lettino tradizionale.
Per eseguire bene un massaggio è necessaria una postura corretta, affinché anche il massaggiatore, oltre al massaggiato, ne tragga un beneficio ergonomico: il massaggio deve sempre dare benessere, a chi lo fa e a chi lo riceve.
Indispensabile tanta e tanta pratica: solo il tempo e la costanza sono i veri alleati della bravura.
Il massaggiatore deve dare energia, ma rimanere distaccato emotivamente, consapevole di se stesso e di quello che sta facendo.
Spesso chi riceve il massaggio subisce degli input emozionali e le reazioni possono essere sia di pianto che di risa, poiché si aprono vari canali energetici e quindi rendono imprevedibili eventuali reazioni particolari.
Fortunatamente Michela non ha mai vissuto situazioni imbarazzanti anche se gli insegnanti l’hanno preparata a far fronte a tutto: la serietà va posta in chiaro fin dall’inizio.
Il suo sogno è quello di unire la passione dei viaggi con la frequentazione di scuole di massaggio nel mondo: quindi in Giappone per corsi shiatsu, lezioni di massaggio Thailandese a Bangkok e di ayurvedico nel Kerala.
“Sono molto felice di quello che sto facendo anche se le giornate sono stracolme di altri impegni (la famiglia, la casa, la palestra, la danza..). E’ un’impresa riuscire a trovare il tempo per lavorare su una persona, soprattutto dopo una giornata di ufficio intensa e quando ci si sente completamente scarichi. Però, vinta la stanchezza e trovato chi massaggiare, si ottiene un passaggio di energia che cambia la qualità della giornata”.