Paolo Contini è un collega in servizio presso la Filiale di Cerreto d’Esi dove ricopre il ruolo di Addetto Operativo. 32enne, padre di un bimbo di 9 mesi, lavora in banca da 11, ma da ben 23 si dedica a un bellissimo sport: il tennis. Paolo si è appassionato a questa attività sportiva da ragazzino guardando giocare il padre Luciano, attuale Presidente del ”Janus Tennis Club” di Fabriano (AN) un circolo fondato nel 1972 attrezzato con 4 campi da tennis e altre strutture per attività ricreative... |
La 4 categoria equivale a una serie D nel calcio e rientrare nel 1° gruppo significa essere tra i migliori atleti di quella classifica. Paolo porta con se numerosi bei ricordi tra cui quello che gli dona maggiore emozione è legato alla vittoria del campionato a squadre di quarta categoria del 20 luglio 2008: un gran bel successo.
Giocare a tennis non è semplice e non bastano solo forza fisica e precisione. Fondamentale, soprattutto se lo sport è praticato a livello agonistico, è il fattore mentale. Non per niente la maggior parte dei giocatori e delle giocatrici che sono nella "top ten" mondiale, e per Paolo il più forte di tutti i tempi è Roger Federer, sono seguiti da uno psicologo oltre che da un allenatore che si occupa dei colpi in campo e da un preparatore atletico. Viene per questo considerato uno degli sport più difficile nonché faticosi.
Un buon giocatore si distingue per la sua completezza in 4 fattori diversi: fisico, tecnico, tattico e mentale. L'ultimo è probabilmente il più complicato da allenare, in quanto solo giocando tanti match si impara a gestire la tensione, le proprie sensazioni e le proprie emozioni.
Il campione di tennis colpisce violentemente la pallina, si sposta con rapidità in tutte le zone del campo e resiste per l’intera durata del match che, a volte, si protrae per molte ore. A livello amatoriale è divertente e crea sempre un po' di competizione e anche il semplice appassionato di tennis, ha comunque a disposizione racchette che permettono di accelerare notevolmente i colpi.
“Di certo non raggiungerò mai il livello di Federer, ma per ora mi diverto e spero di trasmettere questa mia passione anche a mio figlio Lorenzo”.
Siamo certi riuscirà a farlo.