Per chi non lo conoscesse Roberto Cortellazzi lavora in banca dal 1990. La sua esperienza in Veneto Banca comincia nel 2001 presso l’Ufficio Condizioni dove svolge le sue mansioni fino a due anni fa quando decide di lasciare gli uffici di direzione per provare una nuova esperienza: quella di addetto operativo. Da circa quattro mesi ricopre con piacere e soddisfazione il ruolo di “massa manovra”. Seppur questa nuova mansione lo porta a fare molta strada, Roberto non rinuncia a coltivare una passione che gli è stata trasmessa da suo padre fin da quando era bambino e che lo porta inevitabilmente a percorrere molti altri chilometri... |
Il primo consiglio che Roberto si sente di suggerirci è quello di non andare mai da soli e di prendersela con molto relax senza l’ossessione della raccolta e senza demoralizzarsi nel caso la giornata finisca a mani vuote.
Per godersi una bella giornata “a funghi” ci si dovrebbe alzare di buon ora, passeggiando serenamente tra i boschi, godendosi il panorama senza grossi sforzi.
Sarà la gioia per i numerosi, si spera, ritrovamenti che farà dimenticare la stanchezza.
La migliore stagione per andare in cerca di funghi è l'autunno, ma può capitare di fare eccezionali raccolti anche durante l'estate o la primavera. La regola principale è che vi sia stata una pioggia abbondante e che il clima sia abbastanza caldo-umido. Dopo la pioggia sarebbe meglio aspettare almeno 10 giorni prima di recarsi nei boschi, per lasciare ai funghi il tempo di crescere.
Il migliore modo per cercare i funghi è controllare bene sotto le foglie e vicino alle piante più grandi, ma soprattutto guardando ogni punto da diverse angolazioni perché i funghi, soprattutto i porcini, si mimetizzano benissimo con i colori del bosco. Appena trovato il fungo va raccolto con una piccola torsione alla base del gambo, pulito dalla terra e riposto in un contenitore, meglio se di vimini. I funghi sono infatti molto delicati, e qualora venissero trasportati in buste di plastica si deteriorerebbero immediatamente e non sarebbe più possibile mangiarli.
Un cestino di vimini aiuta soprattutto a distribuire nel bosco le spore, che sono i semi dei funghi e che cadono naturalmente dai funghi che troviamo e trasportiamo durante le passeggiate nei boschi. Ultima ed importantissima avvertenza: rispettare il bosco evitando di raccogliere gli esemplari troppo piccoli, che non hanno ancora rilasciato le spore e soprattutto non lasciare spazzatura..
Non raccogliere funghi che non si conoscono aiuta a evitare di imbattersi in quelli velenosi.
Roberto, naturalmente, ha molti bei ricordi legati a giornatecontraddistinte da raccolti importanti, quando l’eccitazione prende il sopravvento e non ci si accorge di non avere più un pertugio libero.
Ricordi brutti? Certo che sì, soprattutto quando incontri la forestale e ti accorgi di esserti “dimenticato” di munirti del permesso che bisognerebbe sempre preoccuparsi di fare.
Ma cosa c’è di meglio di un buon piatto di tagliatelle ai funghi porcini?
Da Roberto: “...un buon appetito a tutti...”.