Claudia Imperiali lavora in Veneto Banca dal 1999. Attualmente ricopre il ruolo di addetto operativo presso la Filiale di Verbania Pallanza, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore o Verbano. In lei non poteva pertanto non maturare un amore vero per l’acqua e in particolare per le attività subacquee. Circa 15 anni fa, grazie ad alcuni amici, ha cominciato a immergersi. Quando è sott’acqua Claudia si sente libera, veramente, libera dal peso, dai rumori, dal traffico, dai problemi della vita quotidiana. Inoltre ha la possibilità di ammirare un mondo sommerso, a cui pochi hanno la fortuna di poter accedere, di cogliere la bellezza, la semplicità e le complicazioni della natura. |
Claudia generalmente pratica la sua passione proprio nel Lago Maggiore, anche dopo il lavoro perché ogni tuffo l’aiuta a rigenerarsi dopo una lunga giornata: il bisogno di tornare in acqua è così forte che anche la più banale immersione nel lago per lei è una gran gioia. La vista di un luccio o di un persico sole sono però in grado di darle una carica ancora più grande. Certo il mare trasparente, caldo, pieno di vita e di colori è un’altra cosa. Tra le tante immersioni che ha fatto, quelle più belle sono in Mar Rosso, con gli squali longimanus, e le notturne alla Maldive circondata da un centinaio di squali nutrici e di squali grigi.
Claudia è anche istruttrice, il coronamento del sogno che aveva da bambina di fare l’insegnante di educazione fisica, e accompagnare i nuovi allievi in acqua e vedere il loro entusiasmo è altrettanto appagante.
La subacquea è stata inoltre la molla che l’ha fatta riavvicinare alla Croce Rossa Italiana (era già stata una volontaria dai 18 ai 20 anni). Con altri subacquei ha fondato il gruppo OPSA di Verbania (Operatori Polivalenti di Soccorso in Acqua) della Croce Rossa, iniziativa con la quale la passione del sommerso è andata oltre la soglia del divertimento diventando un servizio di pubblica utilità ed è presto diventata responsabile del Gruppo Provinciale OPSA. Claudia fa anche parte della DAN (Divers Alert Network), un’organizzazione internazionale che si occupa di ricerca e di soccorso in tutto il mondo e che cerca di migliorare sempre di più la sicurezza dei subacquei. L’ultima ricerca, dal titolo “Flying Bubbles”, alla quale ha partecipato è stata alle Maldive: Claudia si è sottoposta a ecografie cardiache mentre era in volo, sia all’andata sia al ritorno, e durante una settimana di immersioni.
La subacquea è quasi per tutti ed è veramente meravigliosa, a condizione di non fare mai l’errore di sentirsi troppo sicuri e di ricordare sempre i consigli dati dall’istruttore durante le prime immersioni: valgono per sempre. L’acqua è adatta anche ai portatori di handicap e le uniche vere controindicazioni sono per chi soffre di malattie cardiache e respiratorie.
Come ci accade ogni volta anche Claudia non smetterebbe mai di raccontarci, di spiegarci perché ama praticare questa magnifica attività.
Per concludere sottolinea che nelle immersioni la profondità non è la cosa più importante: “…la maggior parte delle volte il bello da vedere è prossimo alla superficie…!”.
Ce lo ricorderemo.