Nonostante questo non sia un genere di alto livello culturale, Giampaolo ritiene che un giallo scritto bene sia un intrigante gioco con cui misurare l‟intelligenza propria con quella dello scrittore. Lui è convinto che ci debba essere una costante alchimia di coinvolgimento emotivo e una logica ferrea nei fatti e nelle situazioni descritte.
Un romanzo giallo dovrebbe essere preciso e coerente come un‟espressione matematica. Dopo aver letto tanti romanzi e non aver trovato queste caratteristiche: che “roba!” - si è detto - “...poteva scriverla chiunque”, forse anche lui... magari meglio.
Da lì, la sfida con se stesso. Il nostro mondo di bancari non è avaro di spunti o di situazioni che possono sfociare in un racconto giallo.
E‟ bastato ripensare alla storia recente della ex Banca Popolare di Intra, aggiungere quattro ingredienti tipici del thriller, mantenere una costante e coinvolgente tensione, una leggera dose di ironia, qualche tocco paesaggistico del nostro Lago Maggiore per completare un encomiabile lavoro di settecento pagine. Forse tante, è vero, però questa storia, così com- plessa e dura, non poteva essere banalizzata in poche pagine. Già il titolo, che può richiama- re alla mente immagini idilliache, ha una precisa funzione nel contesto della vicenda, ma, soprattutto, ha un intenso valore simbolico: la fine di qualcosa. Be‟, dovete proprio leggerlo! Ovviamente essendo un romanzo “ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente causale”. Dopo questa prima esperienza Giampaolo ha scritto un‟altra storia non legata a precisi fatti di cronaca, dalle dimensioni più contenute, cambiando anche editore. Ambientata anch‟essa nel nostro mondo, mantenendo qualche personaggio cui era partico- larmente affezionato, è una storia meno articolata della precedente, ma altrettanto scorre- vole e snella nella lettura. Ecco due righe per permettervi di inquadrare la vicenda di “Un Bancario scomodo” (Absolutely Free Editore – Okbook – 2011): una banale ispezione inter- na porta alla luce l‟esistenza di una truffa di milioni di euro ai danni di una banca locale. Le approfondite verifiche interne evidenziano precise responsabilità. Il suicidio di un collega pesantemente coinvolto nella vicenda sembra confermare tali risultati. Caso chiuso? No di certo! Dubbi e sospetti inducono il dottor Giancarlo Piazza ad inventarsi investigatore e collaborare con la Polizia nella complicata indagine alla ricerca della verità in un mondo in cui i mutui si pagano anche con il sangue.
Siamo certi che l‟avventura del nostro scrittore non finirà qui. Giampaolo ha altre idee e qualche testo in avanzato stato di lavorazione, e questo non vuol comunque essere una minaccia. La loro pubblicazione dipenderà dall‟editore e dal buon andamento del secondo romanzo. Ora che, dal 1° gennaio 2012 è finalmente in pensione (ma per favore ditegli che è solo in ferie... lunghissime ferie!) potrà dedicarsi a questa sua attività, che comunque non sarà un lavoro perché, come ci ha raccontato: “quello che sto lasciando è stato più che sufficiente!”.
Da Parola alla Fabi - Gennaio 2012