Jacopo Generoso lavora in Veneto Banca dal giugno 2006. Assunto come Addetto Operativo e assegnato alla filiale di Cernusco sul Naviglio (MI), nel 2009 viene trasferito presso la Filiale di Fara Gera d’Adda (BG). A luglio del 2014 viene assegnato alla Filiale di Bergamo con il ruolo di Gestore Famiglie e lo scorso aprile viene nuovamente trasferito, questa volta presso la Filiale di Garbagnate Milanese (MI) leggermente più vicino alla sua residenza anche se, rispetto a Bergamo, i tempi di viaggio non sono poi migliorati di molto. Jacopo infatti vive, da solo, a Segrate, un comune italiano della città metropolitana di Milano... |
Jacopo ha giocato per molti anni privilegiando il divertimento e perfezionando l’aspetto tecnico.
Pochi sanno che il basket si impara ai “campetti”, veri luoghi di culto per molti cestisti in tutto il mondo.
La pallacanestro è uno sport in rapida diffusione.
E' un gioco di squadra in cui bisogna essere attenti e, ovviamente, attivi.
Giocare a basket richiede poche abilità, ma per essere un buon giocatore bisogna impegnarsi un po' di più ed essere pazienti. Per giocare bene devi essere attivo e rapido.
Per un buon tiro devi preparare le spalle al canestro. Quando effettui un tiro (non uno sottomano) un dito punta verso il canestro.
Per riuscire nella pallacanestro bisogna inoltre saper palleggiare.
Potresti essere il miglior tiratore del mondo, ma senza saper palleggiare è difficile essere un bravo giocatore.
Questo non significa che si deve imparare solo le basi del palleggio, ma è necessario arrivare a un livello più avanzato.
Playmaker e guardie tiratrici come Kobe Bryant sono bravissimi a tirare, ma l'unico modo per riuscire a tirare è usare strategie e mosse contro gli avversari. Per diventare un bravo giocatore serve prima migliorare la propria tecnica di palleggio.
Jacopo sa il fatto suo ed è proprio per questo motivo che nel 2010 inizia un’esperienza come allenatore di un gruppo di Minibasket a Bettola di Pozzo d’Adda: all’amore per il gioco si unisce così l’energia e il divertimento che sanno trasmettere i bambini. Dal 2012 allena a Segrate e oggi si occupa di ben tre gruppi: 9, 11 e 14 anni ognuno dei quali richiedere abilità gestionali, tecniche ed emotive diverse.
Quando gli chiediamo cosa serva per essere un bravo allenatore Jacopo risponde che ognuno ha una diversa prospettiva nel vedere le cose. Lui parte sempre con un approccio psicologico, cercando sempre di capire chi ha di fronte e quali sono le corde giuste che deve stimolare per metterlo a suo agio e permettergli di tirar fuori il meglio di sé. Nella pallacanestro è però imprescindibile l’aspetto tecnico che richiede molto studio e anche l’adeguata umiltà per imparare da chi ne sa più.
Gestire i ragazzi, individualmente o in gruppo, non è facile soprattutto perché la differenza di età che obbliga ad approcci diversi.
Anche dal punto di vista tecnico bisogna saper dare una giusta risposta anche alle loro particolari caratteristiche fisiche e psichiche per riuscire a trasmettere una corretta carica emotivo-motivazionale.
Quello che conta alla fine non sono tanto i risultati, a cui bisogna non bisogna mai dare troppa importanza, ma gli aspetti legati alla sfera personale: aiutare a far crescere l’autostima e la consapevolezza nei ragazzi è molto gratificante, anche se qualche volta può capitare di non riuscirci.
Ascoltando Jacopo è evidente che questa esperienza l’abbia e lo stia arricchendo molto e non possiamo che augurargli che possa durare ancora a lungo. Buona fortuna.