Roberto Mattiello è un fresco fresco fortunato esodato dall’ 1 dicembre 2011. Inizia la sua esperienza lavorativa nella Banca Popolare di Asolo e Montebelluna, il 5 maggio 1978. Non è stato facile convincerlo a raccontarci qualcosa di sé, ma con un po’ di insistenza ci siamo riusciti. In tutti questi anni Roberto, oltre a lavorare in banca, ha coltivato diverse passioni. Per lui la più importante è il giardinaggio. Dopo essere riuscito a ristrutturare la casa natale è riuscito a ricavare un piccolo spazio scoperto di circa 400 mq. Qui Roberto esercita il suo pollice verde in piena libertà. Il suo fiore/pianta preferita è l'azalea normale e profumata (la cosiddetta mollis), pochi la conoscono. Questa pianta da origine ad un arbusto generalmente di forma arrotondata. La Azalea mollis è di taglia media , e può raggiungere i 3 m di altezza; i colori vanno dal bianco al rosso passando per il giallo e rosa, sia in tinta unita che variegati, ed in autunno le foglie della "mollis" prima di cadere, si colorano all’incirca come gli aceri. |
Queste piante non sono sempreverdi, quindi perdono le foglie per alcuni mesi all'anno. La Azalea mollis ha uno sviluppo arbustivo. La fioritura, a seconda della stagione, varia da Marzo a Giugno. E’ una pianta rustica, non sopporta il secco, ma resiste al freddo, ama terreno acido e posizione mezzombra. Non va potata, ha l'apparato radicale tipo gomitolo di lana e può essere trapiantata con le dovute cautele standard, non crea nessun problema, anche se è meglio farlo durante la fase di luna calante. Sui tanti colori c'è da sbizzarrirsi e Roberto consiglia di vederle in fioritura prima di acquistarle presso il proprio vivaista di fiducia. Roberto ama anche visitare le fiere e gli eventi di giardinaggio e non si perde mai la fiera annuale che si tiene a Bessica di Loria la prima domenica di Marzo. Alla Fiera di Padova dello scorso settembre Roberto ha scoperto che, da qualche anno e dall'Africa, è arrivato un vero nemico della mollis: si tratta della tingide, una farfallina microscopica che si attiva con la temperatura. Il rimedio migliore per combatterlo è un’insetticida sistemico (che penetra nella pianta) come il Confidor. Non bisogna esagerare nella dosi altrimenti da curativo diventa dannoso. Meglio trattare la pianta dopo la fioritura prima del grande caldo, ma si può anche attendere e intervenire alla prima comparsa di piccole macchie gialle sulle foglie e, girando il lembo, di piccoli puntini neri. Roberto ci tiene a precisare che la sua è solo una passione e che non è un esperto, ma l’entusiasmo e l’attenzione con cui cure le sue piante farebbe arrossire molti professionisti. Un ultimo consiglio per curare il proprio tappeto erboso: non tagliare mai a meno di 6/7 cm da terra. Tra luglio e agosto l’erba forma la cosiddetta matrice e se viene tosata male e al di sotto di una certa quota non si avrà che un manto secco come se si fosse dato il diserbante. Se volete contattare Roberto per chiedergli ulteriori consigli potete scrivergli all’indirizzo [email protected]
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