Mai, anzi gli ha dato la possibilità di collaborare, saltuariamente e su richiesta dell’Istituto, ad alcuni scatti come quelli per l’intervista al Direttore o contribuendo con sue immagini ad alcune manifestazioni sportive.
Come è cambiato il mondo della fotografia da quando Tonino a iniziato a scattare? Moltissimo. Con l’analogico non si vedevano subito i risultati ma si doveva attendere che, dal laboratorio di stampa, arrivasse il risultato del lavoro svolto. Da 7- 8 anni a questa parte la fotografia, con l’arrivo del digitale ha consentito a tutti di improvvisarsi ‘’fotografi’’ e ogni occasione è buona per catturare con qualsiasi mezzo ogni sorta di soggetto. Esiste però un’enorme differenza tra la classica “cartolina” e una foto che “comunichi qualcosa”.
In questo caso bisogna sì possedere una dote innata per la composizione, ma, almeno, avere anche una base di conoscenza su ciò che riguarda la tecnica fotografica (tempo, diaframma, profondità di campo e tutte le regole per la composizione dell’immagine). Conoscendola, è possibile stravolgere le proprie fotografie personalizzandole.
Tonino ci confessa che crede esistano due categorie di fotografi: quelli che guardano il mondo per fare fotografie e quelli che fanno fotografie per l’esigenza di raccontare il mondo. Ecco, lui si sente più appartenente alla seconda.
La fotografia è una forma artistica, un mezzo d’espressione, attraverso la quale cerca diraccontare quello che sente e che vede.
Oggi chi si avvicina alla fotografia professionale deve avere sia una grande passione sia una dose di coraggio: il lavoro del fotografo è sempre più inflazionato e trovare la propria strada è sempre più difficile.
Il consiglio di Tonino: “fatelo in maniera misurata e magari dopo aver frequentato un corso in una scuola professionale. I miei migliori saluti a tutti.”
Parola alla Fabi - Aprile 2012