I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale. I disturbi dell’alimentazione sono forme di disagio molto diffuse e purtroppo sempre più accettate, condivise e giustificate nella società occidentale, nell'ultimo ventennio i disturbi alimentari sono presenti nel 5% della popolazione. |
Marina Balbo nel libro Emdr e Disturbi dell’Alimentazione scrive “soffrire di un disturbo di alimentazione significa spesso usare il cibo per esprimere un dolore motivo risalente ai primi anni di vita... l’esordio avviene quasi sempre nella pubertà, periodo nel quale l’aumento del grasso corporeo, fase normale e necessaria di maturazione fisica, appare come un tradimento per le giovani donne che, anche influenzate e rinforzate da forti condizionamenti sociali, si pongono l’obiettivo di rimanere magre. È spesso da qui che inizia la guerra con il proprio corpo, trasformando il cibo in nemico. D’altra parte una società che esalta la magrezza e cerca di rimuovere il dolore costituisce, per i soggetti a rischio, il terreno ideale per lo sviluppo dei disturbi alimentari. Anche le ricerche neuro-scientifiche più recenti hanno contribuito a mettere in luce che le esperienze dei primi anni di vita, immagazzinate in modo non funzionale nei circuiti della memoria, possono contribuire allo sviluppo della sintomatologia”. L’Anoressia in particolare rappresenta l’estremizzazione della bellezza intesa come snellezza; il controllo del corpo e del cibo sono sinonimo di efficienza e di perfezione. Ci sono numerosi siti che spiegano come non mangiare, siti che vengono regolarmente chiusi dalla polizia postale, ma ne riaprono altri. Molte persone si informano su come riuscire a mangiare sempre meno per raggiungere un modello di magrezza. Per il trattamento dei disturbi alimentari è importante lavorare su più aspetti, medico, dietetico e psicologico, sociale e familiare ed è necessario un intervento interdisciplinare, con la collaborazione di diversi professionisti: si deve lavorare tramite la psico-educazione sulla salute fisica e uno stile di vita sano, la psicoterapia, riabilitazione sociale e nutrizionale.
Nel Dsm V vengono riportati i criteri per la diagnosi dei vari disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, vediamone alcuni:
ANORESSIA NERVOSA - Si parla di anoressia nervosa quando l’IMC indice di massa corporea (differenza tra peso e doppio dell’altezza) è sotto a 17, con un indice IMC inferiore a 15 si parla di livello estremo. Per fare un esempio una persona alta 1.60 che pesa 50 kg ha un IMC 19.53. C’è una costante preoccupazione per le calorie assunte e una intensa paura di aumentare di peso o diventare grassi (anche se significativamente sotto peso) e un’alterazione del modo in cui viene vissuto il peso o la forma del corpo. Spesso chi soffre di anoressia non ha consapevolezza o negano il problema. Spesso l’esordio della malattia è associato a un evento stressante come lasciare la propria casa. Spesso porta a gravi problemi di salute, come amenorrea, stipsi, dolori addominali, intolleranza al freddo, letargia o eccesso di energia. Comunemente sono presenti significativa ipotensione, ipotermia e bradicardia.
BULIMIA NERVOSA - Nella bulimia nervosa sono presenti ricorrenti periodi dove si mangia una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo, e in circostanze simili, e si smette di mangiare quando ci si sente sgradevolmente o dolorosamente pieni. C’è una sensazione di perdita di controllo durante l’”abbuffata”. Spesso vengono messe in atto inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva. I livelli di autostima sono influenzati dalla forma e dal peso del corpo. Chi soffre di bulimia nervosa prova un senso di vergogna per il problema alimentare e tenta di nasconderne i sintomi. Di solito esordisce in adolescenza o nella prima età adulta, le abbuffate iniziano di solito durante o dopo un periodo di dieta o a seguito di molteplici eventi stressanti.
DISTURBO DA BINGE-EATING - Come nella bulimia nervosa si presentano episodi di abbuffata, ma senza che ci siano comportamenti compensatori. Chi soffre di questo disturbo mangia molto più velocemente del normale, mangia fino a sentirsi sgradevolmente pieno, mangia grandi quantità di cibo anche se non ha fame, spesso mangia da solo a causa dell’imbarazzo per quanto sta mangiando, si sente disgustato verso sé stesso, depresso o molto in colpa dopo l’episodio di abbuffata.
PICA - Caratteristica fondamentale della pica è l’ingestione persistente di sostanze non commestibili come ad esempio carta, sapone, stoffa, capelli, lana, terra, gesso, talco, vernice, gomma, metallo, ciottoli, cenere, creta, amido, ghiaccio.
DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO DELL’ASSUNZIONE DI CIBO - Caratteristica principale di questo disturbo è l’evitamento o la restrizione nell’assunzione di cibo basato sulle caratteristiche sensoriali del cibo, inoltre c’è persistente preoccupazione relativa alle conseguenze negative del mangiare che porta a non soddisfare le necessità nutrizionali e/o energetiche.
Nel Dsm V vengono riportati i criteri per la diagnosi dei vari disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, vediamone alcuni:
ANORESSIA NERVOSA - Si parla di anoressia nervosa quando l’IMC indice di massa corporea (differenza tra peso e doppio dell’altezza) è sotto a 17, con un indice IMC inferiore a 15 si parla di livello estremo. Per fare un esempio una persona alta 1.60 che pesa 50 kg ha un IMC 19.53. C’è una costante preoccupazione per le calorie assunte e una intensa paura di aumentare di peso o diventare grassi (anche se significativamente sotto peso) e un’alterazione del modo in cui viene vissuto il peso o la forma del corpo. Spesso chi soffre di anoressia non ha consapevolezza o negano il problema. Spesso l’esordio della malattia è associato a un evento stressante come lasciare la propria casa. Spesso porta a gravi problemi di salute, come amenorrea, stipsi, dolori addominali, intolleranza al freddo, letargia o eccesso di energia. Comunemente sono presenti significativa ipotensione, ipotermia e bradicardia.
BULIMIA NERVOSA - Nella bulimia nervosa sono presenti ricorrenti periodi dove si mangia una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo, e in circostanze simili, e si smette di mangiare quando ci si sente sgradevolmente o dolorosamente pieni. C’è una sensazione di perdita di controllo durante l’”abbuffata”. Spesso vengono messe in atto inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva. I livelli di autostima sono influenzati dalla forma e dal peso del corpo. Chi soffre di bulimia nervosa prova un senso di vergogna per il problema alimentare e tenta di nasconderne i sintomi. Di solito esordisce in adolescenza o nella prima età adulta, le abbuffate iniziano di solito durante o dopo un periodo di dieta o a seguito di molteplici eventi stressanti.
DISTURBO DA BINGE-EATING - Come nella bulimia nervosa si presentano episodi di abbuffata, ma senza che ci siano comportamenti compensatori. Chi soffre di questo disturbo mangia molto più velocemente del normale, mangia fino a sentirsi sgradevolmente pieno, mangia grandi quantità di cibo anche se non ha fame, spesso mangia da solo a causa dell’imbarazzo per quanto sta mangiando, si sente disgustato verso sé stesso, depresso o molto in colpa dopo l’episodio di abbuffata.
PICA - Caratteristica fondamentale della pica è l’ingestione persistente di sostanze non commestibili come ad esempio carta, sapone, stoffa, capelli, lana, terra, gesso, talco, vernice, gomma, metallo, ciottoli, cenere, creta, amido, ghiaccio.
DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO DELL’ASSUNZIONE DI CIBO - Caratteristica principale di questo disturbo è l’evitamento o la restrizione nell’assunzione di cibo basato sulle caratteristiche sensoriali del cibo, inoltre c’è persistente preoccupazione relativa alle conseguenze negative del mangiare che porta a non soddisfare le necessità nutrizionali e/o energetiche.