Con il termine alessitimia si indica un disturbo che compromette la consapevolezza e la capacità di descrivere le emozioni provate, rendendo sterile e incolore lo stile comunicativo. Il termine deriva dal greco: “A” significa mancanza, non, “LEXIS” significa parola, “THIMOS” significa emozione o sensazione, quindi mancanza di parole per descrivere le proprie emozioni. Questo disturbo spesso si estende anche ai rapporti interpersonali, caratterizzandosi come l'incapacità di percepire e riconoscere gli stati emotivi sperimentati dalle altre persone e saper rispondere in modo adeguato. |
Le persone che soffrono di questo disturbo hanno difficoltà nell'identificare i propri sentimenti e nel comunicare agli altri le proprie emozioni, c'è un'incapacità di utilizzare la parola per la comunicazione affettiva e c'è una grande difficoltà nel saper esprimere e raccontare quello che si prova. Oltre alla difficoltà nel riconoscere, nominare e descrivere le emozioni, spesso le emozioni che si provano sono attenuate o non si riescono proprio a provare, c’è una difficoltà anche a discriminare tra stati emotivi e sensazioni corporee.
Questo tipo di disturbo si presenta molto spesso in persone che soffrono di disturbi psicosomatici ed hanno difficoltà a tradurre in forma verbale le proprie emozioni, e tendono ad esprimere attraverso il corpo i propri stati di tensione.
Le ricerche su come si sviluppi questo disturbo si sono orientate su vari fronti, ad oggi si è giunti alla conclusione che non esiste un'unica spiegazione delle cause di questo disturbo, ma è l'insieme di fattori genetici, neurofisiologici e intrapsichici, fattori socioculturali, l'intelligenza, i modelli di comunicazione appresi in famiglia.
Le teorie psicodinamiche concordano sul fatto che possa essere ricondotto alle esperienze della primissima infanzia, in particolare al rapporto madre/figlio, dove il bambino (che ancora non sa parlare ed organizziare le proprie emozioni) dipende dalla madre che ha il compito di guidarlo e di dare un nome alle singole emozioni per consentirgli di riconoscerle e nominarle.
In psicosomatica l’alessitimia viene considerata come un importante fattore di rischio in quanto può far accrescere la suscettibilità individuale alla malattia.
Emergono difficoltà a mentalizzare i propri stati mentali, oltre ad un disturbo nell’elaborazione degli affetti che interferisce con i processi di autoregolazione e riorganizzazione delle emozioni e questo può portare a regolare le proprie emozioni attraverso atti impulsivi o comportamenti compulsivi come abbuffate di cibo, abuso di sostanze eccetera.
La ridotta capacità di provare emozioni positive porta spesso a una ridotta capacità di empatizzare con gli altri e questo porta ad una tendenza all'isolamento e a restare soli.
Molti pazienti affetti da malattie psicosomatiche come malattie dell'apparato digerente, dermatologiche, malattie oncologiche, manifestano marcate difficoltà nell'espressione verbale dell'emotività.
L’alessitimia è uno dei fattori di rischio per diversi disturbi sia fisici come coronaropatie, ipertensione, disturbi gastrointestinali, sia psicologici come anoressia, bulimia nervosa, depressione, disturbi d'ansia.
Questi soggetti che sono apparentemente ben inseriti nella società, spesso assumono una postura rigida, tendono ad avere esplosione di collera o piante controllato e se dicono chiesto il perché di queste manifestazioni non sanno dare spiegazioni.
È importante riuscire a ristrutturare la sfera cognitiva affettiva della personalità.
L'approccio integrato farmacologico e psicoterapeutico si sono dimostrati efficaci nella cura di questo tipo di disturbo.
Per maggiori approfondimenti e riferimenti vi consigliamo di consultate i seguenti siti: www.stateofmind.it/2014/12/alessitimia/;
www.stateofmind.it/2013/11/mindfulness-alessitimia-self- differentiation/;
www.psicologionline.net/articoli-psicologia/articoli-psicologia- dintorni/656-alessitimia;
ww.medicitalia.it/blog/psicologia/1701-alessitimia-cos-manifesta.html?refresh_ce; www.clinicadellatimidezza.it/alessitimia/;
www.benessere.com/psicologia/emozioni/alessitimia.htm;
www.formazionepsichiatrica.it/rivista/pag-25.html.
Questo tipo di disturbo si presenta molto spesso in persone che soffrono di disturbi psicosomatici ed hanno difficoltà a tradurre in forma verbale le proprie emozioni, e tendono ad esprimere attraverso il corpo i propri stati di tensione.
Le ricerche su come si sviluppi questo disturbo si sono orientate su vari fronti, ad oggi si è giunti alla conclusione che non esiste un'unica spiegazione delle cause di questo disturbo, ma è l'insieme di fattori genetici, neurofisiologici e intrapsichici, fattori socioculturali, l'intelligenza, i modelli di comunicazione appresi in famiglia.
Le teorie psicodinamiche concordano sul fatto che possa essere ricondotto alle esperienze della primissima infanzia, in particolare al rapporto madre/figlio, dove il bambino (che ancora non sa parlare ed organizziare le proprie emozioni) dipende dalla madre che ha il compito di guidarlo e di dare un nome alle singole emozioni per consentirgli di riconoscerle e nominarle.
In psicosomatica l’alessitimia viene considerata come un importante fattore di rischio in quanto può far accrescere la suscettibilità individuale alla malattia.
Emergono difficoltà a mentalizzare i propri stati mentali, oltre ad un disturbo nell’elaborazione degli affetti che interferisce con i processi di autoregolazione e riorganizzazione delle emozioni e questo può portare a regolare le proprie emozioni attraverso atti impulsivi o comportamenti compulsivi come abbuffate di cibo, abuso di sostanze eccetera.
La ridotta capacità di provare emozioni positive porta spesso a una ridotta capacità di empatizzare con gli altri e questo porta ad una tendenza all'isolamento e a restare soli.
Molti pazienti affetti da malattie psicosomatiche come malattie dell'apparato digerente, dermatologiche, malattie oncologiche, manifestano marcate difficoltà nell'espressione verbale dell'emotività.
L’alessitimia è uno dei fattori di rischio per diversi disturbi sia fisici come coronaropatie, ipertensione, disturbi gastrointestinali, sia psicologici come anoressia, bulimia nervosa, depressione, disturbi d'ansia.
Questi soggetti che sono apparentemente ben inseriti nella società, spesso assumono una postura rigida, tendono ad avere esplosione di collera o piante controllato e se dicono chiesto il perché di queste manifestazioni non sanno dare spiegazioni.
È importante riuscire a ristrutturare la sfera cognitiva affettiva della personalità.
L'approccio integrato farmacologico e psicoterapeutico si sono dimostrati efficaci nella cura di questo tipo di disturbo.
Per maggiori approfondimenti e riferimenti vi consigliamo di consultate i seguenti siti: www.stateofmind.it/2014/12/alessitimia/;
www.stateofmind.it/2013/11/mindfulness-alessitimia-self- differentiation/;
www.psicologionline.net/articoli-psicologia/articoli-psicologia- dintorni/656-alessitimia;
ww.medicitalia.it/blog/psicologia/1701-alessitimia-cos-manifesta.html?refresh_ce; www.clinicadellatimidezza.it/alessitimia/;
www.benessere.com/psicologia/emozioni/alessitimia.htm;
www.formazionepsichiatrica.it/rivista/pag-25.html.