Il 25 novembre ricorda il terribile assassinio delle tre sorelle Mirabal avvenuto durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo nel 1960.
Dal 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha reso istituzionale questa giornata, invitando governi, organizzazioni e media a sensibilizzare la società sulla violenza di genere.
Oltre a fornire utili informazioni su questo delicato tema, il migliore augurio che possiamo fare alla società è che ogni giorno sia la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La violenza contro le donne è un problema socio-culturale ed è la conseguenza di come il rapporto tra i sessi si sviluppa, tramite stereotipi, rappresentazioni e convenzioni sociali.
I dati Istat riportano dati scoraggianti: in Italia una donna su tre tra i 16 e 70 anni è stata vittima almeno una volta nella vita dell’aggressività di un uomo. 100 donne vengono uccide ogni anno dal partner o da un ex. 700.000 donne hanno subito violenze ripetute. Nella maggior parte dei casi le violenze non vendono denunciate! Per questo motivo le stime sono sicuramente in difetto, e purtroppo la violenza sulle donne è un fenomeno sottostimato.
Se una donna viene picchiata se lo merita. Nessuno si merita di essere maltrattato, non ci sono giustificazioni a comportamenti violenti.
Chi picchia è stato picchiato a sua volta. Non sempre chi è stato maltrattato diventa da adulto un maltrattante, un violento.
- Violenza fisica: percosse, spintoni, lesioni, ma anche la distruzione di documenti, attestati di studio, permesso di soggiorno…
- Violenza Domestica: quando avviene in abito familiare. Spesso scatenata da motivi futili
- Violenza Assistita: quando si assiste alla violenza su qualcuno
- Violenza sessuale: costringere ad avere rapporti sessuali indesiderati, imporre utilizzo di materiale pornografico, obbligare a rapporti sessuali in presenza di o con altre persone
- Violenza culturale: crimini d’onore, pratiche rituali come le mutilazioni genitali femminili, matrimoni forzati, schiavizzazione, isolamento fisico e morale, tratta e riduzione in schiavitù
- Violenza economica: divieto di lavorare, segreto sulle entrate familiari, non consentire l’accesso al denaro personale o comune, controllo assoluto del patrimonio familiare, estorsione di firme, mancato adempimento degli obblighi di mantenimento
- Stalking: telefonate e lettere anonime, sms ed e-mail assillanti, invio di fiori, pedinamenti, appostamenti, sorveglianza sotto casa, violazione di domicilio, minacce di violenza, aggressioni, omicidio o tentato omicidio
- Violenza sul lavoro: ogni comportamento lesivo dell’integrità psico-fisica della persona nel rapporto e nel luogo lavorativo. Ricatti sessuali al momento dell’assunzione, o per un avanzamento di carriera o per il rinnovo del permesso di soggiorno, ricatto occupazionale legato alla gravidanza, violenze sessuali, lavoro forzato, mobbing.
- Violenza psicologica: offendere, disprezzare, denigrare, umiliare, ossessionare, svalutare, privare della libertà e privacy, ricattare, mentire, inadeguato supporto economico, tradire la fiducia, noncuranza, trascuratezza fisica e affettiva, esclusione dalle decisioni familiari. Spesso è sottovalutata poiché è difficile identificarla e le stesse vittime faticano a riconoscerla come una violenza. È causa di grande sofferenza e disagio in chi la subisce. La violenza psicologica è la messa in atto di una serie di atteggiamenti e discorsi volti direttamente a denigrare l’altra persona e il suo modo di essere. Comprende tutte le parole e i gesti che hanno lo scopo di rendere l’altro insicuro per poterlo controllare e sottomettere. Sono comportamenti e atteggiamenti che si ripetono e rafforzano nel tempo, una serie di microviolenze che mirano al controllo sistematico dell’altro, e arrivano ad umiliare, ridicolizzare e disprezzare l’altro. Le critiche ripetute mirano ad intaccare l’autostima e l’identità della persona (es: critiche all’aspetto fisico, denigrata per come fa le cose,…). La vittima di violenza psicologica fatica a chiedere aiuto, perché si ritiene inadeguata, prova vergogna. Spesso la violenza psicologica è accompagnata da azioni di violenza indiretta che servono ad intimorire l’altro, facendogli intendere che gli si potrebbe fare del male fisico (es sbattere le porte, rompere oggetti, maltrattare gli animali domestici…). È la ripetitività di questi gesti e comportamenti che li configurano come violenza psicologica.
Potrebbe trattarsi di violenza psicologica se, sempre più spesso:
- il tuo partner critica il tuo modo di parlare, di muoverti, di vestire;
- ti critica anche davanti i figli;
- ti rimprovera davanti agli amici per quello che dici o per come ti comporti;
- ti chiede di cambiare il tuo aspetto fisico per compiacerlo;
- non ti permette di telefonare e/o di vedere i tuoi familiari;
- non ti permette di uscire da sola o con le tue amiche;
- ti segue;
- controlla le tue telefonate e i tuoi sms;
- ti accusa di non essere una buona madre;
- ti accusa di non essere una buona moglie;
- minaccia di non farti vedere più i tuoi figli;
- minaccia di ucciderti;
- minaccia di uccidersi se non acconsenti a fare ciò che vuole.
- 6 milioni 788 mila: donne vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita
- 652 mila: donne che hanno subito stupri
- 746 mila: donne vittime di tentati stupri
- 3 milioni 466 mila: donne che hanno subito episodi di stalking
- 62,7%: stupri subiti ad opera del partner
- 10,6%: donne che hanno subito violenze sessuali prima dei 16 anni
- 26,4%: donne che hanno subito violenza psicologica
- 88,2%: violenze non denunciate
- 24,1%: donne che non parlano con nessuno delle violenze subite
- 65,2%: figli che hanno assistito ad uno o più episodi di violenza da parte del partner sulla madre
Se hai subito violenza, anche in passato e solo ora hai deciso di chiedere una consulenza. E’ un servizio di accoglienza telefonica gratuito, con personale esclusivamente femminile e specificatamente formato, operante 24h su 24 per 365 giorni all’anno, in più lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, russo).
Fornisce una prima risposta e l’eventuale attivazione di servizi d’aiuto, garantendo la privacy.
118
Se sei ferita, se hai contusioni o lividi vai al Pronto Soccorso di un Ospedale. Se sei grave chiama il 118.
113/112
Se hai appena subito violenza, ti hanno minacciata o ti senti in pericolo chiama il 113 Polizia o il 112 Carabinieri per chiedere aiuto o per la denuncia.
http://www.casadelledonne-bs.it/
http://www.casadelledonne-bs.it/applicazioni-e-indicazioni-utili-per-smartphone/
ELENCO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA IN ITALIA
http://comecitrovi.women.it/index.php?route=centri/italia
SPORTELLO ANTIVIOLENZA ONLINE PANGEA ONLUS
http://sportelloantiviolenza.org/index.php
http://sportelloantiviolenza.org/index.php/link-utili
SPORTELLO ANTIVIOLENZA DEL DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ
http://antiviolenza.it/
http://www.pariopportunita.gov.it/index.php/numeri-di-pubblica-utilita-sezione/2557-numero-verde-1522-antiviolenza-donna
RETE D.I.RE
http://www.direcontrolaviolenza.it/