|
ABI E SINDACATI ATTENZIONE: IN GIOCO NON C'E' SOLO IL CONTRATTO
La partita nei prossimi giorni si giocherà principalmente sul nuovo modello di banca che le parti saranno costrette a condividere, se vogliono dare risposte concrete alla crisi del settore, alla clientela e agli stessi bancari. Come già scritto da MF-Milano Finanza, probabilmente la disdetta del contratto poteva essere evitata, in quanto, dal punto di vista mediatico, l’effetto boomerang è stato evidente. Ma è inutile rivangare. Riaprire a breve il confronto contrattuale sarebbe l’unica mossa politicamente intelligente e corretta che Abi e sindacati dovrebbero concretizzare, assumendosi la responsabilità del primo passo. Le banche hanno ragione da vendere quando sostengono la necessità di una riforma strutturale del contratto nazionale e sono credibili quando sostengono che i sindacati dovrebbero scegliere tra il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, circa 309 mila addetti, o un incremento economico che tenga conto del recupero di una parte dell’inflazione. Devono però ragionare sul forte segnale di disagio della categoria, espresso anche nell’adesione dell’ultimo sciopero del 31 ottobre. Il governo si è già espresso al riguardo: il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ritiene «ancora possibile una soluzione basata sul consenso tra le parti interessate che contempli diversi obiettivi, compreso quello di tutela dei lavoratori», non escludendo la «necessità di procedere a operazioni di razionalizzazione delle strutture in un mercato ormai ampiamente contendibile». Quanto invece alla disdetta del fondo di solidarietà di categoria, il ministro ha indicato che al ministero «non è arrivata alcuna formale comunicazione relativa alle sorti del fondo». La partita è dunque appena iniziata: se prevarrà il buonsenso i bancari avranno sicuramente il loro contratto, pur in un momento così difficile e socialmente travagliato.
Le banche non sono disposte ad alcun passo indietro rispetto all’obiettivo di un generale ridimensionamento dei costi: lo ribadiranno oggi i loro rappresentanti nella riunione del Comitato per gli Affari Sindacali e il Lavoro (Casl) dell’Abi. Ma tutte e due le parti devono ricordare che non si gioca una partita tra due fazioni contrapposte, ma una partita per il rilancio del settore nell’interesse del Paese.
da MF Milano Finanza del 6 Novembre 2013