Riteniamo importante ricordare quanto recita l'articolo 23 del vigente CIA del Gruppo BIM che parla di "FONDO INTEGRATIVO PENSIONI". Il testo dell'articolo è chiaro e non da adito ad alcuna interpretazione: La percentuale di contribuzione al Fondo Integrativo Pensioni è fissata nel 4% del monte salario lordo di ogni dipendente più il 100% del trattamento di fine rapporto maturando. |
Nulla è dovuto dall’Azienda per i lavoratori che non aderiscono al Fondo Integrativo Pensioni, oltre a quanto previsto dalla normativa in materia di attribuzione del TFR.
Annualmente è possibile effettuare le seguenti variazioni: % contributo dipendente, quota TFR versato.
La variazione va comunicata entro il mese di ottobre ed ha decorrenza dal 1° gennaio dell’anno successivo.
Dopo un anno di appartenenza al fondo è possibile disporre le operazioni di cambio linea e diversificazione dell’investimento: tale variazione può essere disposta mensilmente e decorre dal mese successivo alla comunicazione.
Il versamento di quanto dovuto dall’Azienda per l’adesione al Fondo Integrativo Pensioni avrà cadenza mensile.
In Capogruppo le OO.SS. nel 2014 e nel 2015 hanno sottoscritto accordi per consentire a tutti coloro che risultano aderenti a un Fondo Pensione di beneficiare delle particolari agevolazioni fiscali previste dalle vigenti norme in modo semplice e pratico.
Quest'anno si sta discutendo perché questo tipo di possibilità divenga strutturale e possa essere esercitata per gli anni a venire.
Tutti i dipendenti di Veneto Banca potranno così effettuare un versamento straordinario di contributi volontari nel Fondo Pensione, di cui risultano aderenti, attraverso una trattenuta in busta paga.
I fondi pensione non prevedono un versamento minimo o fisso, ma annualmente è possibile decidere di effettuare versamenti integrativi facendo attenzione a ricordarsi che:
- i contributi versati fino a 5.164 euro sono deducibili. Anche l’eventuale contributo del datore di lavoro è deducibile dall’Irpef mentre il TFR non concorre alla formazione dell’importo deducibile. La deduzione massima comporta un risparmio fiscale che oscilla tra € 1.187 e i 2.220 (col versamento annuo di € 5.164);
- l’agevolazione è particolarmente interessante per i giovani lavoratori (assunti dopo il 1 gennaio 2007), perché dal 6° al 25° anno di permanenza nel fondo esiste la possibilità di dedurre fino al 50% in più della deducibilità di cui non si è usufruito nei primi 5 anni lavorativi (con un limite a 7.746,86 euro annui);
- per i dipendenti con una retribuzione lorda che si avvicina a € 26.000 effettuando dei versamenti di contributi volontari attraverso trattenuta in busta paga, purché entro la fine dell’anno e facendo attenzione che la somma dei contributi versati nel 2015 non sia superiore a € 5.164,57, è possibile abbassare il reddito di lavoro dipendente, e quindi anche il reddito complessivo, sotto una soglia tale da poter fruire del Bonus Renzi. Soprattutto chi è neo-assunto, appartiene alle aree professionali (3A/1L, 3A/2L, ...) o ha un contratto Part-Time o a tempo ridotto, con un versamento aggiuntivo nel fondo pensione potrebbe incrementare o accedere a questo bonus fiscale.
Nel frattempo restiamo a disposizione per rispondere a tutte le richieste di ulteriori informazioni e chiarimenti e per ricevere eventuali considerazioni e suggerimenti.