È il primo codice di regole nazionali a tutela di lavoratori e clientela per la vendita responsabile dei prodotti.
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Più tutele ai clienti Intesa Abi-sindacati Evitare le pressioni commerciali sulle reti bancarie per il collocamento di prodotti finanziari o per il raggiungimento di obiettivi quantitativi troppo ambiziosi. E la filosofia alla base del protocollo siglato da Abi e sindacati per La vendita responsabile dei prodotti finanziari. «Un passo avanti per restituire fiducia e credibilità al settore», annuncia Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi
Italia Oggi 09/02/2017
Banche costrette a essere responsabili - No al trading con chi non ne sa - Ciccia Messina Antonio
Slow trading di prodotti finanziari. Stop alla rincorsa a piazzare titoli più o meno redditizi, più o meno sicuri, più o meno adeguati a una clientela, molto spesso priva dei mezzi per capire l'ingegneria dei prodotti di investimento. E bancari aiutati nel pagare le spese legali se incappano in una causa e premiati non solo sul numero dei pezzi venduti nel breve periodo. E l'effetto del primo protocollo per la vendita responsabile dei prodotti finanziari a tutela di lavoratori e clientela, firmato l'8 febbraio 2017 da Abi e sindacati di settore. I contenuti dell'accordo sono prettamente di natura sindacale e riguardano il rapporto di lavoro, con riferimento alla tutela del lavoratore e al sistema premiante. Peraltro un rasserenamento delle relazioni di lavoro consente di evitare esasperazioni sulla pelle della clientela. L'obiettivo dichiarato dell'accordo è, infatti, scongiurare il ripetersi dei recenti scandali di risparmio tradito e di porre le condizioni per eliminare le pressioni commerciali a danno dei dipendenti. Vediamo alcuni dei punti significativo del protocollo. Il protocollo prevede regole per una comunicazione più trasparente alla clientela sui prodotti finanziari e per una comunicazione aziendale che eviti messaggi vessatori e fuorvianti nei confronti dei lavoratori. Si mette la parola fine a messaggi equivoci nei confronti dei lavoratori, chiamati a sviluppare la vendita dei prodotti e servizi finanziari Le banche devono monitorare se si verificano indebite pressioni sui lavoratori e senza un'asfissiante raccolta dati su quanto si è venduto. Peraltro nei rapporti con la clientela può sempre verificarsi che ci sia un contenzioso. Un modo per dare più serenità ai dipendenti è l'invito alle banche ad anticipare le spese legali ai lavoratori chiamati in causa. Altro spetto rilevante riguarda il sistema premiante: il mancato raggiungimento degli obiettivi dei quantitativi commerciali non deve determinare una valutazione negativa e non costituisce inadempimento del dovere di collaborazione attiva previsto dai contratti di lavoro. Tra l'altro il sistema incentivante deve essere costruito su basi realistiche e non su obiettivi impossibili e soprattutto deve considerare i risultati a medio lungo termine, sulla qualità del servizio reso e non solo sul numero di prodotti venduti. L'accordo prevede l'istituzione di commissioni nazionali e aziendali composte da banche e sindacati, con il compito di raccogliere le segnalazioni e intervenire in caso di comportamenti non corretti da parte delle aziende e di pressioni indebite sui lavoratori per la vendita dei prodotti. La commissione avrà anche voce in capitolo sulla realizzazione, in maniera congiunta, di iniziative sulle politiche commerciali, su formazione e comunicazione e sui sistemi incentivanti. Commentando l'accordo Lando Maria Sileoni, Segretario generale Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari, ha dichiarato «Abbiamo rafforzato i meccanismi aziendali di controllo sulla vendita dei prodotti finanziari, in un clima difficilissimo per il settore, offrendo un quadro di garanzie esigibili a beneficio di lavoratori e clientela. Questo accordo rappresenta un passo avanti per restituire fiducia e credibilità al settore, coniugando tutela dei dipendenti dei clienti e obiettivi di crescita economica delle aziende». Riproduzione riservata
Libero Quotidiano 09/02/2017
Stop a pressioni per piazzare bond allo sportello
Evitare le pressioni commerciali sulle reti bancarie per vendere prodotti finanziari o per raggiungere obiettivi quantitativi troppo ambiziosi. A questo mira il patto siglato ieri da Abi e dai principali sindacati del credito dopo alcuni mesi di confronto. L'interesse comune è far tornare la fiducia sul settore. «È la prima volta che i sindacati condividono le politiche commerciali con le banche nell'ottica di una tutela della clientela e dei lavoratori bancari» commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. L'intesa sembra una svolta. Saranno costituite commissioni composte da banche e sindacati, col compito di raccogliere segnalazioni e intervenire nei comportamenti non corretti da parte delle aziende e di pressioni indebite per la vendita dei prodotti. ***
Liberta' 09/02/2017
Credito, basta pressing sulle vendite: è accordo
ROMA -Abi e sindacati provano a voltare pagina dopo la vicenda dei bond subordinati colpiti dal bail in o delle azioni delle banche cedute in cambio dei prestiti. Prodotti finanziari in alcuni casi venduti allo sportello anche per la pressione dei vertici sui dipendenti (spesso acquirenti anch'essi) a clienti magari non completamente al corrente o ignari dei rischi. E così le partiranno firmato un protocollo per la «vendita responsabile dei prodotti finanziari» impegnandosi anche a riformare, nel prossimo contratto nazionale, il sistema di incentivi ai lavoratori. In sostanza un cambio che preveda bonus in caso di raggiungimento di obiettivi a medio lungo termine, sulla qualità del servizio reso al cliente e non solo sul numero di prodotti venduti. Uno sforzo per risollevare le relazioni fra banca e clientela, finite ai minimi e che hanno visto i dipendenti molte volte "bersaglio" di risparmiatori e clienti colpiti dalle perdite. Altra novità è l'istituzione di commissioni nazionali e aziendali composte da banche e sindacati, con il compito di raccogliere le segnalazioni e intervenire in caso di comportamenti non corretti da parte delle aziende e di pressioni indebite sui lavoratori per la vendita dei prodotti. Soddisfatti tutti i sindacati. «Abbiamo rafforzato i meccanismi aziendali di controllo sulla vendita dei prodotti finanziari, in un clima difficilissimo per il settore, offrendo un quadro di garanzie esigibili a beneficio di lavoratori e clientela». Lo afferma Lando Maria Sileoni, Segretario generale Fabi. Per Romani (First) «con lo smantellamento delle odiose pressioni alle vendite sarà possibile garantire l'adozione di politiche commerciali socialmente sostenibili, riducendo nei fatti il rischio che prassi aggressive e scorrette». Anche l'Abi plaude all'accordo e si dice: «particolarmente soddisfatta per un nuovo risultato alla base di relazioni sindacali ulteriormente costruttive e volte a condividere principi e criteri di comportamento il più possibile comuni».
Mf 09/02/2017
Banche e sindacati trovano l'accordo sul codice etico - Pira Andrea
Negli ultimi anni la fiducia verso il sistema bancario ha subito numerosi contraccolpi. Banche e dipendenti si sono ora accordati per rinsaldarla, partendo da regole e valori etici nella vendita dei prodotti finanziari. Abi e sindacati dei bancari hanno trovato ieri un'intesa per definire un sistema di incentivi per i dipendenti basato non soltanto sul numero di prodotti venduti ma anche su obiettivi a medio e lungo termine e sulla qualità del servizio e sulla consulenza. Si tratta di diffondere una «cultura delle regole e della prevenzione dei comportamenti eventualmente non conformi, rafforzando coli la reputazione e la fiducia verso le imprese del settore», spiega una nota dell'Abi. Punto saliente dell'intesa è l'istituzione di una rete di organismi bilaterali con funzione di controllo sulle politiche commerciali e sull'organizzazione del lavoro. Una commissione nazionale si occuperà di tracciare le norme di indirizzo e del monitoraggio. A livello periferico si raccoglieranno le segnalazioni e si interverrà in caso di comportamenti scorretti. Soprattutto l'intesa farà si che il mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita non sia considerata una violazione dei doveri di dipendente. «Questo accordo rappresenta un passo avanti per restituire fiducia e credibilità al settore, coniugando la tutela dei dipendenti dei clienti e gli obiettivi di crescita economica delle aziende», ha commentato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, principale sigla sindacale del comparto bancario. Esprime soddisfazione anche Agostino Megale della Fisac-Cgil: «Quello prodotto è un ottimo risultato; per la prima volta nella storia delle relazioni sindacali del credito si produce un accordo in cui si pone al centro la tutela dei risparmiatori e dei lavoratori». Le parti si sono inoltre accordate per approfondire il tema nel prossimo confronto per il rinnovo del contratto nazionale. «Si tratta di un punto molto importante, anche perché finora era stato l'unico capitolo sul quale non era stata instaurata alcuna discussione», commenta Giulio Romani, segretario generale della FirstCisl. «Adesso occorre procedere rapidamente traducendo in coerenti accordi aziendali gli impegni dell'intesa raggiunta in Abi e insediando al più preso la commissione nazionale». I pilastri dell'accordo, sottolinea Massimo Masi di Uilca, sono una comunicazione interna approfondita chiara e trasparente sui prodotti commerciali, l'informativa dettagliata da parte delle aziende su eventuali rischi, la formazione dei dipendenti e il monitoraggio condiviso tra le parti «per eliminare le intolleranti e scellerate pressioni commerciali alle quali abbiamo assistito». (riproduzione riservata)
Sole 24 Ore 09/02/2017
Accordo Abi sulle vendite sostenibili - Abi, patto sulle vendite sostenibili - Casadei Cristina
Cristina Casadei Bancari e clienti al centro. Per le banche italiane, ieri, è stata per molti versi «una giornata storica». A dirlo è il presidente del Comitato affari sindacali e del lavoro di Abi, Eliano Lodesani. E lo dice perché «dopo un approfondito confronto e un costruttivo lavoro con il sindacato di settore» è stato «siglato un accordo che pone le banche e il sindacato di categoria all'avanguardia in Europa nell'ambito delle politiche commerciali e dell'organizzazione aziendale - annuncia Lodesani -. L'accordo risottolinea la centralità dei clienti e dei lavoratori, e la funzione determinante delle banche nel sistema economico del nostro Paese, attraverso il ruolo fondamentale delle relazioni sindacali». Va premesso che molti grandi istituti hanno già accordi azienda-avanzati per lo sviluppo di politiche commerciali sostenibili, rispettose della dignità dei lavoratori e della clientela Molti, però, non vuol dire tutti. E proprio per questo da oltre un anno, Abi e i sindacati erano al lavoro su un documento che allineasse l'approccio di tutto II settore a questa materia, dato l'effetto che ha sui lavoratori così come sull'opinione pubblica Come spiega Abi, in una nota, questo accordo è «riferito a banche che, qualora non abbiano già definito specifiche intese in materia, valuteranno la definizione di soluzioni nel rispetto della loro autonomia. Allo stesso modo è riferito a banche presso le quali siano già stati sottoscritti specifici accordi ed eventualmente procederanno a valutare raccordi con il Protocollo nazionale». II perimetro dell'accordo è molto ampio e sottolinea, innanzitutto, «la centralità del settore bancario ed il suo ruolo a sostegno dell'economia del Paese ed a tutela del risparmio, nell'interesse di famiglie, imprese e territori», spiega Abi. In pratica l'intesa prevede regole per una comunicazione più trasparente alla clientela sui prodotti finanziari e per una comunicazione aziendale che eviti pressioni nei confronti dei lavoratori. Tra l'altro le parti hanno condiviso la necessità di definire un sistema incentivante per dipendenti basato su obiettivi a medio lungo termine, sulla qualità del servizio reso e non solo sul numero di prodotti venduti. Nell'accordo c'è l'impegno ad approfondire questo argomento nel confronto di rinnovo del contratto nazionale. Una commissione bilaterale nazionale avrà il compito di indirizzare, favorire e monitorare l'attuazione dell'accordo. II testo cerca di portare, dice Abi, «valori positivi nei confronti di tutti i portatori di interesse, la cultura delle regole e della prevenzione dei comportamenti eventualmente non conformi, rafforzando così la reputazione complessiva e la fiducia verso le imprese del settore e valorizzando il ruolo fondamentale dei lavoratori». Su questa lunghezza d'onda sono sintonizzate anche le dichiarazioni dei sindacati. Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dice che «è la prima volta che i sindacati condividono le politiche commerciali con le banche nell'ottica di una tutela della clientela e dei lavoratori bancari. Abbiamo rafforzato i meccanismi aziendali di controllo sulla vendita dei prodotti finanziari, in un clima difficilissimo per il settore, offrendo un quadro di garanzie esigibili a beneficio di lavoratori e clientela». «Ora che i lavoratori sono titolati a entrare nel merito delle scelte commerciali e operative si creano le condizioni per una relazione banca-cliente realmente incentrata sulla consulenza e sulla qualità del servizio, non solo sulle vendite», aggiunge Giulio Romani, segretario generale di First Cisl. «E un primo accordo che non ha precedenti nella storia delle relazioni industriali nel sistema del credito», dice il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale. «L'intesa ha visto una sigla tecnica che dopo il voto del nostro direttivo avrà il via libera definitivo», aggiunge. «Una pietra miliare», è la definizione del segretario generale della Uilca, Massimo Masi, perché «tutela il risparmio, individuando i principi, i valori e il ruolo centrale delle risorse umane». *** L'ACCORDO Obiettivi, principi, valori • Riaffermare la centralità del settore bancario e il suo fondamentale ruolo a sostegno dell'economia del paese e a tutela del risparmio, nell'interesse di famiglie, imprese e territori • Rafforzare la reputazione complessiva e la fiducia vero le imprese del settore e valorizzare il ruolo fondamentale dei lavoratori • Affermare la necessità di un'organizzazione del lavoro trasparente e sostenibile che individue con chiarezza le responsabilità operative ai vari livelli • Diffondere la cultura delle regole e della prevenzione dei comportamenti eventualmente non conformi, individuando misure che assicurino sintesi efficaci fra obiettivi delle imprese e attese dei lavoratori in tema di clima aziendale e relazioni interne
BORSAITALIANA.IT 08/02/2017
BANCHE: ABI E SINDACATI SIGLANO PROTOCOLLO CONTRO PRESSIONI COMMERCIALI
Roma, 08 feb - L'importanza del protocollo su 'politiche commerciali e organizzazione del lavoro' in banca viene sottolineata in modo particolare dai segretari generali dei sindacati del credito 'E' la prima volta che i sindacati condividono le politiche commerciali con le banche nell'ottica di una tutela della clientela e dei lavoratori bancari' commenta Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. 'Abbiamo rafforzato i meccanismi aziendali di controllo sulla vendita dei prodotti finanziari, in un clima difficilissimo per il settore, offrendo un quadro di garanzie esigibili a beneficio di lavoratori e clientela' aggiunge il leader della Fabi Giulio Romani, segretario generale First Cisl, la definisce 'una svolta storica: ora che i lavoratori sono titolati a entrare nel merito delle scelte commerciali e operative si creano le condizioni per una relazione banca-cliente realmente incentrata sulla qualita' del servizio, non solo sulle vendite' L'accordo con Abi, nota Massimo Masi, segretario generale Uilca 'e' una pietra miliare: tutela il risparmio, individuando i principi, i valori e il ruolo centrale delle risorse umane per ottenere un'organizzazione del lavoro etica, trasparente, responsabile e sostenibile'.
CORRIERE.IT 08/02/2017
Banche: Abi e sindacati siglano protocollo contro pressioni commerciali
17:38 soddisfatti Sileoni (Fabi), Masi (Uilca) e Romani (First) (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 08 feb - L'importanza del protocollo su 'politiche commerciali e organizzazione del lavoro' in banca viene sottolineata in modo particolare dai segretari generali dei sindacati del credito. 'E' la prima volta che i sindacati condividono le politiche commerciali con le banche nell'ottica di una tutela della clientela e dei lavoratori bancari' commenta Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. 'Abbiamo rafforzato i meccanismi aziendali di controllo sulla vendita dei prodotti finanziari, in un clima difficilissimo per il settore, offrendo un quadro di garanzie esigibili a beneficio di lavoratori e clientela' aggiunge il leader della Fabi. Giulio Romani, segretario generale First Cisl, la definisce 'una svolta storica: ora che i lavoratori sono titolati a entrare nel merito delle scelte commerciali e operative si creano le condizioni per una relazione banca-cliente realmente incentrata sulla qualita' del servizio, non solo sulle vendite'. L'accordo con Abi, nota Massimo Masi, segretario generale Uilca 'e' una pietra miliare: tutela il risparmio, individuando i principi, i valori e il ruolo centrale delle risorse umane per ottenere un'organizzazione del lavoro etica, trasparente, responsabile e sostenibile'.