Le feste solstiziali iniziano con le prime civiltà agricole e, tramite il progresso scientifico, l’uomo può sempre più scrutare il cielo, prevedere i principali eventi astronomici e organizzare le sue attività.
I Celti, che usarono sicuramente il sito di Stonehenge, complesso megalitico in asse con il sorgere del Sole al solstizio estivo, festeggiavano questo importante giorno con riti in cui il fuoco, simbolo del Sole, era l’elemento fondamentale, accendendo falò sulle colline per scacciare gli spiriti maligni, sacrificando gli animali sulle fiamme e, stando a quanto narrato da Strabone e Cesare, praticando sacrifici umani.
Il solstizio era festeggiato anche dagli Inca: Cuzco, con le sue Mojones, le torri usate come “mire” per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi, aiutava l’impero Inca a tenere conto di essi e ancora oggi a Cuzco, in occasione del solstizio d’estate, si festeggia Inti Raymi, divinità Sole, mentre i Maya, che dedicavano una particolare attenzione allo studio dei corpi celesti e all’osservazione dei fenomeni astrologici, avevano edificato El Caracol, il monumento che era una sorta di osservatorio celeste, utile ai sacerdoti per monitorare i solstizi, ovvero l’annuncio dell’arrivo di estate e inverno.
Per i Greci, il solstizio d’estate era visto come “La porta degli uomini”, mentre quello invernale come “La porta degli Dei”...elementi di comunicazione tra la dimensione spazio- temporale finita dell’uomo e quella aspaziale e atemporale delle divinità.
Nell’antica Roma, le feste solstiziali erano dedicate a Giano bifronte, rappresentato con due volti, uno barbuto e l’altro giovanile o femminile, a seconda delle interpretazioni. ”Midsummer”, mezza-estate, lo chiamano nei paesi anglosassoni, mentre Shakespeare, nel suo “Sogno di una notte di mezza estate”, ne raffigura l’aspetto magico, dove sogno e realtà si fondono, tra amori e incanti nei boschi abitati da fauni e fate che si divertono a burlarsi dei poveri umani.
Il termine “solstizio” deriva dal latino “solstitiu o solstitium”, derivato a sua volta da “sistere”, nel senso di “fermarsi”, poiché, proprio in questo periodo, si ha la sensazione che il Sole si fermi, sorgendo e
tramontando sempre nello stesso punto, sino al 24 giugno, quando ricomincia a muoversi, sorgendo gradualmente più a sud dell’orizzonte (più a nord per quello invernale).
L’inizio astronomico dell’estate è il 21 giugno.