C’erano una volta un papà ed una mamma leprotti, che avevano sette leprottini e non sapevano quale di essi sarebbe diventato il vero leprotto di Pasqua. Mamma leprotto prese un cestino con sette uova e papà leprotto chiamò i leprottini. Poi dissero al più grande: “Prendi un uovo e portalo nel giardino di quella casa, dove ci sono molti bambini.” Il leprotto più grande prese l’uovo d’oro, corse nel bosco, attraversò il ruscello, il prato e giunse al giardino della casa. Qui fece un balzo oltre il cancello, ma con così tanta forza che l’uovo cadde e si ruppe. Questo non poteva essere il leprotto di Pasqua. Toccava al secondo. Egli prese l’uovo d’argento, corse via nel bosco, attraversò il ruscello, il prato; fu allora che la gazza gli gridò: |
Fu la volta del sesto, al quale toccò l’uovo rosso. Con l’uovo rosso corse nel bosco.
Incontrò per via un altro leprotto. Appoggiò il suo uovo sul sentiero e presero ad azzuffarsi dandosi zampate. Alla fine l’altro se la diede a gambe, ma quando il leprottino recuperò il suo uovo, era ridotto in mille pezzi. Neanche lui sarebbe stato il leprotto di Pasqua. Venne infine la volta dell’ultimo leprotto: il più giovane e piccolo. A lui rimase l’uovo blu. Con l’uovo blu corse nel bosco. Per via, incontrò un altro leprotto, ma lo evitò. Incrociò la volpe, il nostro leprotto fece un paio di salti in qua e in là e continuò a correre, finché giunse al ruscello. Con lievi salti lo attraversò, passando sul tronco dell’albero. Comparve lo scoiattolo, ma lui non si distrasse e correndo giunse al prato. Quando la gazza strillò, gli rispose: “Non mi posso fermare, non mi posso fermare!” Finalmente giunse al giardino della casa. Il cancello era chiuso. Allora fece un salto, né troppo grande né troppo piccolo, e depose l’uovo nel nido che i bambini avevano preparato.
Era lui il vero leprotto di Pasqua!
Il settimo leprotto possedeva una speciale qualità “la forza di volontà”: non si fece distrarre dalle parole, non si arrestò di fronte agli ostacoli, sapeva cosa fare perché voleva portare a termine la sua missione. La morale: la forza di volontà non ha età, e se si ha a cuore un progetto non si dimentichi di costruire dapprima le fondamenta e, mettendo “la forza di volontà” alla base di tutto, presto si arriverà al tetto…