Nonostante lavori da parecchi anni, solo da poco sono diventato un vostro iscritto. Non che non credessi nel sindacato, ma la mia preferenza era ricaduta su un’altra sigla. E' inutile negare che, da quando siamo diventati Veneto Banca, molte cose sono cambiate, così come sono cambiati alcuni degli esponenti di riferimento del sindacato oggi in pensione. Certo è cambiato anche il mondo del lavoro e la trasformazione è ancora in corso e là fuori il colore dominante non è certo il rosa. Ma noi bancari non ce ne accorgiamo o fingiamo di non accorgercene. Non avevamo e non abbiamo l'abitudine, noi colleghi, di impegnarci in prima persona, essendo stati abituati a trovare la tavola già apparecchiata da qualcuno come voi. L'ultima ipotesi di contratto e le conseguenti assemblee, hanno ribadito ahimè, questo concetto. Tralasciando qualsiasi personale considerazione circa la motivazione che possa spingere verso l'accettazione o meno della stessa ipotesi, l'aspetto a mio modo più preoccupante è stata la scarsa partecipazione. Ma ho capito che devo guardare oltre al mio orticello e pensare al domani. Vi confesso che, quando alcuni colleghi vostri iscritti, mi mostravano la vostra informativa "Parola alla FABI", ero lieto di poter leggere ed essere aggiornato di quello che succede nella nostra azienda, pur pagando la tessera a un altro sindacato. Ma poco tempo fa, dopo aver visto e letto per mesi il vostro giornalino e con la situazione generale del nostro contratto di lavoro, mi sono chiesto dov'era il mio sindacato. Allora ho preso la decisione di cambiare. Ho già avuto modo di confrontarmi su alcune materie e, in particolare sul tema della previdenza complementare incuriosito dallo speciale (davvero un ottimo lavoro!) che avete inoltrato agli iscritti un paio di mesi or sono. Mi è dispiaciuto constatare che la FABI è stata l'unica sigla che ha cercato di salvare il Fondo della Intra chiedendo di estenderlo a tutto il Gruppo. Condivido anche la vostra intenzione di mettere a disposizione di tutti i colleghi, e soprattutto per chi entro la fine di maggio dovrà fare una scelta forzata, 4 fondi, anziché solo 3, con il solo fine di soddisfare al meglio le esigenze di tutti quanti. Non vi nascondo però un po’ di imbarazzo, leggendo alcuni comunicati di altre sigle che non parlano affatto di 4 fondi, ma insistentemente di Previbank e solo marginalmente di Arca e Previgen già presenti in Veneto Banca. Vi chiedo: com'è possibile che, nella situazione generale che sta coinvolgendo il mondo bancario e su un tema così importante si fatichi così tanto ad ampliare il più possibile la scelta per tutti? Grazie per quello che state facendo.
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F.A.Q.Le domande e le richieste di aiuto inviate dagli Iscritti alla FABI del Gruppo Veneto Banca e pubblicate nella rubrica Leggi le nostre risposte cliccando su:
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Luglio 2017
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F.A.Q. (Frequently Asked Question)
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Le domande e le richieste di aiuto inviate dagli iscritti alla FABI del Gruppo Veneto Banca