Vi scrivo per segnalare la situazione di disagio in cui ci troviamo a lavorare a causa dei recenti “traslochi” di uffici, dettati da esigenze legate alla nuova struttura commerciale. Siamo stati avvisati da un giorno all’altro della necessità di spostarci in un ufficio adiacente al nostro. Al di là dei soliti inconvenienti che questo comporta, dando per sottinteso che nessuno ci ha dato una mano per spostare faldoni e quant’altro (persino l’armadio ce lo siamo spostato da soli), le condizioni dell’ufficio in cui ci hanno traslocato erano indecenti. Abbiamo ovviamente richiesto e dovuto sollecitare urgenti interventi di pulizia e di scrostatura dei muri, nonché di un trattamento antimuffa e una rinfrescata. L’inizio dei lavori è avvenuto durante l’orario di lavoro: i falegnami passavano con le persiane in mezzo alle scrivanie e ai pc accesi e c’erano secchi di vernice e una puzza assurda ovunque. Abbiamo dovuto lavorare con le finestre spalancate perché non si respirava e i giubbotti indossati. C’è chi ha avuto problemi agli occhi che, particolarmente irritati, hanno cominciato a lacrimare. Sapore acre in bocca, gola irritata e tosse secca. Inutili le bottigliette d’acqua bevute. Dopo i lavori per terra abbiamo trovato di tutto e dopo aver atteso per 2 giorni che qualcuno pulisse ci siamo decisi a passare noi stessi scopa e straccio. Qualcuno si è preso l’impegno di portare un secchio e un mocio per poter ripristinare un ambiente di lavoro sano. Nel frattempo abbiamo continuato a lavorare con il massimo impegno e la massima precisione, rispettando ritmi e tempi. Pur comprendendo le necessità di riorganizzare velocemente gli uffici e tutto il resto, non trovo accettabile che si debba lavorare in queste condizioni di scarsa igiene e soprattutto di problemi per la salute speriamo solo momentanei. Vi chiedo: siamo obbligati a rimanere al lavoro in queste condizioni? Mi auguro di non trovarmi più in una situazione simile, ma se dovesse capitare vorrei sapere come regolarmi. |
Rifiutarsi di svolgere la propria prestazione lavorativa potrebbe indurre l’azienda a sollevare una contestazione che potrebbe dar luogo a una sanzione disciplinare e anche al licenziamento.
I tuoi Rappresentanti Sindacali e gli RLS si attiveranno immediatamente per segnalare i problemi rilevati all’azienda che è tenuta a intervenire.
Nel caso la situazione non venisse sanata è possibile richiedere un intervento agli enti preposti.
Uno di questi è lo Spresal (Servizio Prevenzione Sicurezza negli ambienti di Lavoro dell’ASL) che, valutata la situazione, può anche decidere di disporre la chiusura dei locali e sanzionare l’azienda per il mancato rispetto delle vigenti normative.
Ci auguriamo di non arrivare mai a tanto.