Carissimi colleghi, sono mamma di un bambino con gravi Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Innanzitutto volevo ringraziarvi per quanto avete fatto per consentire a chi come me non si era vista riconoscere la borsa di studio che l’azienda mi aveva negato. Se non aveste sollevato voi la questione probabilmente nessuno ci avrebbe fatto caso. Non avete idea di quali costi comporti avere un figlio con problemi, ma chi è genitore sa che non si bada a spese per il bene del tuo bambino. Ho letto da qualche parte su internet che si stava pensando a riconoscere dei permessi particolari per i familiari di bambini che soffrono di DSA. Sono previsti anche in Veneto Banca? |
Quando abbiamo saputo che l’azienda stava provando a fare cassa sulla sofferenza di qualche collega meno sfortunato non potevamo starcene in silenzio.
Anche se i problemi da affrontare sono sempre tanti, siamo convinti che con la buona volontà e un po’ di buon senso si riesca sempre a trovare delle soluzione equilibrate e crediamo di esserci riusciti anche questa volta.
Per rispondere alla tua domanda la legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.
Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito mediante molteplici iniziative promosse dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati nell’ambito scolastico. Per i familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa, l’articolo 6 della suddetta legge sancisce il diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili e precisa che le modalità di esercizio di questo diritto devono essere determinate dai contratti collettivi nazionali di lavoro dei comparti interessati.
Il 13 aprile 2013, tra OO.SS. e Abi, è stato sottoscritto un Verbale di Accordo in tema di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, Pari Opportunità e Responsabilità Sociale d’Impresa che recepisce le istanze formulate dai genitori di questi bambini: le imprese sono state infatti invitate a valutare l’esercizio dei diritti previsti dalla legge alla luce delle flessibilità contemplate dagli artt. 57 e 108 del CCNL del 19 gennaio 2012. Questo invito si è concretizzato in
occasione della firma dell’Accordo per il rinnovo del CCNL del 19 gennaio 2012 sottoscritto il 31 marzo 2015 che prevede 5 giorni di permesso non retribuito per l’assistenza ai figli affetti da patologie legate all’apprendimento (DSA), anche a ore, purché vengano richiesti con un preavviso minimo di 10 giorni.