Vi scrivo per esprimervi il mio consenso: leggo le vostre ripetute prese di posizione sul "problema" delle ferie e devo dire che la cosa mi ha fatto piacere! Anche se oggi non toccata personalmente, sappiate che in questa battaglia avete il mio sostegno! In un periodo di crisi in cui molte persone perdono il posto di lavoro, forse lamentarsi per le 3 o 4 settimane di ferie estive può sembrare fuori luogo...; in realtà anche io ritengo che la questione sia un po’ più profonda di quello che appare.
La questione è che si sta (da parte di qualche "Capo"), piano piano sconfinando nella sfera personale, con la pretesa di disporre del nostro tempo libero e della nostra facoltà di scegliere in quale momento stare con le nostre famiglie. Quello che a volte appare non è una reale e contestualizzata sovrapposizione di assenze (per ferie) che potrebbero creare disservizi; ma un diktat erga omnes a cui ci si deve attenere unicamente per la presa di posizione di qualche "gestore di risorse umane" indifferente alle nostre esigenze personali, addirittura a prescindere dall’accordo sul piano ferie tra il dipendente e la propria unità organizzativa. Con questo tipo di ingerenze si finirà col mettere in pericolo quei diritti che i nostri genitori hanno conquistato per noi a suon di battaglie e sacrifici!!
Si ricordi, infatti, che la maternità, la mutua, le ferie, la mensa o i buoni pasto, non sono delle gentili concessioni delle quali l'azienda può disporre a piacimento: sono diritti conquistati dai lavoratori con dure lotte anche per concedere a noi di avere una vita qualitativamente migliore! Già in occasione di cene e riunioni varie si avverte il tentativo di un'ingerenza nella vita e nel privato imponendoci la partecipazione , con inviti e pressioni di vario genere (mail, appelli e telefonate), pena l'iscrizione degli assenti/ anti aziendalisti/ in polemica con l'azienda, sul libro nero… Quando un "Capo" si arroga il diritto di decidere quanto tempo e in quali modi dobbiamo usufruire del tempo che la legge ci dà per stare con le nostre famiglie, decisamente...significa che si è andati oltre! In molti anni di Banca ho visto colleghi ed azienda venirsi incontro reciprocamente con serietà e rispetto e anche nei casi più critici si è sempre affrontato il problema tenendo comunque in considerazione la persona; da qualche tempo a questa parte, invece, sembra che la strada presa ci riporti indietro di 30 anni… E questo non è giusto!!!
Ci da la carica per continuare a fare con sempre maggiore impegno il nostro lavoro: difendere i diritti dei lavoratori e combattere le ingiustizie. Sul tema delle ferie ribadiamo, ancora una volta, l’esigenza che i colleghi prendano coscienza dei loro diritti e che l’azienda sia maggiormente rispettosa delle regole stabilite dalla legge e dal C.C.N.L. evitando che suoi Capi Area (come già denunciato per l’Area di Novara) intervengano del tutto inopportunamente a peggiorare equilibri già resi più difficili.