In linea generale beneficiano di una agevolazione sull'uscita i lavoratori con una invalidità non inferiore all'80%.
Un ulteriore beneficio per i lavoratori invalidi è riconosciuto dall'articolo 80, comma 3 della legge 388/2000 che consente ai lavoratori sordomuti, agli invalidi per qualsiasi causa ai quali sia stata riconosciuta un'invalidità superiore al 74 per cento o assimilabile, agli invalidi di guerra, civili, agli invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego con le Amministrazioni statali o gli Enti locali, con invalidità ascritta alle prime quattro categorie della tabella A allegata al testo unico che possono richiedere per ogni anno di lavoro effettivamente svolto, il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa.
Se superi l'80% puoi ottenere il trattamento di vecchiaia a 60 anni purchè in possesso di almeno 20 anni di contributi ai sensi di quanto previsto dall'articolo 1, comma 8 del Dlgs 503/1992 (cfr: Circolare Inps 35/2012). Dal 2013 questi requisiti si adeguano alla stima di vita e pertanto nel triennio 2016-2018 risulta necessario raggiungere 60 anni e 7 mesi per gli uomini.
Nella Riforma Pensioni contenuta nella Legge di Stabilità 2017 trova spazio la pensione anticipata per invalidi con disabilità riconosciuta almeno al 75%: lo si evince dalle tabelle allegate al documento programmatico di bilancio consegnato alla Commissione Europea.
Un’agevolazione importante che si aggiunge a quella prevista per gli invalidi dal 75% dall’articolo 80, co. 3, della legge 388/2000 che riconosce loro una maggiorazione contributiva pari a 2 mesi per ogni anno di lavoro svolto.
La pensione anticipata sarà accessibile per gli invalidi dal 75% con 63 anni di età e 30 anni di contributi.
Gli stessi lavoratori potranno uscire dal mondo del lavoro, senza penalizzazioni, con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica se hanno lavorato almeno 12 mesi effettivi prima dei 19 anni di età (lavoratori precoci).
Per gli invalidi con una percentuale di disabilità inferiore non sono invece previste grandi agevolazioni alla flessibilità in uscita: potranno andare in pensione anticipata optando per l’APE volontaria con 63 anni di età e 20 di contributi: è vero che il requisito contributivo è più basso, ma l’anticipo pensionistico resta a carico loro, con una decurtazione ventennale sulla pensione finale.
Ti invitiamo a prendere contatti con noi, anche tramite un nostro rappresentante sindacale FABI, per analizzare meglio la tua situazione.